Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia Archives - Pagina 22 di 55 - Fondazione Giorgio Cini

How Europe discovered the music of the World after World War II. Cold war, Unesco, and the ethnomusicological debate

Momento centrale delle celebrazioni per il 50° anniversario della fondazione dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati è costituito da un convegno organizzato in collaborazione con Humboldt Forum Im Berliner Schloss Ethnologisches Museum Staatliche Museen zu Berlin,  per riflettere sulla diffusione delle musiche nel mondo negli anni sessanta, il periodo in cui l’Istituto fu fondato. Poco si è riflettuto finora su un aspetto cruciale della storia musicale del Novecento in cui l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati e l’Istituto berlinese da cui nacque (International Institute for Comparative Music Studies and Documentation), fondato nel 1963, svolsero un ruolo importante.

 

Storici, antropologi, oltre che musicologi ed etnomusicologi, dialogheranno in prospettiva interdisciplinare per comprendere motivazioni e dinamiche della diffusione di musiche extraeuropee in Italia e nel nostro continente. Per fare ciò verranno affrontati temi quali la guerra fredda e il confronto tra i due blocchi, la nascita e le posizioni culturali delle organizzazioni internazionali, oltre che ricostruire un dibattito tra gli etnomusicologi che ha contribuito a configurare il nostro modo di conoscere e valutare le musiche del mondo sul piano culturale ed estetico.

 

Verranno presi in considerazione il celebre convegno East-West Music Encounter, tenutosi a Tokyo nel 1961, il ruolo di organizzazioni quali l’Unesco, il Congress for Cutural Freedom, l’International Music Council, l’International Folk Music Council e il contributo di figure quali Alain Daniélou, Nicholas Nabokov, Jack Bornoff.

 

Il convegno prevede, oltre agli interventi, anche delle conversazioni con alcuni dei protagonisti di quel movimento e di quegli anni: Simha Arom, Jacques Cloarec, Ivan Vandor.


Il giorno 31 maggio alle ore 18.30 il Maestro Chaurasia eseguirà un concerto di musiche della tradizione classica indiana, sarà accompagnato alle tabla da Satyajit Talwalkar, giovane ma già affermato percussionista, anch’egli rappresentante di spicco della nuova generazione di musicisti classici dell’India contemporanea.

 

Venice Seminars 2019 – Sources of Democracy. Citizenship, Social Cohesion and Ethical Values

Mezzo secolo fa il filosofo legale e giudice costituzionale tedesco, Ernst-Wolfgang Böckenförde, formulò quello che presto sarebbe diventato ampiamente noto come il cosiddetto paradosso di Böckenförde: «Lo stato liberale vive su premesse che non può esso stesso garantire. Da un lato, può sussistere solo se la libertà che consente ai suoi cittadini è regolata dall’interno, all’interno della sostanza morale degli individui e di una società omogenea». Oggi quel paradosso suona come una profezia. La sorprendente ascesa globale del nazionalismo, del populismo, dell’estremismo illiberale e la profonda crisi delle democrazie occidentali sembrano confermarla ampiamente. Secondo questa interpretazione, il liberalismo ha consumato negli ultimi decenni di globalizzazione estesa quelle stesse fondamenta etiche che gli hanno permesso di prosperare in primo luogo.

L’individualismo dominante non ha solo messo in discussione le alleanze comunitarie e religiose e i confini nazionali, ma ha minato in modo più

ampio il capitale sociale e il tessuto civile su cui si fondano le società. A questi temi sarà dedicata l’edizione 2019 dei Reset Dialogues on Civilizations,

organizzati da Reset in collaborazione con Fondazione Giorgio Cini e Università Ca’ Foscari di Venezia e Mominoun Foundation.

Concerto per cinque pianoforti e sei voci Evento conclusivo della Solti Peretti Répétiteurs Masterclass

La undicesima edizione delle Solti Peretti Répétiteurs Masterclasses, come di consueto realizzata in collaborazione con la Georg Solti Accademia di Bel Canto, si concluderà con un concerto per  cinque pianoforti e sei cantanti incentrato sul repertorio del ‘bel canto’, nel suggestivo scenario della Sala degli Arazzi della Fondazione Giorgio Cini. Le Solti Peretti Répétiteurs Masterclass,
uniche nel loro genere, offrono a sei eccezionali pianisti un periodo di studio intensivo con alcuni dei più preparati répétiteurs contemporanei. Le abilità di un bravo répétiteur non devono essere sottovalutate, né può esserlo il suo ruolo nella vita e nella carriera di un cantante. Essi sono i factotum per eccellenza del mondo musicale, l’alleato chiave che permette all’artista il raggiungimento dell’apice della performance. Non a caso, molti di loro sono diventati tra i migliori direttori a livello internazionale: Solti, Pappano, Gergiev e Muti, solo per citarne alcuni. Nel corso della sua attività, la Georg Solti Accademia si è costruita una reputazione di professionalità, disciplina rigorosa e attenzione per i dettagli. Gli stessi valori che Sir Georg Solti ha coltivato nell’intero arco della sua vita. Alla sua memoria e nello spirito della sua testimonianza cantanti come: Mirella Freni, Kiri Te Kanawa, José Carreras, Leo Nucci, Luciana Serra, Daniela Dessi, Fredica von Stade, Mariella Devia, Thomas Allen e Angela Gheorghiu, con i quali Solti ha lavorato, hanno accettato di collaborare con l’Accademia, restituendo alle nuove generazioni ciò che hanno appreso quando erano giovani artisti.

Grandi e piccole illusioni

Il 13-15 maggio ci sarà l’usuale incontro confronto di studio organizzato dall’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano, dedicato, questa volta, alle Grandi e piccole illusioni. Sin d’ora anticipabile che tra gli argomenti ci sarà quello della carica illusoria propulsiva alla nascita della città, quello del vagheggiamento della villa ideale, quello delle attese suscitate dalla modernità, quello delle ambizioni sottese al cardinalato nel ’500. Ovvio – ma non per questo banale – constatare che l’illusione, accompagnata o no che sia dalla delusione, è una componente fondamentale della condizione umana. Di qui, in cinque mezze giornate, il seminario dedicato, appunto, al tema delle grandi e piccole illusioni, storicamente riscontrabili in varie aree  geostoriche della penisola. Ad esempio la grande illusione animante la storia di Venezia d’una nascita singolare per un destino eccezionale. È una grande illusione, che vien da
dire collettiva. Ci sono poi le illusioni tramanti le vicende individuali, come, tanto per esemplificare, quelle che nutrono le aspirazioni alla porpora cardinalizia di Pietro Bembo.

 

Grandi e Piccole Illusioni 2019

 

 

Entropy

Cogliendo le dinamiche della scena artistica cinese contemporanea, Entropy esplora le opere di sette artisti cinesi contemporanei riconosciuti a livello internazionale: He An, Liu Wei, Yang Fudong, Zhao Zhao, Sun Xun, Yu Ji e Chen Tianzhuo. La mostra ha ricevuto il plauso della critica alla vernice organizzata l’anno scorso alla Fondazione Faurschou di Pechino. Ora, una versione modificata della mostra è in arrivo a Venezia in occasione della Biennale.

Suddivisa in sette sezioni, ciascuna dedicata all’opera di uno dei sette artisti, la mostra offre una panoramica della complessità dell’odierna scena artistica cinese in costante evoluzione. Mentre gli artisti condividono l’esperienza di essere nati e cresciuti in una Cina in rapido cambiamento, contraddistinta da crescita economica e scambi culturali, la mostra fa sentire ciascuna delle loro voci in maniera distintiva. Come il termine scientifico “entropia”, che è la misura del numero di stati possibili in un dato sistema, la mostra mette in scena una voce della Cina formata da molte voci e può essere interpretata e vissuta in vari modi.

I sette artisti presentati alla Fondazione Faurschou sono cresciuti in Cina durante diverse fasi di riforma economica. He An, Liu Wei e Yang Fudong, tutti della generazione degli anni ’70, cercano di tradurre la complessità del proprio ambiente in rapido cambiamento in installazioni, dipinti, sculture e video. Le loro opere traggono origine da emozioni conflittuali, causate da scontri tra urbanismo e natura e tra tradizioni profondamente radicate e una nuova realtà moderna, tutti vissuti in prima persona dagli artisti durante la loro giovinezza.

Dalla generazione dei primi anni ’80, la Fondazione Faurschou presenta opere di Zhao Zhao e Sun Xun. Le loro installazioni contengono riferimenti a politica, storia e mitologia, con le opere di Zhao Zhao che usano sottili mezzi di espressione, mentre Sun Xun adotta un approccio più manifesto.

Yu Ji e Chen Tianzhuo, nati entrambi nel 1985, sono gli artisti più giovani nella mostra collettiva. Cresciuti in una Cina che aveva acquisito maggiori ricchezza e stabilità rispetto alle generazioni precedenti, questi artisti integrano elementi relativi a rituali religiosi e quotidiani attraverso installazioni e performance site-specific.

Dalla sua apertura a Pechino nel 2007, il continuo coinvolgimento della Fondazione Faurschou nella scena artistica cinese dura da più di un decennio. Ora, la Fondazione Faurschou è lieta di portare per la prima volta una mostra da Pechino a Venezia.

Durante la loro partecipazione a Entropy e Venezia, sia Yu Ji sia Liu Wei parteciperanno anche alla 58. Biennale Arte di Venezia ‘May You Live In Interesting Times’, curata da Ralph Rugoff.

 

FONDAZIONE FAURSCHOU

La Fondazione Faurschou è un’istituzione privata di arte contemporanea, impegnata a presentare al mondo influenti mostre.

Con il desiderio primario di presentare ai visitatori gli artisti più acclamati del XX e XXI secolo, la Fondazione Faurschou utilizza la propria considerevole collezione d’arte in costante crescita e presenta mostre personali e collettive.

Con sede a Copenaghen, la Fondazione Faurschou ha mostre permanenti a Pechino, nel 798 Art District, e a Copenaghen, nel North Harbor. Dal 2015, la Fondazione Faurschou organizza mostre a Venezia, sull’Isola di San Giorgio Maggiore in collaborazione con la Fondazione Cini, parallelamente al programma della Biennale Arte di Venezia.

Dalla sua fondazione nel 2011, la Fondazione Faurschou ha presentato mostre personali con, tra gli altri, Ai Weiwei, Doug Aitken, Louise Bourgeois, Cai Guo-Qiang, Peter Doig, Liu Xiaodong, Shirin Neshat, Yoko Ono, Gabriel Orozco, Robert Rauschenberg e Danh Vo.

Libri a San Giorgio

Il 5 aprile alle ore 18, per la rassegna Libri a San Giorgio verranno presentati 6 CD book pubblicati da Nota Edizioni nella collana “Intersezioni Musicali” dedicati alla musica classica ottomana, che contengono la registrazione delle musiche eseguite in occasione dei Seminari di alta formazione in musica classica ottomana.

 

Bîrûn Seminari di alta formazione in musica classica ottomana: un progetto avviato dall’Istituto nel 2012, rivolto a musicisti e musicologi che intendono perfezionare le loro  conoscenze strumentali e musicologiche in questo importante ambito delle tradizioni musicali.

Docente e responsabile artistico e culturale di questi seminari di perfezionamento è il Maestro Kudsi Erguner, eminente musicista e musicologo noto a livello internazionale, che già da alcuni anni insegna i corsi di flauto ney per l’Istituto, assistito dall’etnomusicologo Giovanni De Zorzi, specialista delle tradizioni musicali dell’area.

 

Presentano Giampiero Bellingeri e Giovanni De Zorzi
Partecipano Giovanni Giuriati, Valter Colle e Kudsi Erguner

Fondazione Giorgio Cini, Sala del Soffitto
Seguirà aperitivo
Ingresso libero fino a esaurimento posti

Sacred Songs from Istanbul

In occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, sull’Isola di San Giorgio Maggiore avranno luogo due eventi dedicati alle musiche delle principali tradizioni spirituali d’Istanbul della musica classica ottomana.

Venerdì 5 aprile ore 18 

Per la rassegna Libri a San Giorgio verranno presentati i 6 CD-book pubblicati da Nota Edizioni, Udine, nella collana “Intersezioni Musicali” dedicati alla musica classica ottomana, che contengono la registrazione delle musiche eseguite in occasione dei Bîrûn Seminari di alta formazione in musica classica ottomana: svoltisi a partire dal 2013.


Sabato 6 aprile ore 18
Il concerto che avrà lugo sabato nella Basilica di San Giorgio Maggiore alle ore 18 riprende il lavoro di ricerca sugli storici repertori sacri delle diverse comunità che animavano Istanbul, recuperando manoscritti inediti e valorizzando le pratiche di contaminazione tra liturgie locali e milieu cosmopolita ottomano.

 

Kudsi Erguner DIREZIONE ARTISTICA E NEY

 

Ensemble Bîrûn 2019
Ilhan Yazici VOCE
Bora Uymaz VOCE
Safa Korkmaz VOCE
Burak Savas¸ VOCE
Ibrahim Ethem Uçar VOCE
Giovanni De Zorzi NEY
Selman Erguner VIOLA
Zeynep Yildiz Abbasog˘lu KANÛN
Hasan Kiris¸ TANBÛR
Giannis Koutis ‘UD
Reza Mirjalali TÂR
Jacobus Thiele PERCUSSIONI
 
 
Si ringrazia per la collaborazione:
Abbazia di San Giorgio Maggiore – Benedicti Claustra onlus e il Dipartimento di Studi di Filosofia e Beni Culturali, Università Cà Foscari Venezia.

L’Archivio Arnaldo Momo alla Fondazione Giorgio Cini

L’Istituto per il Teatro e il Melodramma, in accordo con la famiglia dell’artista, il 2 maggio alle ore 11, organizza la presentazione al pubblico della donazione dell’archivio di Arnaldo Momo (Venezia, 1916-2008), regista e studioso di teatro.

 

La presentazione sarà accompagnata da un momento di riflessione sul ruolo di Momo nella scena veneziana del secondo dopoguerra, anche in rapporto ad altre personalità quali Giovanni Poli  e Mischa Scandella , di cui l’Istituto conserva gli archivi. Nel corso dell’incontro sarà possibile ripercorrere la vicenda artistica di Arnaldo Momo anche attraverso una selezione dei materiali conservati dall’Istituto, che per l’occasione saranno esposti al pubblico. Nell’archivio confluiscono infatti documenti eterogenei afferenti all’attività teatrale di Arnaldo e di sua moglie Sara Tagliapietra, attrice e interprete; tra questi, fotografie di scena, locandine e rassegna stampa degli spettacoli. Arricchiscono la collezione note di regia, copioni, quaderni di appunti autografi e una ricca biblioteca.

 

L’incontro vedrà la partecipazione di Fabio e Federico Momo e dei professori Carmelo Alberti, Maria Ida Biggi, Ilaria Crotti e Carlo Montanaro. Accanto a loro, donne e uomini di teatro porteranno testimonianza della propria esperienza con Arnaldo e Sara Momo.

 

 

Lyda Borelli diva cinematografica

In occasione dei sessant’anni dalla morte di Lyda Borelli, avvenuta il 2 giugno 1959, e nell’ambito degli eventi legati alla riscoperta della sua figura di artista l’Istituto per il Teatro e il Melodramma organizza la giornata Lyda Borelli diva cinematografica: un incontro dedicato al cinema della grande attrice, primadonna dei palcoscenici nazionali e internazionali che, negli anni Dieci del Novecento, diventa una vera e propria diva del grande schermo.

L’iniziativa sarà aperta, alle ore 17.00, da una conferenza introduttiva di Cristina Jandelli (Università degli Studi di Firenze) e Denis Lotti (Università degli Studi di Padova).

A seguire, alle ore 18.00, sarà proiettato il film La memoria dell’altro, diretto da Alberto Degli Abbati nel 1913 e restaurato nel 2017 dalla Cineteca Nazionale – Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, su iniziativa dell’Istituto per il Teatro e il Melodramma e degli eredi dell’attrice. Nel film, caratterizzato da bellissimi esterni veneziani, Lyda Borelli veste i panni dell’aviatrice Lyda, donna emancipata, appassionata di volo e di motori. La proiezione sarà accompagnata da musiche dal vivo eseguite da Francesco Baccichet (chitarra), Sabina Bakholdina (violino) e Andrea Vecchiato (flauto).

 

Prima della proiezione Daniela Currò, conservatrice della Cineteca Nazionale – Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, presenterà il recente restauro del film.

 


Vedi la locandina

Libri a San Giorgio | I rami smaltati detti veneziani

Giunta quest’anno alla sua quattordicesima edizione Libri a San Giorgio, il ciclo di presentazioni sulle novità editoriali della Fondazione Giorgio Cini riprende nella stagione primaverile.

 

18 marzo 2019

Il primo volume che verrà presentato al pubblico, il 18 marzo, sarà il trentesimo e ultimo volume della Collana «Drammaturgia Musicale Veneta», con il quale si completa questo imponente repertorio della produzione drammaturgico-musicale veneta dell’intera età barocca, dal 1641 al 1798, che gode del patrocinio del Presidente della Repubblica.

 

5 aprile 2019

Il 5 aprile verrà presentata al pubblico la collana «Intersezioni Musicali», curata dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati ed edita da Nota di Udine. In particolare ci si soffermerà sulle pubblicazioni multimediali relative alle edizioni Bîrûn dedicate alla musica classica ottomana, che contengono la registrazione delle musiche eseguite in occasione dei Bîrûn Seminari di alta formazione in musica classica ottomana: un progetto avviato dall’Istituto nel 2012, rivolto a musicisti e musicologi che intendono perfezionare le loro  conoscenze strumentali e musicologiche in questo importante ambito delle tradizioni musicali.

Docente e responsabile artistico e culturale di questi seminari di perfezionamento è il Maestro Kudsi Erguner, eminente musicista e musicologo noto a livello internazionale, che già da alcuni anni insegna i corsi di flauto ney per l’Istituto, assistito dall’etnomusicologo Giovanni De Zorzi, specialista delle tradizioni musicali dell’area.

 

30 aprile 2019

Il terzo appuntamento è dedicato ai due volumi I rami smaltati detti veneziani (I e II), il primo contiene gli atti del convegno organizzato alla Fondazione Giorgio Cini tenutosi nell’ottobre 2014 e relativo a questa preziosa produzione del Rinascimento italiano. Il secondo  presenta l’inventario dei trecentotrentaquattro reperti conservati nelle collezioni pubbliche e private, identificati dal Département des Objets d’art du Musée du Louvre.