Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia Archives - Pagina 35 di 56 - Fondazione Giorgio Cini

Waiting for Qin Feng

Waiting for Qin Feng“, mostra personale dell’artista cinese Qin Feng, vuole promuovere l’importanza di inclusione e interazione culturale come risultato della maggiore comprensione della nostra civiltà contemporanea attraverso un dialogo aperto.

La mostra, organizzata in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini e curata da Achille Bonito Oliva e l’ambasciatore Umberto Vattani, rappresenta un dialogo multiforme tra arte rinascimentale europea e l’arte contemporanea cinese e vede l’esposizione non solo di tele, ma anche un’installazione di opere in porcellana cinese tradizionale di Jingdezhen

La mostra “Wainting for Qin Feng” si suddivide in tre sedi: l’ex Monastero di San Giorgio Maggiore, oggi sede della Fondazione Giorgio Cini (la prima installazione d’arte contemporanea cinese), il monastero cattolico armeno di San Lazzaro degli Armeni e Venice International University (VIU) di San Servolo

L’inaugurazione è prevista il giorno 19 maggio alle 18:00 presso l’ex Monastero di San Giorgio Maggiore.

Concerto di Musica Antica 2016 | Battles and lamentation. Janequin and Carpentras

15 maggio 2016, ore 18
Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
Ingresso libero fino ad esaurimento posti

Battles and Lamentations
Janequin and Carpentras
Tradition and Innovation in 16th-century France
1520-1540

A conclusione dell’edizione 2016 dei Seminari di Musica Antica Egida Sartori e Laura Alvini, a cura di Pedro Memelsdorff, il 15 maggio alle ore 18, gli ensemble vincitori del bando di concorso si esibiranno in un concerto diretto da Dominique Visse, aperto al pubblico nella suggestiva cornice dello Scalone del Longhena.

I vincitori del concorso:

Ensemble Troxalida (Basilea)

L’edizione 2016 dei Seminari di Musica Antica è stata realizzata con il contributo di Irma Merk Stiftung e L.+La Roche Stiftung.

Vienna e il Vetro moderno 1900-1937

In concomitanza con la mostra Il Vetro degli Architetti. Vienna 1900-1937, il Centro Studi del Vetro coordina un importante convegno di studi dedicato alla produzione artistica vetraria a Vienna e a Venezia tra il 1900 e il 1937

È in programma per venerdì 6 maggio 2016 a partire dalle 9.30 alla Fondazione Giorgio Cini, sull’isola di San Giorgio a Venezia, il convegno internazionale dal titolo “Vienna e il vetro Moderno. 1900-1937”, coordinato dal Centro Studi del Vetro e promosso in concomitanza con la mostra Il Vetro degli Architetti. Vienna 1900-1937 LE STANZE DEL VETRO (fino al 31 luglio 2016).

Proprio in quegli anni, infatti, vengono dati un impulso decisivo e suggerimenti fondamentali nell’ambito dell’architettura e delle arti applicate per stimolare la creatività, la ricerca, la tecnologia Mitteleuropea e non solo.

Il simposio intende approfondire diverse tematiche relative al periodo preso in considerazione, tra cui il fenomeno della Secessione viennese come momento di sperimentazione di nuove sensibilità, linee di ricerca, temi e linguaggi nelle arti e nell’architettura; la nascita di nuovi laboratori di arti decorative quali le Wiener Werkstätte; l’organica relazione tra progettazione, artigianato e produzione industriale; il ruolo chiave svolto da importanti architetti, tra cui Josef Hoffmann e Adolf Loos.

I molteplici contributi ​del convegno​ analizzeranno inoltre​ i poliedrici e innovativi modi di concepire il vetro come materiale moderno nell’architettura viennese, l’esposizione di Colonia dedicata al Werkbund nel 1914 e infine l’utilizzo della tecnica ‘a lume’ a Venezia e Vienna.

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Theresia Youth Baroque Orchestra – audizioni-workshop

Il 31 marzo si è chiuso il bando di selezione internazionale pubblicato a gennaio per il rinnovo dell’organico della Theresia Youth Baroque Orchestra, aperto a musicisti classici nati dopo il 1 gennaio 1988.

Sono pervenute 122 candidature da 29 paesi diversi, oltre all’Italia stessa: Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Cina, Colombia, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Indonesia, Inghilterra, Israele, Messico, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Russia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Taiwan, Ucraina, Ungheria, USA.

L’età media dei candidati è di 24 anni.

35 di questi saranno invitati a partecipare alle audizioni-workshop che si terranno dal 4 al 7 maggio sull’Isola di San Giorgio Maggiore, a Venezia, grazie alla collaborazione della Fondazione Giorgio Cini. A termine di esse, il comitato di selezione composto dai tre direttori permanenti di TYBO Claudio Astronio, Chiara Banchini, Alfredo Bernardini e dal fondatore e direttore artistico Mario Martinoli, nominerà i musicisti chiamati a entrare a far parte dell’orchestra.

Si tratterà quindi di un sostanziale rinnovo dell’organico, che riguarda i seguenti strumenti: violino, viola, violoncello, contrabbasso, flauto, oboe, corno, fagotto (la direzione artistica di TYBO effettuerà una selezione anche per clarinetto e tromba, ma in questo caso solo in base ai materiali audio/video inviati dai candidati). Il workshop rappresenta anche una vera occasione di crescita e di formazione, a fianco di alcuni dei massimi specialisti ed esecutori del repertorio classico.

 

Cosmic Dance Two

La mostra realizzata in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini, presenta l’ultima evoluzione del progetto dal titolo Cosmic Dance, al quale l’artista danese Lin Utzon sta lavorando da molto tempo.

L’installazione comprende circa 200 opere di vario genere (ceramiche dipinte, sculture, dipinti ad olio e disegni), che rappresentano l’essenza della natura, quel ballo cosmico di cui, nell’immaginario dell’artista, tutti siamo parte.

L’esposizione trae la sua ispirazione da una frase di Albert Einstein, il quale amava ripetere: “Essere umani, vegetali, o polvere cosmica, tutti danziamo al ritmo di una musica misteriosa, suonata in lontananza da un pifferaio invisibile.” E questa danza è stato il filo rosso dello sforzo artistico di Lin Utzon negli ultimi 21 anni.

All’inaugurazione, prevista per il 26 maggio alle ore 17.00, si accedere con invito di seguito scaricabile

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Cv Lin Utzon

L’album di caricature di Anton Maria Zanetti alla Fondazione Giorgio Cini

Anton Maria Zanetti di Girolamo, I nipoti dell’Autore in maschera. Caricature, foglio 12, penna e inchiostro bruno sopra traccia a sanguigna

Presentazione del volume
L’album di caricature di Anton Maria Zanetti alla Fondazione Giorgio Cini
a cura di Enrico Lucchese
lineadacqua edizioni, Venezia, 2015

Il volume sarà presentato, il 29 aprile da Pietro Cesare Marani, professore di Storia dell’Arte Moderna al Politecnico di Milano

29 aprile 2016, ore 17
Fondazione Giorgio Cini
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore, Sala Barbantini

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Grande conoscitore e amico di artisti, egli stesso dilettante d’arte, Anton Maria Zanetti di Girolamo (1680-1767) è ben noto pure per il suo album di caricature, una galleria di trecentocinquanta indimenticabili ritratti di personaggi del variegato mondo del Settecento veneziano – dai famosi divi dell’opera agli anonimi popolani, irrisi senza distinzioni – che rivelano, per freschezza e vivacità, le sue doti istintive di originale caricaturista.
L’album, donato nel 1968 da Vittorio Cini in occasione del quindicesimo anno di attività dell’Istituto di Storia dell’Arte, è stato in questi ultimi anni oggetto di un attento studio condotto grazie al contributo fondamentale di Save Venice Inc., con la partecipazione del Francis Haskell Memorial Fund, che ha permesso di ricostruire la genesi della raccolta, confrontandola con gli analoghi album del console Smith (Windsor Castle, collezioni reali) e di Francesco Algarotti (Gerusalemme, Israel Museum). Sono molte le novità del volume dedicato alla memoria di W. R. Rearick: le attribuzioni a Marco Ricci caricaturista, la cronologia e il montaggio dei disegni sulla pagina, l’identificazione di alcuni effigiati e del postillatore tardo settecentesco, i legami con le arti figurative, il teatro e la musica, aspetti che gettano nuova luce su Zanetti, sulla sua rete cosmopolita, su Venezia.

24° Giornata FAI di primavera

Tornano in 380 città italiane le Giornate FAI di Primavera, la storica manifestazione del FAI. Una grande festa di piazza dedicata ai beni culturali. Un’occasione unica per scoprire luoghi solitamente chiusi al pubblico e sentirsi parte di un’Italia diversa creata dagli 8,5 milioni di persone che in questi anni hanno dimostrato di amare e di riconoscersi nell’immenso patrimonio culturale custodito nel nostro Paese.

Chiese, ville, borghi, palazzi, aree archeologiche, castelli, giardini, archivi storici: sono oltre 900 i luoghi aperti con visite a contributo libero in tutte le Regioni grazie all’impegno e all’entusiasmo delle Delegazioni e dei volontari del FAI.

Siti aperti a Venezia:

  • Isola di San Giorgio Maggiore: un percorso attraverso i due chiostri, il refettorio Palladiano e il Teatro Verde (domenica 20 marzo)
  • Palazzo Corner Mocenigo, oggi sede del Comando Regionale della Guardia di Finanza (sabato 19 marzo)
  • Chiesa di S. Nicolò dei Mendicoli (sabato 19 e domenica 20 marzo)
  • Palazzo Morosini, oggi sede del Liceo Barbarigo (sabato 19 e domenica 20 marzo)

La città divisa

La città divisa: questo il titolo complessivo del seminario che, al solito in 5 mezze giornate, è dedicato ai fattori divisivi presenti, lungo i secoli, nelle vicende urbane, anche in quelle di Venezia, pur ammirata, sinché città stato, per il suo regime latore di pace sociale, ignaro di guelfi e ghibellini, di tumulti e ribellioni. In effetti se si considerano i fiorentini Ciompi, gli arsenalotti sembrano sin miti. E, in effetti, la Venezia capitale – qui riprodotta in un’immagine del 1528 -, ancorché segnata da forti differenze di classe, non conosce, lungo la sua storia, vistosi episodi, invece, altrove presenti, di lotta di classe. Né, a Venezia, la rivalità tra famiglie patrizie giungeranno mai alla contrapposizione esasperata, che turba l’intera Verona, dei Montecchi e dei Capuleti.

Ciò non toglie che, a Venezia, l’erezione, nel 1892, del monumento, di Emilio Marsili, a Sarpi abbia suscitato uno scontro tra clericali e laici analogo a quello bresciano di Arnaldo, appunto, da Brescia e a quello romano di Giordano Bruno. Fatto sta che la città, la civitas, frutto ed espressione della civilitas, se, sottintendendo pacifica convivenza, presupposti condivisi, concordia, di per sé accomuna, affratella unificata com’è dalle mura che la cingono è, nel contempo, sin dal suo nascere accompagnata da tensioni, da lacerazioni: Roma, la città per antonomasia nasce dal delitto, da Romolo che uccide Remo. Un conto l’agostiniana civitas Dei, un conto la città terrestre. Sempre inquieta l’antica Roma: patrizi contro plebei; nascita della Roma imperiale prevaricando su quella repubblicana.

Su questo e su altro il seminario discutente, a mo’ di prolungato dibattito a più voci, ora consonante ora dissonante, ora convergente, ora divergente.

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Il vetro degli architetti. Vienna 1900-1937

Il vetro degli architetti. Vienna 1900-1937

Dopo Il vetro finlandese nella Collezione Bischofberger, la mostra Il vetro degli architetti. Vienna 1900-1937, a cura di Rainald Franz, è la seconda esposizione dedicata agli sviluppi internazionali del vetro nel XX secolo, progetto culturale pluriennale promosso da Fondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung per lo studio e la valorizzazione dell’arte vetraria nel XX e XXI secolo.

Con oltre 300 opere provenienti dalla collezione del MAK – Austrian Museum of Applied Arts / Contemporary Art di Vienna e da collezioni private, la mostra, organizzata negli spazi de LE STANZE DEL VETRO sull’Isola di San Giorgio Maggiore, metterà a fuoco per la prima volta, la storia della lavorazione del vetro in Austria tra il 1900 e il 1937: un periodo compreso tra gli ultimi decenni dell’Impero Austro-Ungarico e la Prima Repubblica.

A cavallo del 1900, un gruppo di giovani architetti e designer, allievi delle accademie e delle scuole di architettura, svilupparono infatti uno speciale interesse per la lavorazione del vetro. Protagonisti del Modernismo Viennese, come Josef Hoffmann (1870-1956), Koloman Moser (1868-1918), Joseph Maria Olbrich (1867-1908), Leopold Bauer  (1872-1938), Otto Prutscher (1880-1949), Oskar Strnad (1879-1935), Oswald Haerdtl (1899-1959) e Adolf Loos (1870-1933), oggi famosi in tutto il mondo, aprirono la strada ai primi pioneristici sviluppi nella produzione vetraria, lavorando vicino alle fornaci con l’obiettivo di comprenderne a fondo il materiale.

La collaborazione tra architetti e designer e l’integrazione di queste innovazioni nella produzione, crearono lo stile del Vetro Viennese, che venne presentato all’interno di nuovi progetti come la “Wiener Werkstätte” o il “Werkbund”.

In mostra, l’accostamento di oggetti di vetro e dei loro progetti con fotografie che ne documentano la produzione, il design e le mostre che vennero fatte, farà rivivere le impressioni sbalorditive che questi oggetti, così radicalmente moderni, crearono nel pubblico.

Accademia Solti per cinque pianoforti e sei voci

Concerto Accademia Solti per cinque pianoforti e sei voci

La ottava edizione delle “Solti Peretti Répétiteurs Masterclasses”, realizzata in collaborazione con la Georg Solti Accademia, si concluderà con un concerto per cinque pianoforti e sei voci incentrato sul repertorio del ‘bel canto’.

Le “Solti Peretti Répétiteurs Masterclass”, uniche nel loro genere, offrono a sei già esperti pianisti un periodo di studio intensivo con alcuni dei più preparati répétiteurs contemporanei. Le abilità di un bravo répétiteur non devono essere sottovalutate, né può esserlo il suo ruolo nella vita e nella carriera di un cantante. Essi sono i factotum per eccellenza del mondo musicale, l’alleato chiave che permette all’artista il raggiungimento dell’apice della performance. Non a caso, molti di loro sono diventati tra i migliori direttori del mondo: Solti, Pappano, Gergiev e Muti, giusto per citarne alcuni.

Nel corso della sua attività, la Georg Solti Accademia si è conquistata una reputazione di professionalità, disciplina rigorosa e attenzione per i dettagli; gli stessi valori che Sir Georg Solti ha coltivato nell’intero arco della sua vita. Alla sua memoria e nello spirito della sua testimonianza cantanti come Mirella Freni, Kiri Te Kanawa, José Carreras, Leo Nucci, Luciana Serra, Daniela Dessi, Fredica von Stade, Mariella Devia, Thomas Allen e Angela Gheorghiu, con i quali Solti ha lavorato, hanno accettato di collaborare con l’Accademia, restituendo alle nuove generazioni ciò che hanno appreso quando erano giovani artisti.

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Per assistere al concerto sarà necessario prenotare inviando una mail entro il 10 aprile a concerto.solti@cini.it con indicati i nomi dei partecipanti (massimo 2 partecipanti per mail).
Verrà inviata una conferma da stampare e presentare all’ingresso.