Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia – Pagina 47 – Fondazione Giorgio Cini

Concerto di Musica Classica Indiana a cura del Maestro Shahid Parvez (Sitar)

***A causa di problemi personali il Maestro Shahid Parvez non potrà raggiungere il nostro paese e partecipare al concerto di mercoledì 19 giugno. Verrà sostituito dal Maestro Partho Sarothy, allievo del grande Ravi Shankar.

Concerto ore 19

Venezia, Isola San Giorgio Maggiore

Fondato da Alain Daniélou nel 1969, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati opera da allora come centro di diffusione in Italia e in Europa dei più alti esempi di cultura musicale indiana. Nel solco di tale tradizione, che ha visto esibirsi a Venezia virtuosi di sitar tra cui anche Ravi Shankar, ed è proseguita per diversi anni con i corsi di sitar tenuti presso l’Istituto da Budhaditya Mukherjee, verrà proposto quest’anno un concerto di musica classica indiana con il Maestro Shahid Parvez al sitar accompagnato alle tabla da Nihar Metha.
Ustad Shahid Parvez è il rappresentante di una delle più importanti famiglie musicali della tradizione hindustana (India del nord), nota come Imdadkhani Gharana, ed è riconosciuto come uno dei più autorevoli maestri di sitar dell´attuale generazione. Attivo a livello internazionale, tiene concerti nei più importanti festival di musica classica indiana in India, in Europa, negli Stati Uniti e in Canada, dove da anni dirige la prestigiosa Sitar School of Music di Toronto. Ustad Shahid Parvez vanta una vastissima produzione discografi ca con le più importanti etichette indiane, europee e americane.

Ustad Shahid Parvez Khan  è uno dei più importanti suonatori di sitar della sua generazione. Proviene da una grande famiglia di musicisti, erede della tradizione dell’Imdadkhani Gharana, lo stile creato da Ustad Imdad Khan (1848-1920) sulla base dell’insegnamento dell’antica scuola del Gwalior Gharanathe. Figlio di Ustad Aziz Khan, Shahid è allievo di terza generazione del maestro Imdadkhani. Fin dall’età di tre anni è stato iniziato dal padre allo studio di tabla e della musica vocale. Dai quattro anni ha iniziato a suonare il sitar e si è imposto all’attenzione come bambino prodigio. Shahid Parvez ha sviluppato un proprio stile peculiare, combinando i principi delle scuole strumentali Gayaki e Tantrakari.

Nihar Metha si è esibito suonando insieme ad artisti di primissimo piano quali Pt. Jasraj, Pt. Rajan e Pt. Sajan Mishra, Smt. Manju Mehta, Sri Krishna Mohan Bhatt, Ustad Shaukat Hussain Khan, Ustad Rafat Khan, Sri Shubhendra Rao, Purbayan Chatterjee, Kala Ramnath, Anupama Bhagwat. N.M. ha inoltre suonato in molte prestigiose manifestazioni musicali, quali: “ Saptak Annual Music Festival ”, “ Sankalp Music Festival ”, “ Gujarat State Sangeet Natak Academy Music Festival ”, “ Gujarat State Music Festival ”, “ Pt. Omkarnath Music Festival “, “ Tana Riri Music Festival “ in India, oltre ad essersi esibito in Europa e d in USA: a Londra, a Parigi, a Roma, a Torino, a Nizza, a Montecarlo, nonchè al “ Asian-American Heritage Festival ” di Chicago, a Shaumburg (Illinois), a Millwaukee (Wisconsin), al “ Bergen Contemporary Music Festival” in New Jersey.

 

La performance musicale: un approccio comparato

Nell’immagine: una cerimonia in Birmania, 1880. Copyright © British Library Board


Storici della musica ed etnomusicologi si incontreranno con l’obiettivo principale di mettere a confronto le esperienze di studio sulla pratica esecutiva negli ambiti della musica d’arte dell’Occidente e delle musiche di tradizione orale.

Il seminario è organizzato dall’Istituto per la Musica e dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati in collaborazione con il progetto di ricerca Musik als Ereignis (Von „Exekution“ zu „Performanz“. Eine Begriffs geschichte musikalischer Aufführung seit dem 18. Jahrhundert), diretto da Hermann Danuser presso la Humboldt Universität di Berlino e con il Labex GREAM (Groupe de Recherches Expérimentales sur l’Acte Musical), diretto da Pierre Michel presso l’Università di Strasburgo.

Per l’etnomusicologia parteciperanno Francesco Giannattasio dell’Università di Roma “La Sapienza” e Martin Clayton della Durham University.

In campo musicale il concetto di esecuzione può assumere significati diversi a seconda del repertorio e delle epoche: produzione acustica di un pensiero musicale che è fissato solo in alcuni aspetti ed è fortemente dipendente dalla personalità dell’esecutore, realizzazione di un testo musicale fissato sul pentagramma in maniera più precisa possibile oppure libera e istantanea creazione di situazioni sonore strettamente legate al contesto. Gli ambiti specifici di questa problematica sono studiati di volta in volta dalla musicologia storica e dall’etnomusicologia.
Le due discipline hanno posto l’accento sulla centralità della realizzazione acustica, sul fatto che senza produzione di suoni non esiste cultura musicale; entrambe hanno sviluppato approcci teorici, che però si sono finora articolati su strade autonome.
L’obiettivo di questo seminario è mettere a confronto le esperienze di studio della pratica esecutiva negli ambiti della musica d’arte dell’Occidente e delle musiche di tradizione orale.
Al centro sta l’atto performativo con i suoi vari aspetti: gesto, corporeità, visualità, socialità, interazione.

Il seminario sarà altresì un’occasione di confronto tra diverse esperienze di ricerca, in particolare quelle maturate nel progetto Labex Gream (Groupe de recherches expérimentales sur l’acte musical, Université de Strasbourg) e nel progetto Von „Exekution“ zu „Performanz“. Eine Begriffsgeschichte musikalischer Aufführung seit dem 18.Jahrhundert(Humboldt Universität zu Berlin)

 

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Programma

18 giugno
Ore 14.00 Presentazione
Gianmario Borio, Università di Cremona e Fondazione Giorgio Cini
Giovanni Giuriati, Università di Roma “La Sapienza” e Fondazione Giorgio Cini

Ore 14.30 Hermann Danuser
Humboldt Universität zu Berlin
Institut für Musikwissenschaft und Medienwissenschaft

The Logic of Musical Readings, or Execution – Interpretation – Performance:
Beethoven Sonata op. 109, Third Movement; Brahms Rhapsody op. 79 Nr. 1

Ore 16.30 Francesco Giannattasio
Università di Roma “La Sapienza”
The musical rhythm as dynamic product of performance interaction


19 giugno

Ore 9.00 Pierre Michel
Université de Strasbourg
Faculté des Arts (Musique)
Labex Gream

Understanding Sequenza VIIb of Luciano Berio: Two Perspectives

Ore 11.00 Martin Clayton
Durham University

Interaction, entrainment and joint action in music performance

Ore 15.00 Discussione generale

Ore 19 Concerto di musica indiana
Shahid Parvez Khan (sitar), Nihar Metha (tabla)

Napoleone Martinuzzi dalla scultura al vetro

Nell’immagine: Cinque frutti vitrei opachi e uno trasparente, Venini e C., disegno di Napoleone Martinuzzi


Per approfondire i diversi aspetti legati alla personalità del celebre artista Napoleone Martinuzzi (1892-1977), il Centro Studi del Vetro della Fondazione Giorgio Cini promuove e organizza un convegno internazionale previsto per il prossimo 5 giugno.

L’incontro si configura quale ideale complemento alla mostra monografica curata da Marino Barovier, che verrà inaugurata a fine estate di quest’anno, dedicata alle creazioni di Napoleone Martinuzzi per la vetreria Venini, quando egli ricoprì la carica di direttore artistico fra il 1925 ed il 1932. Tuttavia, oltre all’attività presso Venini e all’importante incarico che ne consacrò la fama, Martinuzzi fu, per formazione, sostanzialmente scultore e, soprattutto, fu connesso ai principali fatti artistici dell’epoca. Si vorranno, infatti, mettere in luce attraverso il convegno l’amicizia con Gabriele D’Annunzio, il periodo formativo tra Venezia e Roma, la particolare vicenda legata ai monumenti ai caduti, la sua partecipazione alle Biennali, il suo ruolo in qualità di direttore al Museo del Vetro di Murano (1922-1931). Ma non solo.
Verrà analizzata la grande avventura con l’architetto Angiolo Mazzoni che lo sceglierà per molte imprese decorative in tutta Italia, da Palermo a Gorizia, e non si mancherà di far emergere aspetti inediti della sua produzione legata al vetro, come la grande fortuna della piante grasse, sua ‘gustosa’ creazione. Diverse prospettive per conoscere non solo il profilo storico-artistico ma anche la sfuggente personalità di un uomo sempre presente nelle fasi cruciali dell’Italia artistica dell’epoca.


Programma

 ore 9.30 – 10.00

Veronique Ayroles, Des “salissures” aux “malfin”, la vie du verre à chaud en France d’Émile Gallé à Jean Sala avant les “bouillonés” de Venini

ore 10.00 – 10.30

Maria Sole Cardulli, Napoleone Martinuzzi scultore nelle collezioni della GNAM

ore 10.30 – 11.00

Massimo De Sabbata, Martinuzzi e le Biennali

Pausa caffè

ore 11.15 – 11.45

Silvia Silvestri, L’opera di Napoleone Martinuzzi nelle riviste d’arte fra le due guerre

ore 11.45 – 12.15

Milva Giacomelli, L’opera di Martinuzzi nelle architetture di Mazzoni

ore 12.15 – 12.45

Massimo De Grassi, Tra quattrocentismo e modernità: fonti per la scultura di Napoleone Martinuzzi

Lunch

ore 14.00 – 14.30

Rosa Barovier Mentasti, Fonti visive per i vetri di Martinuzzi

ore 14.30 – 15.00

Valerio Terraroli, Napoleone Martinuzzi e Gabriele d’Annunzio

ore 15.00 – 15.30

Chiara Squarcina, Martinuzzi direttore del Museo del Vetro

ore 15.30 – 16.00

Matteo Gardonio, Martinuzzi a Palazzo Berlendis

ore 16.00 – 16.30

Alessandra Tiddia, Vetri ducali: le residenze ducali di Bolzano e Trieste e le opere in vetro di Napoleone Martinuzzi

ore 16.30 – 17.00

Lucia Mannini, Vetri succulenti: le piante grasse di Martinu

 

Gabrighisola. Il teatro di Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio

Gabrighisola, nuovo allestimento della Stanza di Eleonora Duse dedicato al teatro di Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio.

In occasione dei 150 anni dalla nascita di Gabriele D’Annunzio e nel contesto delle celebrazioni promosse dal Vittoriale degli Italiani, il Centro Studi per la Ricerca Documentale sul Teatro e il Melodramma Europeo allestisce una nuova mostra dedicata al teatro di Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio nello spazio, inaugurato nel 2011, della stanza Duse, nata con l’intento di rendere l’Archivio dell’attrice un “luogo” aperto al pubblico da scoprire e visitare.

Il titolo della mostra, Gabrighisola, rimanda alla firma con cui Gabriele sottolineava la loro unione. “Ghisola” dal nome Dantesco Ghisolabella, è uno dei soprannomi che lui le aveva dato.

Attraverso i molti documenti e le fotografie conservate nel Fondo Duse sarà possibile ripercorrere il legame professionale tra l’attrice e il poeta, che lavorarono l’una al fianco dell’altro per la messa in scena di alcuni celebri drammi dannunziani: Il sogno di un mattino di primavera, La Gioconda, La Gloria, Francesca da Rimini e La città morta.

La Stanza di Eleonora Duse è un Archivio aperto e presenta una parte dei documenti originali come: autografi (tra cui lettere, copioni, documenti e registri di compagnia), fotografie d’epoca, oggetti personali, ma anche abiti e una parte del suo mobilio.

La Stanza è visitabile su prenotazione
041.2710236
teatromelodramma@cini.it

 

logo Vittoriale     D'Annunzio 150

 

Il pane e il companatico

Nell’immagine: Annibale Carracci , Il mangiatore di fagioli, Roma Galleria Colonna


Come da tradizione il seminario di quest’anno sarà articolato in cinque sedute, distribuite in tre giorni, destinando poi la mattinata dell’8 maggio a un incontro a più voci su Vittore Branca, volutamente incluso nel programma perché l’iniziativa stessa di questi seminari è stata, a suo tempo e lungo il tempo, sempre  sostenuta da lui. L’argomento Il pane e il companatico viene affrontato in più direzioni:
dall’avvento del mais, a tacitare, colla polenta, la fame contadina nel 6-700, specie nelle campagne venete, all’alimentazione nella navi e nelle galee, dal pane nelle festività ebraiche allo stoccaggio di grani e farine. E, nell’attenzione alle implicanze ulteriori e alle valenze metaforiche, s’affacciano pure le api e il miele.


Programma

Lunedì 6 maggio
ore 15.00 G. Benzoni, Un cenno d’avviamento
ore 15.15 Tavola rotonda su L’area altoadriatica coordinata da Giuseppe Trebbi (università di Trieste),
cui partecipano:
D. Degrassi, La salute vien mangiando. L’alimentazione nel Friuli del Medioevo
F. Cavalli, Il cibo e la pietra. Medicina e alimentazione nel libro di famiglia di Nicolò Deportis, nobile cividalese
M. Cecere, Sorgo e miglio nell’alto Medioevo friulano
C. Lorenzini, Dura polenta. Alimentazione dei boscaioli in Carnia fra Sei e Settecento

Martedì 7 maggio
ore 9.30 Tavola rotonda su La Lombardia coordinata da Giorgio Chittolini (università di Milano),
cui partecipano:
F. Del Tredici, Il pane dei poveri. Elemosine post mortem nella Lombardia visconteo-sforzesca
D. Bellettati, Per Misericordiam salvi sumus. La carità alimentare dei luoghi pii milanesi
R. P. Corritore, E pur si muove! Innovazioni e cambiamenti nella produzione, nella distribuzione
e nel consumo di pane e prodotti derivati dalla farina fra tardo Medioevo e Settecento
D. Gasparini, Il pane come polenta, la polenta come pane
ore 15.00 Tavola rotonda su La Toscana coordinata da Franco Angiolini (università di Pisa) e Marcello Verga (università di Firenze), cui partecipano:
I. Manfredini, La ‘gola punita’ nella pittura toscana tra Medioevo e Rinascimento
A. M. Pult, Pane bianco, pane nero, pane di veccia… Qualità e forme di pane nella Toscana moderna
A. Addobbati, G. Lo Castro, Il pane e il companatico dell’arcivescovo
A. Menzione, Mangiare di festa e di magro

Mercoledì 8 maggio

ore 10.00 Vittore Branca e il lavoro culturale
Saluti del Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini
G. Benzoni, Venezia da San Giorgio
A. Bettinzoli, Branca e Poliziano
L. Leonardi, Le carte di Vittore Branca alla Fondazione Franceschini
G. Pizzamiglio, Branca, la Fondazione Giorgio Cini e l’italianistica nel mondo
G. Auzzas, Vittore Branca e ‘Studi sul Boccaccio’
G. A. Ferrari, L’edizione delle opere di Giovanni Boccaccio
ore 15.00 Tavola rotonda su Il Meridione coordinata da Aurelio Cernigliaro (università di Napoli
Federico II), cui partecipano:
B. Boccazzi Mazza, Le api e il miele M. C. Spadaro, ‘Osservanza salutare’ del voto quaresimale nella Regola dei Minimi di Paola
G. Stanco, ‘Le sagre del grano’ in Irpinia e Sannio
M. Pignata, Riti ‘gustosi’ in Terra di Lavoro
A. Cernigliaro, L’‘abbondanza’ dalla frugale quotidianità alla lettura in chiave politica

Giovedì 9 maggio

ore 9.30 Tavola rotonda su Il Veneto coordinata da Giuseppe Gullino (università di Padova), cui partecipano:
A. Caracciolo Aricò, E in campagna l’erba: tra Sanudo e Ruzzante
D. Perocco, Mangiare in viaggio
C. Boccato, Il pane nelle festività ebraiche
G. Vertecchi, Grani e farine a Venezia nel Settecento: lo stoccaggio

 

Bîrûn. Seminari di musica ottomana Compositori armeni nella tradizione ottomana

Dal 15 al 20 aprile 2013 si terranno per il secondo anno consecutivo i Seminari di alta formazione in musica classica ottomana, rivolti a musicisti e musicologi che intendano perfezionare le loro conoscenze strumentali e musicologiche in questo importante ambito delle tradizioni musicali.

Docente, responsabile artistico e culturale di questi seminari, è il Maestro Kudsi Erguner, eminente musicista e musicologo noto a livello internazionale, assistito dall’etnomusicologo Giovanni De Zorzi, specialista delle tradizioni musicali dell’area.

Nell’ambito di questo progetto, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati ha indetto un bando per sei borse di studio rivolto a musicisti specializzati in musica classica ottomana.
Lo scopo del bando è quello di formare un Ensemble musicale che si concentrerà su alcuni specifici aspetti della musica classica ottomana (repertori, compositori, manoscritti) selezionati dal Maestro Kudsi Erguner e da Giovanni De Zorzi.
Il tema di quest’anno prevede lo studio delle opere dei compositori armeni della musica classica ottomana tra i quali i brani dei compositori: Çelebi Ermeni Murad (XVI), Baba Hamparsum Limonciyan (1768-1839), Oskiyan Vaskiyan (1780-1870), Nikog˘os Aga Melkoyan (1830-1890), Sebuh Aga Simonyan (1824-1894), Tatyos Ekserciyan (1858-1913), Bîmen Sen Der Gazaryan (1873-1943), Levon Hanciyan (1857-1947),
Hirant Kenklioglu (Emre, 1901-1978).

Il seminario si concluderà il 20 aprile alle ore 18 con un concerto dell’ Ensemble Bîrûn, diretto da Kudsi Erguner.

Libri a San Giorgio

La rassegna Libri a San Giorgio prenderà avvio il 12 aprile ore 17 con la presentazione del volume Giambattista Crosato. Pittore del Rococò europeo.

Crosato (1697-1758) fu attivo tra Venezia e il Piemonte come pittore, frescante e scenografo, dando prova, nell’ambito del rococò europeo, di uno stile personalissimo, alternativo rispetto agli esempi di Giambattista Tiepolo. Accompagna questa monografi a a lui dedicata il catalogo dei suoi dipinti.

Presenta il volume Enrica Pagella
Direttrice di Palazzo Madama Museo Civico d’Arte Antica

Partecipa
Giuseppe Pavanello 

ore 17
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore


Il 19 aprile sarà la volta dei primi volumi della collana «Edizione critica delle Opere di Antonio Vivaldi» che, pubblicata da Ricordi editore, intende riproporre le partiture delle serenate e dei drammi per musica intonati dal Prete Rosso pervenutici in forma completa. I testi critici a corredo di ciascun volume comprendono un’ampia Introduzione e un Apparato Critico che registra tutte le varianti della tradizione. Sono già state edite la Serenata a 3, RV 690, a cura di Alessandro Borin, e quella de La fida ninfa, RV 714, a cura di Marco Bizzarini e Alessandro Borin.

Il 22 aprile verranno infine presentati gli ultimi numeri di «Studi Veneziani», la rivista curata dall’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano che, tripartita nelle sezioni di Studi, Note e Documenti, Recensioni, si è autorevolmente affermata per la pubblicazione di saggi dal forte nerbo interpretativo, di risultati d’approfondito scavo documentario e di vigile e avvertito controllo sul costante flusso bibliografico
direttamente o indirettamente concernente la storia della Serenissima.

Concerto dell’Ex Novo Ensemble

Concerto dell’Ex Novo Ensemble

Laboratorio Italia 1955-1966
Giovanni Morelli in Memoriam

Sabato 23 marzo 2013, ore 20
Isola di San Giorgio Maggiore

 In collaborazione con Fondazione Teatro La Fenice

 Scarica le note al programma


Programma

Domenico Guaccero
…Un iter segnato (1960)
per doppio quintetto

Luigi Nono
Canti per 13 (1955)

Bruno Maderna
Serenata n. 2 (1957)
per undici strumenti

Giacomo Manzoni
Musica notturna (1966)
per cinque fiati, pianoforte e percussione

Franco Evangelisti
Suite da Die Schachtel (1962-1963)
per piccola orchestra e nastro magnetico

Ex Novo Ensemble
Diego Masson, direzione
Alvise Vidolin, regia del suono

Gli abiti dell’attrice

Nell’ambito delle manifestazioni promosse dal Comune di Venezia Do.Ve. Donne a Venezia 2013, il giorno 7 marzo alle ore 16.30 saranno esposti in Sala Barbantini una selezione degli abiti appartenuti alla grande attrice italiana firmati da Mariano Fortuny, Jean Philippe Worth, Paul Poiret e sarti italiani come Magugliani di Milano e Bellom di Torino-Firenze. A corredo dell’esposizione vi saranno le lettere dei sarti all’attrice e alcune fotografi e d’epoca.

Introdurrà l’esposizione Doretta Davanzo Poli, studiosa di Storia del Costume, con un intervento dal titolo Vestiti nella vita, costumi sulla scena. Inoltre sabato 9 marzo, alle ore 17.00, Anna Nogara, attrice del Piccolo Teatro di Milano, leggerà alcuni brani tratti dalle lettere di Eleonora Duse alla figlia Enrichetta e dalla corrispondenza tra l’attrice e i suoi sarti.

L’esposizione rimarrà aperta al pubblico venerdì 8 marzo e sabato 9 dalle 10.00 alle 17.00, mentre domenica 10 marzo sarà inserita nel percorso delle visite guidate al complesso monumentale della Fondazione Giorgio Cini (dalle 10.00 alle 16.00, visite in partenza ogni ora.

L’ascolto musicale nell’epoca della riproducibilità tecnica. Giovanni Morelli in memoriam

Le tecnologie hanno rivoluzionato il modo di ascoltare e di archiviare musica, determinando un’importante cesura nella storia: alla voce e agli strumenti acustici si sono aggiunti il suono riprodotto e quello creato con mezzi elettrici o elettronici. L’esecuzione e lo spettacolo musicali subiscono varie forme di «rimediazione»; la fruizione diventa un’esperienza prolungabile e ripetibile nel tempo e nello spazio. Nella seconda metà del XX secolo i compositori si familiarizzano con i mezzi del nuovo ascolto, sfruttando dispositivi che generano nuovi suoni o trasformano quelli noti. Dal canto suo il cinema impone una specifica modalità di combinazione di immagine e suono che, nella recente fase digitale, è diventata la forma standard della comunicazione di massa; da questo processo l’informazione risulta estetizzata, mentre la musica viene inserita in campi simbolici preesistenti. Alla rivoluzione tecnologica si accompagnano due fenomeni sociali di forte rilevanza: il consumo della musica come merce e la diffusione planetaria della popular music.

È previsto un servizio di traduzione simultanea inglese-italiano

Per informazioni scrivere a: musica@cini.it

Scarica il programma generale

Nell’immagine: La popularité du gramophone, Agence Rol (gallica.bnf.fr / Bibliothèque nationale de France)

 


Programma

Venerdì 22 marzo

09.00-09.30 Saluti istituzionali.
Bibliografia di Giovanni Morelli in un prologo (a cura di Paolo Pinamonti, Università Ca’ Foscari, Venezia)

09.30-13.00   La musica d’arte dell’Occidente nelle dimensioni live e mediatizzata

Esteban Buch (EHESS, Paris), Eric Clarke (University of Oxford), Sebastian Klotz (Universität Leipzig)

Coordinatore: Alessandro Arbo (Université Strasbourg 2)

La tecnologia permette la fruizione musicale in contesti molto diversi da quelli immaginati dai compositori e al contempo stimola le capacità analitiche, rendendo il nostro orecchio più esigente ma anche più ospitale. Supporti digitali e streaming hanno ulteriormente modificato l’esperienza della musica, accostando repertori lontani fra loro e sollecitando un ripensamento dei suoi modi di presentarsi live.

14.30-18.00   Rimediazione: opera e danza in televisione, cinema e DVD

Alessandra Campana (Tufts University, Boston), Michele Girardi (Università degli Studi di Pavia), Gianfranco Vinay (Université Paris 8)

Coordinatore: Emilio Sala (Università degli Studi di Milano)

La ridefinizione del concetto di liveness è un dato evidente e forse anche dirompente nei performance studies contemporanei. Partendo dall’idea di esecuzione «mediatizzata» e dalla teoria della «ri-mediazione», la sessione affronta alcuni casi emblematici nei quali l’opera e la danza non sono semplicemente incluse in un video o in un film ma suggeriscono anche un nuovo sistema performativo. 


Sabato 23 marzo

09.30-13.00   Ascoltare con le immagini

Nicholas Cook (University of Cambridge), Martin Laliberté (Université Paris-Est, Marne-la-Vallée), Raffaele Pozzi (Università degli Studi Roma Tre)

Coordinatore: Roberto Calabretto (Università degli Studi di Udine)

Il cinema sonoro ha inaugurato nuove tipologie di ascolto. I tradizionali percorsi musicali narrativi hanno gradualmente ceduto il passo a modelli audiovisivi in cui l’integrazione fra suono e immagine è più articolata. Nel contempo altre forme d’arte (cinema sperimentale, video-art e installazione) hanno coltivato il sogno della «musica per gli occhi».

14.30-18.00   La nuova aura del disco: jazz, rock e pop

Vincenzo Caporaletti (Università degli Studi di Macerata), Dietrich Helms (Universität Onsnabrück), Mark Katz (University of North Carolina)

Coordinatore: Veniero Rizzardi (Conservatorio Statale «Agostino Steffani», Castelfranco Veneto)

La produzione discografica ha come correlato una forma sociale: il consumo di massa della musica. Questo mutamento non ha solo trasformato l’ascolto dei repertori preesistenti ma ha anche generato repertori nuovi, strettamente dipendenti dalle condizioni tecniche dei media. La relazione tra ‘ambiente’ tecnico, testo musicale, prodotto sonoro e ascolto investe ormai l’intera sfera della produzione musicale.

 


Domenica 24 marzo

09.30-13.00   Composizione ed esecuzione con mezzi elettronici

Nicolas Collins (The School of the Art Institute of Chicago), Angela Ida De Benedictis (Università degli Studi di Pavia), Nicolas Donin (IRCAM, Paris)

Coordinatore: Pascal Decroupet (Université Nice Sophia Antipolis)

Il rapporto tra musica e tecnologia viene qui affrontato sotto due aspetti: il ricorso alle tecnologie durante l’esecuzione in tempo reale di opere previste con diversi dispositivi tecnologici; l’attività compositiva sostenuta dalle nuove conoscenze che si sono prodotte grazie alle tecnologie, prima analogiche e poi digitali.

 14.30-18.00   Documentazione audiovisiva come fonte della ricerca etnomusicologica

Maurizio Agamennone (Università degli Studi di Firenze), Steven Feld (University of New Mexico), Nicola Scaldaferri (Università degli Studi di Milano).

Coordinatore: Giovanni Giuriati (Università degli Studi di Roma «La Sapienza»)

In etnomusicologia l’uso delle tecnologie di registrazione e riproduzione ha avuto effetti rilevanti sia per la ricerca d’archivio che per quella sul campo. Nel primo ambito il lavoro di documentazione sonora e audiovisiva restituisce le fonti primarie per lo studio di tradizioni orali (documenti e metadocumenti); nella ricerca sul campo esso apre invece a nuove possibilità di collaborazione, produzione di conoscenza e partecipazione.