Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia Archives - Pagina 46 di 55 - Fondazione Giorgio Cini

La scena di Mariano Fortuny

Convegno Internazionale di studi
La scena di Mariano Fortuny

Nell’ambito del progetto “Atlante Fortuny” promosso dalla Università degli Studi di Padova con il Centro Studi per la Ricerca Documentale sul Teatro e il Melodramma Europeo della Fondazione Giorgio Cini, l’Università Ca’ Foscari di Venezia e il Museo Fortuny – Fondazione Musei Civici Venezia, è previsto un convegno in cui discutere le tematiche teatrali che l’artista poliedrico Mariano Fortuny ha attraversato nella sua lunga carriera.

Tra i temi, le relazioni con i maestri indiscussi della messa in scena del primo Novecento, quali Adolphe Appia o Max Reinhardt, i contatti con il mondo della danza da Isadora Duncan, Ruth Saint Denis a Loie Fuller e le realizzazioni e sperimentazioni scenotecniche e illuminotecniche.

Tra i relatori: Cristina Grazioli, Elena Randi, Paola Degli Esposti, Giuseppina Dal Canton, Marco Rispoli e Marzia Maino dell’Università di Padova; Daniela Ferretti e Claudio Franzini del Museo Fortuny; Francesco Cotticelli dell’Università di Napoli; Mathias Spohr dell’Universität Bayreuth; Maria Del Mar Nicolàs Martìnez dell’Universidad de Almerìa; Marco Consolini dell’Université Paris 3 – Sorbonne Nouvelle; Giovanni Isgrò dell’Università di Palermo; Marielle Silhouette dell’Universitè Paris 10; Silvio Fuso di Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna; Adriana Guarnieri e Maria Ida Biggi dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e direttore del Centro Studi per la Ricerca Documentale sul Teatro e il Melodramma Europeo.

Scarica il programma completo in PDF

La musica per l’insegnamento della lingua straniera (L2)

Laboratorio di aggiornamento didattico per insegnanti.
La musica per l’insegnamento della lingua straniera L2)

La musica può favorire, trasversalmente, anche l’apprendimento di una seconda lingua? L’osservazione delle pratiche didattiche sperimentate in questi ultimi decenni dai docenti della scuola italiana che lavorano quotidianamente con classi multietniche ha dimostrato come, in effetti, la musica possa facilitare gli allievi immigrati ad apprendere la lingua italiana ma anche quelli italiani ad imparare una lingua straniera, curando gli aspetti musicali interni ad essa, quali: suono dei fonemi, intonazione, ritmo, velocità delle parole, pause. Allo stesso tempo, la musica può favorire l’incontro, lo scambio e la trasformazione delle diverse identità degli studenti.

Il seminario organizzato dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati in forma di laboratorio tenuto da Serena Facci e Gabriella Santini, rivolto ai docenti di scuola primaria, secondaria di primo grado e agli insegnanti di italiano per stranieri, guiderà i partecipanti nella simulazione di pratiche didattiche basate sull’uso di un repertorio di canti italiani e stranieri da insegnare agli studenti, utilizzando una metodologia che curi la musicalità delle parole e coinvolga anche il linguaggio del corpo.

MODULO DI  ISCRIZIONE


Programma

23-24 ottobre 2013, 16.30-19

Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio, Venezia

 Iscrizione obbligatoria gratuita

Il laboratorio, a cura dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, propone l’uso didattico di canti italiani e stranieri per facilitare l’apprendimento di una lingua seconda (l’Italiano per alunni gli stranieri e le lingue straniere per gli alunni italiani). A gestirlo saranno Serena Facci e Gabriella Santini, che hanno avuto l’opportunità di sperimentare nelle classi della scuola dell’infanzia, della scuola primaria, della secondaria di primo grado e in quelle dei C.T.P (Centri Territoriali di Educazione Permanente) come la musica possa facilitare l’apprendimento di una lingua seconda curando gli aspetti musicali interni ad essa, che sono legati alla sua struttura prosodica (ad esempio al suono dei fonemi, all’intonazione, al ritmo, alla velocità delle parole e alle pause, ai silenzi tra esse) e, allo stesso tempo, favorire l’incontro, lo scambio e la trasformazione delle diverse identità – anche musicali – degli studenti immigrati e non.

In particolare, il laboratorio di aggiornamento didattico sarà articolato in due parti:

  • nella prima parte, gli insegnanti che parteciperanno sperimenteranno alcune metodologie di pratica vocale finalizzate all’insegnamento di una lingua seconda,  lavorando con canti di tradizione orale legati ai momenti e  alle attività significative della vita di ogni essere umano, perché connessi ad occasioni e funzioni sociali diffuse a tutte le latitudini. Dunque, si lavorerà con canti italiani e stranieri caratterizzati da tratti ritmici e sonori ben definiti, scelti all’interno dei repertori infantili, di lavoro, di danza, delle forme di preghiera intonata e delle narrazioni in musica, anche per facilitare un confronto interculturale tra gli studenti italiani e immigrati, sollecitando in ciascuno la memoria dei propri vissuti musicali, lo scambio e la loro reciproca trasformazione;
  • nella seconda parte, l’attività del laboratorio didattico sarà dedicata più specificamente al repertorio delle canzoni italiane per l’insegnamento dell’Italiano agli alunni stranieri e di quelle straniere per l’insegnamento delle lingue straniere agli alunni italiani. I docenti partecipanti al laboratorio potranno sperimentare che il genere della canzone è caratterizzato da aspetti ritmico-sonori particolarmente adatti a veicolare contenuti; inoltre, verificheranno che “la musica e il testo delle canzoni rispondono alle esigenze di ‘un’introduzione’ emotiva alle più importanti unità semantiche, fonetiche e grammaticali”[1] facilitando l’apprendimento di una seconda lingua oltre a svolgere la preziosa funzione di formulario mnemonico.

L’attività del laboratorio, inoltre, prevede l’ascolto e l’ausilio di numerose registrazioni (alcune d’archivio e altre raccolte sul campo). Agli insegnanti partecipanti verranno forniti supporti didattici sotto forma di testi scritti ed esempi sonori.

Come nell’anno precedente, il laboratorio prevede la possibilità di svolgere il lavoro nelle classi durante l’anno scolastico tenendosi in contatto con le docenti e poi, nella primavera 2014, l’organizzazione di un momento pubblico di presentazione del lavoro svolto in classe.

 

Per iscrizioni e informazioni:
musica.comparata@cini.it
tel. 041 2710357

 


[1] Renzo Titone, “Prefazione” in  Losanov G, Gateva E., op. cit., 1983, [ed. or. 1978]  p 3.

Con la mente e con le mani. Improvisation from ‘cantare super librum’ to partimenti

Partimento di Leonardo Leo. © Napoli, Biblioteca del Conservatorio San Pietro a Majella.


Con la mente e con le mani. Improvisation from ‘cantare super librum’ to partimenti rappresenta il secondo appuntamento di un ciclo sull’improvvisazione musicale nei diversi periodi storici. Questa manifestazione,  organizzata dall’Istituto per la Musica e dedicata alle pratiche improvvisative del Rinascimento e del Barocco, prosegue la riflessione iniziata nel novembre 2012 con il convegno Improvised Music in Europe: 1966-1976.

Dal 9 all’11 novembre 2013, con il coordinamento di Massimiliano Guido e Peter Schubert (McGill University, Montréal), avranno luogo una serie di eventi incentrati sull’uso dell’improvvisazione nell’insegnamento della teoria musicale oggi. Thomas Christensen terrà la lectio inauguralis, che sarà seguita da sessioni di studio sulla memoria, sulle pratiche improvvisative e sulla pedagogia. Interverranno Edoardo Bellotti, Bor Zuljan , Michael Callahan, Philippe Canguilhem, Giuseppe Fiorentino, Massimiliano Guido, Jean-Yves Haymoz, Stefano Lorenzetti, William Porter, Giorgio Sanguinetti e Peter Schubert. Durante il convegno la Fondazione Accademia Internazionale di Smarano, che è tra gli enti collaboratori, presenterà la propria attività didattica e di ricerca nel campo della musica per tastiera dell’epoca rinascimentale e barocca.

 


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Programma 

Saturday 9 November 2013

1 p.m.

Registration

2 – 2.45 p.m.

Opening Address

Massimiliano Guido & Peter Schubert (McGill University, Montréal)

Gianmario Borio (Istituto per la Musica, Fondazione Giorgio Cini, Venezia)

2.45 – 3.45 p.m.

Keynote Lecture: Theory in the Midst of Notes

Thomas Christensen (University of Chicago)

            Keeping Score while Improvising

4 – 6 p.m.

First Session: The Art of Memory

Chair: Gianmario Borio

Stefano Lorenzetti (Conservatorio di Musica di Vicenza)

            Musical Inventio, Loci Communes, and the Art of Memory

Discussant: Roberto Perata (Università Statale di Milano)

Massimiliano Guido (McGill University)

            Climbing the Stairs of the Memory Palace: Gestures at the Keyboard for a Flexible Mind

Discussant: Arnaldo Morelli (Università de L’Aquila)

6.30 p.m.

Lecture-Recital

Bor Zuljan (Haute École de Musique de Genève)

            ‘Ricercar una Fantasia’: The Techniques for Improvising a Fantasia on Lute in the Sixteenth Century

Sunday 10 November 2013

9.30 – 10 a.m.

Poster Session: Ongoing Researches in Historical Improvisation

Niels Berentsen (Royal Conservatoire of The Hague)

Strategies for Improvisation in Early Fifteenth and Late Fourteenth Century Music

Jacques Meegens (Centre Études Supérieures Musique Danse, Poitou-Charentes)

Improvising a Fifteenth-Century Keyboard Prelud

 Peter van Tour (Uppsala University)

Modulatory Segments in Partimenti by Nicola Sala and Fedele Fenaroli

10 a.m. – 1.15 p.m.

Second Session: Instrumental Counterpoint and Improvisation

Chair: Massimiliano Guido

Edoardo Bellotti (Eastman School of Music, Rochester University)

            Composing at the Keyboard: Banchieri and Spiridion, Two Complimentary Methods

Discussant: Felix Marangoni (Università Ca’ Foscari, Venezia)

William Porter (Eastman School of Music, Rochester University)

            Improvising a North German Preambulum

Discussant: Jacques Meegens (Centre Études Supérieures Musique Danse, Poitou-Charentes)

Giorgio Sanguinetti (Università di Roma Due ‘Tor Vergata’)

            Cheating the Work-of-Art Paradigm: Partimento Implication for Classical Performers

Discussant: Marco Pollaci (Nottingham University)

3 – 5 p.m.

Third Session: Vocal Counterpoint and Improvisation

Chair: Peter Schubert

Philippe Canguilhelm (University of Toulouse)

            Towards a Stylistic History of ‘Cantare super Librum’

Discussant: Peter van Tour (Uppsala University)

Giuseppe Fiorentino (University of Cantabria)

            Singing ‘by Reason’ and Singing ‘by Use’: Extempore Polyphonies in Renaissance Spain

            Discussant: Niels Berentsen (Royal Conservatoire of The Hague)

6 p.m.

Musical Demonstrations: Keyboard & Vocal Improvised Music

 Instruments: Edoardo Bellotti & William Porter, harpsichords

Presentation of the Fondazione Accademia Internazionale di Smarano: Giacomo Corrà

 Voices: Benjamin Duinker, Edmund Milly, Ellen Wieser, and Meagan Zantingh, singers from VivaVoce – Peter Schubert, conductor

 

Monday 11 November 2013

9 – 11 a.m.

Fourth Session: Pedagogy

Chair: Thomas Christensen

Jean-Yves Haymoz (Haute École de Musique de Genève)

Cantare super Librum: Strategies and Techniques.

Lecture and Workshop with Professional Singers

Peter Schubert (McGill University, Montréal)

            Teaching Theory through Vocal Improvisation

Michael Callahan (Michigan State University)

            Play It: Some Challenges of, and Solutions to, Teaching and Learning Undergarduate Music Theory at the Keyboard

12 – 12.30 p.m.

Panel Discussion: Improvisation as a Teaching and Analytical Tool

 

Polifonie ‘in viva voce’17 Polifonie Dong (Cina Meridionale)

15 ottobre 2013
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore

16.00: seminario di analisi e approfondimento, con la partecipazione di Joanna Lee (Hong Kong University), specialista della musica dong, impegnata nel processo di riconoscimento Unesco di questa pratica polifonica, e nell’allestimento di uno specifico museo nella città di Guizhou;

18.30: concerto del Gruppo polifonico tradizionale del villaggio di Dimen (Liping, Guizhou, Cina).

Il programma Polifonie “in viva voce” promosso dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con l’Istituto Confucio di Venezia, il  Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, Università Ca’ Foscari Venezia, Dimen Dong Culture Eco-Museum, e con  il contributo della Regione Venetodedica il suo sua diciassettesimo appuntamento alle Polifonie Dong (Cina Meridionale), invitando il gruppo Dong Folk Chorus del Dimen Dong Culture Eco-Museum formato da cantanti provenienti da diversi villaggi della provincia cinese di Guizhou. Come consuetudine il confronto con la polifonia Dong sarà disposto in due fasi distinte: un seminario pomeridiano di analisi e approfondimento, con la partecipazione di Joanna Lee (Hong Kong University), specialista della musica Dong, impegnata nel processo di riconoscimento Unesco di questa pratica polifonica e nella fondazione del Dimen Dong Culture Eco-Museum e a seguire il concerto del gruppo Dong Folk Chorus. Le pratiche vocali Dong sono rappresentate soprattutto dalla combinazione di grande gruppo denominata “da ge”, che si potrebbe tradurre con l’espressione “grande canzone”, oppure “grande coro”, proprio in riferimento al numero dei vocalisti che possono, spontaneamente o in maniera più organizzata, partecipare direttamente all’esecuzione.


 

 

Libri a San Giorgio

Riprende a ottobre la rassegna di presentazioni delle novità editoriali della Fondazione Giorgio Cini.

3 ottobre ore 17.30 il catalogo La Stanza di Eleonora Duse, curato da Marianna Zannoni con immagini dedicate alla grande attrice e alla Stanza creata nel 2011 presso il Centro Studi per la Ricerca Documentale sul Teatro e il Melodramma Europeo come archivio aperto e fruibile di documenti sulla vita e sull’arte della grande attrice italiana.

Presenta Francesca Bisutti

 


9 ottobre ore 17.30 seguirà un volume di Rodolfo Baroncini dedicato a Giovanni Gabrieli, frutto di una ricerca condotta nell’ambito delle celebrazioni per il quarto centenario della morte del musicista; in esso viene ricostruita in tutti i suoi aspetti la vita e l’attività di Gabrieli inserita nel contemporaneo ambiente veneziano. Lo completano un aggiornato apparato bibliografico e discografico, oltre al catalogo generale delle opere.

Presenta Luigi Collarile 

Partecipa Rodolfo Baroncini


15 ottobre ore 17.30 con il libro curato dall’Istituto di Storia dell’Arte Opere del Novecento dalle raccolte d’arte della Fondazione Giorgio Cini a cura di Giovanni Bianchi, che si aggiunge alla serie dei cataloghi d’arte delle collezioni della Fondazione Giorgio Cini. Si tratta di un nuovo numero dedicato alle opere del Novecento: dipinti, sculture, disegni e stampe che testimoniano il mai sopito interesse dell’istituzione per l’arte contemporanea.

Presenta Nico Stringa

Il teatro musicale di Luciano Berio

Luciano Berio, schizzo autografo per Cronaca del Luogo (particolare) © Talia Pecker Berio; Basilea, Fondazione Paul Sacher, Fondo Luciano Berio, per gentile concessione


 

Nei giorni 28 e 29 settembre 2013 avranno luogo le due giornate conclusive della rassegna Il teatro musicale di Luciano Berio che, inaugurata alla Fondazione Giorgio Cini nel settembre 2010, e organizzata dall’Istituto per la Musica, si avvale della collaborazione dell’Université Paris 8 e del Centro Studi Luciano Berio. Nella prima giornata verranno discussi aspetti filologici, letterari e tecnologici dell’ultima composizione che Berio destinò alle scene: Cronaca del Luogo. La seconda giornata è dedicata a una riflessione  complessiva sull’itinerario di Berio nel campo del teatro. Interverranno Gianmario Borio, Angela Ida De Benedictis, Giordano Ferrari, Francesco Giomi, Michal Grover-Friedlander, Massimiliano Locanto, Ulrich Mosch, Talia Pecker Berio, Alessandro Roccatagliati, Gianfranco Vinay. La pubblicazione parziale dei contributi è consultabile nel sito www2.univ-paris8.fr/DMCE. Per il 2015 è prevista la pubblicazione a stampa dell’intero ciclo.

Nona Conferenza Mondiale ‘Il Futuro della Scienza’ I segreti della longevità

I segreti della longevità, la nona conferenza mondiale sul Futuro della Scienza, promossa da Fondazione Umberto Veronesi, Fondazione Giorgio Cini e Fondazione Silvio Tronchetti Provera, affronterà a Venezia sull’Isola di San Giorgio Maggiore, dal 19 al 21 settembre, con alcuni dei maggiori esperti mondiali, i temi più rilevanti legati all’allungamento della vita.
La longevità è uno dei fenomeni più importanti della nostra era che comporta profondi cambiamenti dal punto di vista sociale, culturale e medico-scientifico. Si trasformano i ruoli e i tempi di ogni età della vita, con conseguenze demografiche, economiche e biologiche ancora da esplorare.

 

Negli ultimi quarant’anni il mondo occidentale ha guadagnato oltre dieci anni di vita media: la longevità è una delle conquiste della nostra era che comporterà profondi cambiamenti dal punto di vista sociale, culturale e medico-scientifico. Si trasformano i ruoli e i tempi di ogni età della vita, con conseguenze demografiche, economiche e biologiche ancora da esplorare.

Secrets of Longevity”, la nona conferenza mondiale sul Futuro della Scienza, promossa da Fondazione Umberto Veronesi, Fondazione Giorgio Cini e Fondazione Silvio Tronchetti Provera, affronterà a Venezia dal 19 al 21 Settembre, con alcuni dei maggiori esperti mondiali, i temi più rilevanti legati all’allungamento della vita.

Per informazioni

www.thefutureofscience.org

Arangetram

Arangetram

Il 10 luglio alle ore 19, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini, organizza un particolare spettacolo di danza indiana bharata natyam.

Si tratta dell’Arangetram, debutto, di Moritz Zavan Stoeckle, giovane danzatore veneziano, presentato al pubblico dal famoso coreografo e ballerino Mavin Khoo.

L’Arangetram, debutto di una danzatrice o danzatore di bharata natyam, viene celebrato solo a conclusione di un lungo ciclo di studi che riguardano la conoscenza dell’arte della danza, ma non solo, anche del senso estetico, delle buone maniere, della grammatica, della parola, della raffinatezza tipiche dell’aspetto “lasya” della danza bharata natyam. Il termine Arangetram infatti deriva da Arangam, che significa palcoscenico, ed etram che significa raggiungere o scalare, e richiama proprio la cerimonia di debutto durante la quale l’artista viene presentato al pubblico dal suo Guru, il maestro.

Sul palcoscenico Moritz Zavan Stoeckle sarà accompagnato da Pushkala Gopal (voce), Mavin Khoo (nattuvangam), Bhavani Shankar (mridangam) e Kartik Raghunathan (violino).

Il pubblico è invitato a partecipare anche alla cerimonia rituale che precederà lo spettacolo alle ore 18.45.

Moritz Zavan Stoeckle

Inizia a praticare la danza classica indiana Bharata Natyam all’età di dieci anni presso la Fondazione Giorgio Cini, Venezia, con l’insegnante Savitri Nair della Kalakshetra Foundation (Chennai) di cui segue gli stages fino al 2001. A Londra prosegue lo studio con il danzatore Mavin Khoo, allievo di A.K. Lakshman, con Vena Ramphal e Anusha Subrahmanyam. Nel 2004 lavora come ballerino al Teatro La Fenice di Venezia. Nel 2005 si trasferisce a Siena per studiare con l’insegnante Maresa Moglia dell’Associazione Natana Vedica-Est West Performing Arts. Dal 2005 si reca regolarmente in India a Chennai, dove studia con i maestri A. Janardhanan e C.K. Balagopalan presso la Kalakshetra, e Meena Raman. In India approfondisce lo studio della musica carnatica e della ritmica con il cantante e compositore B. Seetharama Sarma. Da diversi anni si esibisce in ambito nazionale ed internazionale, come solista o in collaborazioni artistiche, con la compagnia Mangalam di Maresa Moglia, Mavin Khoo (Big Dance 2006 Londra). Nel 2012 vince il premio del pubblico al concorso di danza contemporanea Giovani Danze d’Autore, Veneto, con lo spettacolo mono-dia-loghi ritmici (di N. Biondi e M. Zavan) e partecipa con menzione speciale al Roma Europa Festival.

Il Bharata Natyam è uno dei generi più importanti di spetta­colo classico indiano. La sua origine è relativamente recente: si tratta infatti di una riscrittura scenica novecentesca — databile tra gli anni venti e trenta —  dell’antica danza sacra eseguita nei templi hindu del sud dell’India dalle devadasi, le “ancelle del dio”, conosciute in Occidente anche con il nome di baiadere (dal portoghese balhadeira, “ballerina”). Il Bharata Natyam fu il frutto dell’ appassionato lavoro di ricerca di un gruppo di intellettuali e di artisti indiani – fra cui Krishna Iyer e Rukmini Devi — che, coadiuvati da alcune anziane devadasi e dai maestri di danza tradizionale – i nattuvanar –,  riorganizzarono ciò che in epoca coloniale era sopravvissuto della tradizione performativa sacra. Essi integrarono le informazioni raccolte sul campo con quelle provenienti dalla lettura degli antichi trattati teatrali e dallo studio delle pose sceniche immortalate nei bassorilievi dei templi. In questo modo fu “rein­ventata la tradizione” e nacque il Bharata Natyam, cioè “la danza di Bharata”, il primo leggendario danzatore indiano che, secondo il mito, ebbe per maestro lo stesso Shiva, il dio del teatro e della danza.

Il Bharata Natyam unisce le tre qualità fondamentali del teatro classico indiano: Bhava (la rappresentazione degli stati d’ animo), Raga (la melodia, il canto), Tala (il ritmo, il tempo). Da un punto di vista strettamente coreografico si tratta di una danza solista che si compone di due aspetti principali: la danza pura o nritta, che non ha alcun significato, non esprime alcun sentimento, ed è dominata dalla musica e dai suoi ritmi, e la danza drammatica o abhinayam in cui prevale l’ elemento mimico, il gesto e l’ espressione. L’ orchestra tradizionale è costituita generalmente da una vina (l’antica chitarra indiana), cimbali, tamburi e un flauto. Anche la musica vocale ha una funzione fondamentale dato che durante i passaggi drammatici i canti vengono tradotti con estrema precisione nel linguaggio dei gesti (hasta mudra). I danzatori e le danzatrici di Bharata Natyam sono dei veri e propri “narratori gestuali”, dei mimi eccezionali in grado di esprimere — attraverso maschere facciali codificate —  gli stati d’animo fondamentali dell’essere umano. Le canzoni hanno quasi sempre carattere devozionale e sono ispirate da un sincero sentimento mistico. Espongono in versi temi religiosi, eroici o filosofici basati sulle leggende sacre hindu. L’interpretazione gestuale e mimica di questi versi non è fissata una volta per tutte. Di uno stesso verso infatti il danzatore o la danzatrice può offrire, anche all’interno del medesimo spettacolo, interpretazioni differenti e perfino contrastanti tra di loro. Uno degli aspetti più affascinanti del Bharata Natyam è proprio la libertà lasciata all’artista di improvvisare le variazioni, di creare una propria poesia gestuale all’interno di una struttura di movimento altamente codificata.

L’arangetram, il debutto sulla scena, viene celebrato a conclusione di un lungo ciclo di studi presso un maestro. Tale apprendimento riguarda non solo la conoscenza dell’arte della danza ma anche quella delle buone maniere, della grammatica, della raffinatezza estetica, tutte qualità tipiche dell’aspetto “lasya” o “delicato” che caratterizza il Bharata Natyam. Il termine arangetram deriva da arangam o “palcoscenico” e da etram, che significa “raggiungere o scalare”. Anticamente il vocabolo indicava il rituale di consacrazione delle devadasi e segnava il loro ingresso nella professione di danzatrici sacerdotesse del dio Shiva presso un tempio o presso la corte di un sovrano. Secondo la tradizione hindu, la cerimonia dell’ arangetram dovrebbe iniziare con il calare del sole, un momento del giorno considerato proficuo e altamente simbolico: il tramonto segna infatti per l’iniziato la fine di una fase dell’esistenza e l’inizio di una “vita nuova”.

Evento inaugurale Dialoghi 2010

I Dialoghi di San Giorgio, dedicati quest’anno al tema Protecting nature or saving creation? Ecological conflicts and religious passions saranno inaugurati il giorno 13 settembre alle ore 17,30 da un evento composito che si svolgerà con il seguente programma:

La creazione del mondo di Darius Milhaud (versione per pianoforte e orchestra d’archi)
Aldo Orvieto, Accademia Musicale di San Giorgio diretta da Alessandro Tortato

Presentazione del programma del Dialogo 2010
Pasquale Gagliardi

Allocuzione sul tema del Dialogo
Cardinale Angelo Scola Patriarca di Venezia

Da Il canto della terra di Gustav Mahler: n. 2, 4, 6 (versione per canto e pianoforte)
Christa Mayer, Aldo Orvieto.

Concerto di Musica Antica 2013 | More Hispano Tomás Luis de Victoria in Rome and Madrid

Concerto More Hispano.Tomás Luis de Victoria in Rome and Madrid
in collaborazione con l’Abbazia di San Giorgio Maggiore

15 maggio 2013, ore 18
Venezia, Basilica di San Giorgio Maggiore

Ingresso libero


Musiche eseguite dai borsisti del Seminario 2013 diretti da Rinaldo Alessandrini e Josep Borràs:

Ensemble Lux Venti: Xavier Banegas Lopez (trombone); David Garcia Martinez (trombone); Manuel Quesada Benitez (trombone); Nuria Sanromà Gabàs (cornetto)

 Ensemble RossoPorpora: Massimo Lombardi (cantante); Guglielmo Buonsanti (cantante); Matteo Pigato (cantante); Giacomo Schiavo (cantante)

Docenti: Rinaldo Alessandrini, Josep Borràs, Anne Smith, Juan Carlos Asensio, Alfonso de Vicente.

Assistente accompagnatore all’organo: Nicola Lamon.