Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia Archives - Pagina 7 di 55 - Fondazione Giorgio Cini

Manifesto di Sabbia

Sono circa una ventina i nuovi lavori che l’artista Marcela Cernadas realizza per la mostra Manifesto di Sabbia, concepita dal Centro Studi del Vetro della Fondazione Giorgio Cini in concomitanza con il festival The Venice Glass Week 2023.

Per Cernadas, vincitrice nel 2022 della decima edizione del Premio Glass in Venice, il vetro è divenuto ormai un mezzo espressivo consueto e a conferma di questo suo interesse, il Centro espone un’inedita lastra in vetro di Murano composta da canne color bianco opalino. Tra le altre opere, anche numerosi lavori su carta cotone -appartenenti alla serie disegni bianchi- una maquette, un video e un’installazione site specific.

Unendo tali lavori, vengono di fatto messe insieme le ragioni intrinseche della mostra stessa, che si focalizza sulle diverse accezioni del concetto di sabbia, intesa come componente chimica utilizzata per la realizzazione del vetro, dunque presente nei pigmenti originali della vetreria M.V.M. Cappellin. Tenute nascoste, si narra, sotto terra, riemergono infatti di recente le centinaia di polveri colorate appartenute alla storica fornace muranese e utilizzate per la produzione di lastre e vetrate, accanto ad alcuni rari frammenti di vetro, che ora sono custoditi proprio all’interno della nuova sede dell’Archivio del Vetro. 

 

Ma la sabbia è anche il simbolo biblico della creazione, ovvero l’argilla da cui è forgiata l’umanità, ed è poi elemento impalpabile e volatile con funzione allegorica rispetto alla nostra memoria, che disperde e cancella, come accade nel memorabile racconto Il Libro di Sabbia di Jorge Luis Borges, autore argentino cui è dedicato il labirinto collocato accanto al nuovo Centro Studi del Vetro. 

Così, il ductus aggrovigliato e leggero dei disegni bianchi simula le silhouettes di labirinti ideali e perde le proprie tracce sulla carta. Ogni disegno è poi numerato secondo l’enigmatica chiave dichiarata da Borges nel suo racconto: “Mi resi conto che le piccole illustrazioni si trovavano a duemila pagine una dall’altra.” Viene con ciò messa in evidenza anche la semantica dell’archivio stesso, inteso come luogo di conservazione e salvaguardia di preziosi materiali di studio che rischiano di essere dispersi. Un deliberato rovesciamento del medesimo ‘esercizio’ ma in chiave quasi performativa è Manifesto di Sabbia. Labirinto, un grande rotolo di carta da disegnare e dipanare nel corso della Venice Glass Week, che simboleggia lo svelamento della storia attraverso le fonti archivistiche, e propone una pratica creativa nella forma dell’archivio aperto.

La traslitterazione formale di tali concetti è infine presentata attraverso la maquette Scatola per manifesto di Sabbia, che custodisce il testo dell’opera in vetro che dà il titolo alla mostra, ma trascritto in piccole e preziose pagine serigrafate. Al centro della pratica di Cernadas c’è infatti l’idea di un creare che si fa messaggio nel tempo anche attraverso la scrittura. La mostra Manifesto di sabbia è dunque un crogiuolo di riflessioni sull’arte vetraria, le sue antiche ricette segrete e i suoi archivi, ma anche sulla letteratura e l’arte in genere. In mostra anche il video Rosa (2008), la cui protagonista presenta se stessa in procinto di plasmare la propria essenza.

 

La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 17 (prenotazione obbligatoria a centrostudivetro@cini.it).

Le spiritualità contemporanee: questioni teoriche e metodologiche aperte

Il Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate della Fondazione Giorgio Cini e l’Associazione Italiana di Sociologia – sezione sociologia delle religioni – sono lieti di presentare la conferenza Le spiritualità contemporanee: questioni teoriche e metodologiche aperte che si terrà il 21 e 22 settembre 2023 presso la Fondazione Giorgio Cini, Venezia.

 

La conferenza ha lo scopo di discutere lo stato dell’arte della sociologia delle spiritualità in chiave nazionale ed internazionale. In particolare, su come la categoria “spiritualità” sia traducibile in termini teorici, metodologici ed empirici nei diversi contesti socio-culturali e nelle differenti tradizioni religiose. Gli studiosi selezionati per la conferenza, provenienti da diverse discipline, considereranno le possibili continuità e discontinuità fra la spiritualità e altre categorie che, seppur diverse, presentano elementi di affinità quali, per esempio, religione, esoterismo, misticismo, New Age, paganesimo, nuovi movimenti religiosi.

 

 

Per maggiori informazioni scarica qui il programma della conferenza.

Entrata gratuita con registrazione obbligatoria.

 

Oops! Non è stato possibile trovare il tuo modulo.

Musica sacra armena con il Coro Saghmosergu

Sabato 9 settembre, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, in collaborazione con la Congregazione Armena Mechitarista di Venezia e l’Abbazia di San Giorgio Maggiore – Benedicti Claustra onlus, presenta un concerto di musica sacra armena, organizzato nell’ambito delle celebrazioni per l’850° anniversario della morte di San Nerses Shnorali, il Grazioso (1102- 1173), Catholicos degli Armeni, tra i più eminenti personaggi del panorama spirituale, culturale e anche musicale della realtà armena.

Si tratta di una commemorazione particolarmente significativa per la comunità armena internazionale, inserita anche nel programma celebrativo dall’Unesco per l’anno 2022-2023.
Per l’occasione è stato invitato a San Giorgio il Coro Saghmosergu, diretto dal maestro Vahé Begoyan e composto da quindici cantori.
Il coro eseguirà in tre parti distinte dei brani redatti da San Nerses a metà del XII secolo. La prima parte sarà dedicata ai canti del Breviario, nella seconda parte si presenteranno i canti composti per la Santa Messa e nella terza parte i canti dell’Innario liturgico armeno. Ciascuna parte sarà introdotta da un breve intervento del Professor Mher Navoyan, musicologo- medievalista, del Conservatorio Statale “Komitas” a Yerevan, Capo del dipartimento di musica popolare dell’Istituto delle Arti dell’Accademia Nazionale delle Scienze della Repubblica dell’Armenia.

 

Il concerto, nella cornice della Basilica di San Giorgio Maggiore, inizia alle ore 18 ed è a ingresso libero.

 

Scarica la locandina del concerto

Musica indiana con Manjiri Asanare Kelkar, canto khyal

Concerto

7 luglio ore 18, Fondazione Giorgio Cini, Sala degli Arazzi

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

Manjiri Asanare Kelkar, voce
Nitin Ware, tabla
Dnyaneshwar Sonawane, harmonium

 

Per questo appuntamento con la musica colta sud-asiatica, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati ha invitato la cantante indiana Manjiri Asanare Kelkar, una delle maggiori esponenti contemporanee di khyal, il genere vocale classico dell’India del Nord oggigiorno più diffuso.

 

Il khyal (il cui nome, derivato dal persiano, si può tradurre con “immaginazione”) pone l’enfasi sulla abilità creativa da parte del cantante di improvvisare melodie basate sui raga, le strutture modali della musica classica indiana. La formazione di Manjiri è iniziata sotto la guida di suo padre, il noto tablista Anand Asanare, per poi continuare con Madhusudan Kanetkar, raffinato esponente della scuola stilistica di Jaipur, e – piu’ di recente – con la celebre cantante Kishori Amonkar.

 

In questa sua prima performance in Italia, Manjiri Asanare Kelkar sarà accompagnata – come è consueto nel khyal – da un suonatore di harmonium e, alle percussioni, da un tablista.

 

A precedere il concerto, il 6 luglio, si organizza un incontro di approfondimento scientifico durante il quale, in diretta streaming, Laura Leante, docente di etnomusicologia alla Durham University intervisterà Manjiri Asanare Kelkar sulla pratica del canto indiano khyal nella tradizione di Jaipur.

 

Scarica la locandina dell’evento

Pulcinella musico e filosofo. Arie e cantate comiche napoletane nel Settecento

Pulcinella musico e filosofo. Arie e cantate comiche napoletane nel Settecento (1650-1750)

 

Seminario 

9-13 ottobre 2023, Fondazione Giorgio Cini, Venezia

Per partecipare in qualità di uditori è necessario contattare la segreteria a: musica.antica@cini.it

 

Concerto conclusivo

12 ottobre 2023, ore 18, Auditorium “Lo Squero”, Venezia

 

 

«Pino De Vittorio è con Peppe Barra l’ultimo erede dell’antica tradizione dei cantanti-attori che per secoli hanno rappresentato sulle scene l’utopica unione tra colto e popolare, caratteristica che ha reso unica la storia del teatro napoletano. Come Peppe e Concetta Barra, De Vittorio fu scoperto da Roberto De Simone per la prima edizione della sua “Gatta Cenerentola” e da allora ha continuato il doppio percorso della ricerca etnomusicologica e dell’interpretazione barocca con un successo planetario» (Repubblica, 24.11.2017). Non occorre aggiungere altro a queste parole di Dinko Fabris, uno dei musicologi italiani più conosciuti a livello internazionale e Responsabile scientifico del Teatro San Carlo di Napoli. 

 

I Seminari di Musica Antica, in questa particolare edizione, vogliono a un tempo rendere omaggio al grande cantante-attore e diffondere il prezioso repertorio di cantate comiche napoletane da lui magistralmente interpretato. Corrado Bologna, insigne filologo e accademico che lo affiancherà, commenterà l’ambivalente tradizione – e soprattutto la dimensione sacrificale – dei caratteri comici napoletani e italiani del Sei e Settecento.  E’ prevista inoltre la partecipazione del musicologo Dinko Fabris

 

Il seminario, in collaborazione con la Regione del Veneto, prevede la partecipazione di un gruppo di borsisti, selezionati tramite bando di concorso internazionale, nello specifico cantanti e attori che si esibiranno nel consueto saggio-concerto finale.

Da Alessandro Scarlatti a Giovanni Paisiello, e dalle melodie tradizionali delle strade alle grandi arie d’opera e cantate comiche della Napoli settecentesca, la serata del 12 ottobre promette portare allo Squero di San Giorgio un momento di quell’acume unico, ma anche della malinconia e della saggezza degli antichi personaggi della Commedia dell’Arte.

 

_____

 

Concerto conclusivo

Giovedì 12 ottobre, ore 18.00, Auditorium “Lo Squero”

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

 

Cantanti:

Martina Barreca, soprano 

Roberta Lidia De Stefano, attrice e cantante 

Hector dos Santos, baritono 

Niccolò Porcedda, baritono 

Angelo Testori, tenore 

 

Accompagnatori:

Nicola Lamon, clavicembalo

Hyngun Cho Choi, violoncello

 

Diretti da Pino De Vittorio e Pedro Memelsdorff.

 

L’evento è organizzato con il contributo delle fondazioni svizzere Concordance, Irma Merk e L.+Th. La Roche.

 

Visualizza i testi poetici

Free Books Day 13 giugno 2023

Martedì 13 giugno 2023, dalle 14.00 alle 16.00, la Fondazione Giorgio Cini ripropone Free Books Day, aprendo le porte al pubblico per offrire una straordinaria opportunità di scelta di volumi tra monografie, riviste, cataloghi e saggi accuratamente selezionati per studenti, studiosi, collezionisti e appassionati. Per i Cini Ambassador l’ingresso è anticipato alle ore 13.30.

 

I libri scelti, esposti nella suggestiva Sala degli Arazzi, rappresentano un autentico tesoro culturale, proveniente dal vasto e diversificato patrimonio librario della Fondazione.
Acquistando una tote bag di cotone, con un contributo simbolico di 10 €, sarà possibile riempirla con i titoli che si desiderano. Inoltre, ogni partecipante, insieme alla donazione, riceverà in omaggio un ingresso ridotto per la Galleria di Palazzo Cini. Per chi sottoscrive e acquista la card Cini Ambassador durante l’evento la borsa sarà in omaggio. Vai alla pagina Diventa Cini Ambassador

 

L’iniziativa, oltre a offrire un’opportunità unica di arricchimento delle proprie biblioteche personali, si pone come un momento di condivisione culturale che mira a rimettere in circolazione la cultura “su carta”, dando nuova vita ai libri e voce ai grandi autori che hanno segnato i settant’anni di storia della Fondazione Giorgio Cini e dei suoi Istituti.

Free Books day torna dopo il successo della due precedenti edizioni tenute lo scorso anno, che hanno registrato la donazione di oltre 4.000 volumi, appartenenti agli ambiti della storia di Venezia, della storia dell’arte, delle lettere, della musica ed etnomusicologia, del teatro e melodramma, dell’orientalistica e spiritualità comparate.

 

Per partecipare è necessaria la registrazione all’evento tramite piattaforma Eventbrite al seguente link

IAS/Kress Lecture

L’Istituto di Storia dell’Arte ospita l’edizione 2023 della IAS/Kress Lecture Series, ciclo di conferenze annuali promosse in Italia dall’associazione americana Italian Art Society insieme alla Samuel H. Kress Foundation, che mira a promuovere gli scambi culturali tra gli storici dell’arte del Nord America e la comunità internazionale degli studiosi che vivono o lavorano in Italia.

 

La conferenza, che avrà inizio alle ore 17:00, dal titolo The Worn Animal: Furs and Perfume in Early Modern Venetian Art, sarà tenuta da Jodi Cranston della Boston University e sarà introdotta da Tenley Bick, Assistant Professor of Global Contemporary Art alla Florida State University e Presidente dell’Italian Art Society. Fondata nel 1987, l’Italian Art Society è dedicata allo studio dell’arte e dell’architettura italiana e riunisce 350 studiosi affermati ed emergenti, studenti laureati e appassionati.

 


La partecipazione sarà libera e gratuita, fino ad esaurimento posti.
L’evento sarà trasmesso in diretta sul canale YouTube della Fondazione Giorgio Cini.

L’ensemble strumentale con voce nel XX secolo: Pierrot lunaire e Dieci versi di Emily Dickinson

Con Pierrot lunaire di Arnold Schöenberg si è affacciato sulla scena della musica d’arte un organico nuovo: l’ensemble strumentale con voce. Il testo del poeta simbolista Albert Giraud influisce sulla composizione musicale non tanto per la prosodia e la versificazione quanto per il clima espressivo. La tecnica dello Sprechgesang, che viene praticata sistematicamente in quest’opera, va a illuminare la zona grigia tra cantato e parlato, coinvolgendo gli aspetti rumoristici delle emissioni vocali. Schöenberg imposta un nuovo rapporto tra voce e timbri strumentali, obiettivo che si riscontra in opere coeve per lo stesso tipo di organico: Trois poésies de la lyrique japonaise di Igor Stravinskij e Trois Poèmes de Stéphane Mallarmé di Maurice Ravel. Dopo la seconda guerra mondiale il modello Schöenberghiano viene recuperato e ampliato da Pierre Boulez in Le Marteau sans maître su testi surrealisti di René Char, opera a cui seguirà una lunga serie di composizioni per una o più voci ed ensemble, a cominciare da Anagrama di Mauricio Kagel, Circles di Luciano Berio e Aventures di György Ligeti.

 

Dieci versi di Emily Dickinson di Giacomo Manzoni si inserisce in questa linea sia attraverso la ricerca timbrica e di spazializzazione del suono (la voce è accompagnata da quattro archi soli, due arpe e un ulteriore ensemble di dieci archi), sia attraverso un ripensamento del rapporto tra temporalità dell’enunciazione e materialità della parola. Come in altri lavori di Manzoni, il testo intonato è una sintesi personale: dieci versi – estrapolati da due componimenti poetici – che evocano la dimensione più intima e astratta dell’opera di Emily Dickinson.

 

Nel corso della giornata di studio musicisti e musicologi approfondiranno le composizioni di Schöenberg e Manzoni, combinando il punto di vista della pratica esecutiva con quello dell’analisi e della ricostruzione del processo compositivo. Al termine dell’incontro si ascolteranno le due opere nell’esecuzione del Beaumont Consort con la partecipazione di allievi del Conservatorio di Venezia e della cantante Norina Angelini

 

Scarica il programma

Vittore Carpaccio: contesto, iconografia, fortuna

Scarica il programma 

 

L’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini si fa promotore di un confronto tra i maggiori specialisti del grande pittore veneziano Vittore Carpaccio (1465-1525 ca.) attraverso le due giornate del convegno internazionale di studi, programmate per il 14 e il 15 giugno 2023, in concomitanza con l’importante mostra sull’artista rinascimentale a Palazzo Ducale a Venezia, organizzata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia in collaborazione con la National Gallery of Art di Washington e che fornisce la più completa esposizione di dipinti e disegni di Carpaccio dalla famosa mostra monografica del 1963. Gli interventi previsti al convegno – selezionati attraverso una call for papers – copriranno l’intera gamma di questioni che hanno interessato gli studiosi del Carpaccio nel corso dell’ultimo mezzo secolo e saranno articolati in quattro sessioni: Vittore Carpaccio: i suoi committenti e la cultura del suo tempo; Leggere le immagini di Carpaccio; Tecniche e restauri; La fortuna di Carpaccio nell’Ottocento e Novecento.

 

L’ingresso sarà libero e gratuito, fino ad esaurimento posti.

Il convegno sarà trasmesso in diretta sulla pagina YouTube della Fondazione Giorgio Cini

Luciano Baldessari. Architetture per la scena

Luciano Baldessari. Architetture per la scena è la mostra che la Fondazione Giorgio Cini ospita  fino al 26 novembre – in concomitanza con la Biennale Architettura 2023 – negli spazi della Biblioteca Manica Lunga.

 

Il finissage della mostra, previsto il giorno 17 novembre alle ore 11:00  è stato annullato a causa dello Sciopero generale nazionale indetto per lo stesso giorno.

 

Una mostra per raccontare la storia, la vicenda artistica e l’apporto innovativo di Luciano Baldessari (1896-1982): architetto e designer fra i più interessanti – e in parte dimenticati – del XX secolo, sperimentatore coraggioso e anticonformista, la cui vita e carriera attraversano le Avanguardie storiche, tra Europa e Stati Uniti.

 

Luciano Baldessari. Architetture per la scena è il titolo scelto dalla curatrice Anna Chiara Cimoli, docente dell’Università degli studi di Bergamo e presidente della Fondazione CASVA, per una preziosa mostra composta da disegni in cui danza, teatro, pittura, musica convergono in una visione sempre spaziale.

Una cultura visiva che, per Baldessari, è un apparato dinamico e composito, il cui metodo progettuale non scarta nulla di ciò che viene esperito, rielaborandolo e portandolo nel presente.

 

Questo modo di guardare al mondo e all’architettura prende forma anche in uno dei progetti più interessanti di Baldessari: il manichino-lampada-scultura Luminator, presentato all’Esposizione Universale di Barcellona del 1929, che racchiude il tributo dell’architetto verso la stagione futurista e la sedimentazione della cultura del Bauhaus frequentata nella stagione berlinese. L’oggetto nasce come supporto per i tessuti, ma rotea come un danzatore, illumina, crea rifrazioni nello spazio, ha un portamento scultoreo. Numerosi esemplari dell’opera vengono esposti nella Biblioteca Manica Lunga grazie alla collaborazione con Codiceicona, oggi produttore del Luminator.

Le opere in mostra, parte della collezione del CASVA-Centro di Alti Studi per le Arti Visive del Comune di Milano, sono qui valorizzate dal progetto di allestimento a cura di Baldessari e Baldessari: una panoramica della produzione scenografica di Baldessari fra gli anni Venti e Quaranta che testimonia di committenze illustri come Max Reinhardt, Erwin Piscator, Giuseppe Visconti di Modrone, Tatiana Pavlova, Enzo Ferrieri, Riccardo Gualino, fino alle occasioni newyorkesi.