Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia – Pagina 7 – Fondazione Giorgio Cini

Musica indiana con Manjiri Asanare Kelkar, canto khyal

Concerto

7 luglio ore 18, Fondazione Giorgio Cini, Sala degli Arazzi

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

Manjiri Asanare Kelkar, voce
Nitin Ware, tabla
Dnyaneshwar Sonawane, harmonium

 

Per questo appuntamento con la musica colta sud-asiatica, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati ha invitato la cantante indiana Manjiri Asanare Kelkar, una delle maggiori esponenti contemporanee di khyal, il genere vocale classico dell’India del Nord oggigiorno più diffuso.

 

Il khyal (il cui nome, derivato dal persiano, si può tradurre con “immaginazione”) pone l’enfasi sulla abilità creativa da parte del cantante di improvvisare melodie basate sui raga, le strutture modali della musica classica indiana. La formazione di Manjiri è iniziata sotto la guida di suo padre, il noto tablista Anand Asanare, per poi continuare con Madhusudan Kanetkar, raffinato esponente della scuola stilistica di Jaipur, e – piu’ di recente – con la celebre cantante Kishori Amonkar.

 

In questa sua prima performance in Italia, Manjiri Asanare Kelkar sarà accompagnata – come è consueto nel khyal – da un suonatore di harmonium e, alle percussioni, da un tablista.

 

A precedere il concerto, il 6 luglio, si organizza un incontro di approfondimento scientifico durante il quale, in diretta streaming, Laura Leante, docente di etnomusicologia alla Durham University intervisterà Manjiri Asanare Kelkar sulla pratica del canto indiano khyal nella tradizione di Jaipur.

 

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Pulcinella musico e filosofo. Arie e cantate comiche napoletane nel Settecento

Pulcinella musico e filosofo. Arie e cantate comiche napoletane nel Settecento (1650-1750)

 

Seminario 

9-13 ottobre 2023, Fondazione Giorgio Cini, Venezia

Per partecipare in qualità di uditori è necessario contattare la segreteria a: musica.antica@cini.it

 

Concerto conclusivo

12 ottobre 2023, ore 18, Auditorium “Lo Squero”, Venezia

 

 

«Pino De Vittorio è con Peppe Barra l’ultimo erede dell’antica tradizione dei cantanti-attori che per secoli hanno rappresentato sulle scene l’utopica unione tra colto e popolare, caratteristica che ha reso unica la storia del teatro napoletano. Come Peppe e Concetta Barra, De Vittorio fu scoperto da Roberto De Simone per la prima edizione della sua “Gatta Cenerentola” e da allora ha continuato il doppio percorso della ricerca etnomusicologica e dell’interpretazione barocca con un successo planetario» (Repubblica, 24.11.2017). Non occorre aggiungere altro a queste parole di Dinko Fabris, uno dei musicologi italiani più conosciuti a livello internazionale e Responsabile scientifico del Teatro San Carlo di Napoli. 

 

I Seminari di Musica Antica, in questa particolare edizione, vogliono a un tempo rendere omaggio al grande cantante-attore e diffondere il prezioso repertorio di cantate comiche napoletane da lui magistralmente interpretato. Corrado Bologna, insigne filologo e accademico che lo affiancherà, commenterà l’ambivalente tradizione – e soprattutto la dimensione sacrificale – dei caratteri comici napoletani e italiani del Sei e Settecento.  E’ prevista inoltre la partecipazione del musicologo Dinko Fabris

 

Il seminario, in collaborazione con la Regione del Veneto, prevede la partecipazione di un gruppo di borsisti, selezionati tramite bando di concorso internazionale, nello specifico cantanti e attori che si esibiranno nel consueto saggio-concerto finale.

Da Alessandro Scarlatti a Giovanni Paisiello, e dalle melodie tradizionali delle strade alle grandi arie d’opera e cantate comiche della Napoli settecentesca, la serata del 12 ottobre promette portare allo Squero di San Giorgio un momento di quell’acume unico, ma anche della malinconia e della saggezza degli antichi personaggi della Commedia dell’Arte.

 

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Concerto conclusivo

Giovedì 12 ottobre, ore 18.00, Auditorium “Lo Squero”

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

 

Cantanti:

Martina Barreca, soprano 

Roberta Lidia De Stefano, attrice e cantante 

Hector dos Santos, baritono 

Niccolò Porcedda, baritono 

Angelo Testori, tenore 

 

Accompagnatori:

Nicola Lamon, clavicembalo

Hyngun Cho Choi, violoncello

 

Diretti da Pino De Vittorio e Pedro Memelsdorff.

 

L’evento è organizzato con il contributo delle fondazioni svizzere Concordance, Irma Merk e L.+Th. La Roche.

 

Visualizza i testi poetici

Free Books Day 13 giugno 2023

Martedì 13 giugno 2023, dalle 14.00 alle 16.00, la Fondazione Giorgio Cini ripropone Free Books Day, aprendo le porte al pubblico per offrire una straordinaria opportunità di scelta di volumi tra monografie, riviste, cataloghi e saggi accuratamente selezionati per studenti, studiosi, collezionisti e appassionati. Per i Cini Ambassador l’ingresso è anticipato alle ore 13.30.

 

I libri scelti, esposti nella suggestiva Sala degli Arazzi, rappresentano un autentico tesoro culturale, proveniente dal vasto e diversificato patrimonio librario della Fondazione.
Acquistando una tote bag di cotone, con un contributo simbolico di 10 €, sarà possibile riempirla con i titoli che si desiderano. Inoltre, ogni partecipante, insieme alla donazione, riceverà in omaggio un ingresso ridotto per la Galleria di Palazzo Cini. Per chi sottoscrive e acquista la card Cini Ambassador durante l’evento la borsa sarà in omaggio. Vai alla pagina Diventa Cini Ambassador

 

L’iniziativa, oltre a offrire un’opportunità unica di arricchimento delle proprie biblioteche personali, si pone come un momento di condivisione culturale che mira a rimettere in circolazione la cultura “su carta”, dando nuova vita ai libri e voce ai grandi autori che hanno segnato i settant’anni di storia della Fondazione Giorgio Cini e dei suoi Istituti.

Free Books day torna dopo il successo della due precedenti edizioni tenute lo scorso anno, che hanno registrato la donazione di oltre 4.000 volumi, appartenenti agli ambiti della storia di Venezia, della storia dell’arte, delle lettere, della musica ed etnomusicologia, del teatro e melodramma, dell’orientalistica e spiritualità comparate.

 

Per partecipare è necessaria la registrazione all’evento tramite piattaforma Eventbrite al seguente link

IAS/Kress Lecture

L’Istituto di Storia dell’Arte ospita l’edizione 2023 della IAS/Kress Lecture Series, ciclo di conferenze annuali promosse in Italia dall’associazione americana Italian Art Society insieme alla Samuel H. Kress Foundation, che mira a promuovere gli scambi culturali tra gli storici dell’arte del Nord America e la comunità internazionale degli studiosi che vivono o lavorano in Italia.

 

La conferenza, che avrà inizio alle ore 17:00, dal titolo The Worn Animal: Furs and Perfume in Early Modern Venetian Art, sarà tenuta da Jodi Cranston della Boston University e sarà introdotta da Tenley Bick, Assistant Professor of Global Contemporary Art alla Florida State University e Presidente dell’Italian Art Society. Fondata nel 1987, l’Italian Art Society è dedicata allo studio dell’arte e dell’architettura italiana e riunisce 350 studiosi affermati ed emergenti, studenti laureati e appassionati.

 


La partecipazione sarà libera e gratuita, fino ad esaurimento posti.
L’evento sarà trasmesso in diretta sul canale YouTube della Fondazione Giorgio Cini.

L’ensemble strumentale con voce nel XX secolo: Pierrot lunaire e Dieci versi di Emily Dickinson

Con Pierrot lunaire di Arnold Schöenberg si è affacciato sulla scena della musica d’arte un organico nuovo: l’ensemble strumentale con voce. Il testo del poeta simbolista Albert Giraud influisce sulla composizione musicale non tanto per la prosodia e la versificazione quanto per il clima espressivo. La tecnica dello Sprechgesang, che viene praticata sistematicamente in quest’opera, va a illuminare la zona grigia tra cantato e parlato, coinvolgendo gli aspetti rumoristici delle emissioni vocali. Schöenberg imposta un nuovo rapporto tra voce e timbri strumentali, obiettivo che si riscontra in opere coeve per lo stesso tipo di organico: Trois poésies de la lyrique japonaise di Igor Stravinskij e Trois Poèmes de Stéphane Mallarmé di Maurice Ravel. Dopo la seconda guerra mondiale il modello Schöenberghiano viene recuperato e ampliato da Pierre Boulez in Le Marteau sans maître su testi surrealisti di René Char, opera a cui seguirà una lunga serie di composizioni per una o più voci ed ensemble, a cominciare da Anagrama di Mauricio Kagel, Circles di Luciano Berio e Aventures di György Ligeti.

 

Dieci versi di Emily Dickinson di Giacomo Manzoni si inserisce in questa linea sia attraverso la ricerca timbrica e di spazializzazione del suono (la voce è accompagnata da quattro archi soli, due arpe e un ulteriore ensemble di dieci archi), sia attraverso un ripensamento del rapporto tra temporalità dell’enunciazione e materialità della parola. Come in altri lavori di Manzoni, il testo intonato è una sintesi personale: dieci versi – estrapolati da due componimenti poetici – che evocano la dimensione più intima e astratta dell’opera di Emily Dickinson.

 

Nel corso della giornata di studio musicisti e musicologi approfondiranno le composizioni di Schöenberg e Manzoni, combinando il punto di vista della pratica esecutiva con quello dell’analisi e della ricostruzione del processo compositivo. Al termine dell’incontro si ascolteranno le due opere nell’esecuzione del Beaumont Consort con la partecipazione di allievi del Conservatorio di Venezia e della cantante Norina Angelini

 

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Vittore Carpaccio: contesto, iconografia, fortuna

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L’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini si fa promotore di un confronto tra i maggiori specialisti del grande pittore veneziano Vittore Carpaccio (1465-1525 ca.) attraverso le due giornate del convegno internazionale di studi, programmate per il 14 e il 15 giugno 2023, in concomitanza con l’importante mostra sull’artista rinascimentale a Palazzo Ducale a Venezia, organizzata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia in collaborazione con la National Gallery of Art di Washington e che fornisce la più completa esposizione di dipinti e disegni di Carpaccio dalla famosa mostra monografica del 1963. Gli interventi previsti al convegno – selezionati attraverso una call for papers – copriranno l’intera gamma di questioni che hanno interessato gli studiosi del Carpaccio nel corso dell’ultimo mezzo secolo e saranno articolati in quattro sessioni: Vittore Carpaccio: i suoi committenti e la cultura del suo tempo; Leggere le immagini di Carpaccio; Tecniche e restauri; La fortuna di Carpaccio nell’Ottocento e Novecento.

 

L’ingresso sarà libero e gratuito, fino ad esaurimento posti.

Il convegno sarà trasmesso in diretta sulla pagina YouTube della Fondazione Giorgio Cini

Luciano Baldessari. Architetture per la scena

Luciano Baldessari. Architetture per la scena è la mostra che la Fondazione Giorgio Cini ospita  fino al 26 novembre – in concomitanza con la Biennale Architettura 2023 – negli spazi della Biblioteca Manica Lunga.

 

Il finissage della mostra, previsto il giorno 17 novembre alle ore 11:00  è stato annullato a causa dello Sciopero generale nazionale indetto per lo stesso giorno.

 

Una mostra per raccontare la storia, la vicenda artistica e l’apporto innovativo di Luciano Baldessari (1896-1982): architetto e designer fra i più interessanti – e in parte dimenticati – del XX secolo, sperimentatore coraggioso e anticonformista, la cui vita e carriera attraversano le Avanguardie storiche, tra Europa e Stati Uniti.

 

Luciano Baldessari. Architetture per la scena è il titolo scelto dalla curatrice Anna Chiara Cimoli, docente dell’Università degli studi di Bergamo e presidente della Fondazione CASVA, per una preziosa mostra composta da disegni in cui danza, teatro, pittura, musica convergono in una visione sempre spaziale.

Una cultura visiva che, per Baldessari, è un apparato dinamico e composito, il cui metodo progettuale non scarta nulla di ciò che viene esperito, rielaborandolo e portandolo nel presente.

 

Questo modo di guardare al mondo e all’architettura prende forma anche in uno dei progetti più interessanti di Baldessari: il manichino-lampada-scultura Luminator, presentato all’Esposizione Universale di Barcellona del 1929, che racchiude il tributo dell’architetto verso la stagione futurista e la sedimentazione della cultura del Bauhaus frequentata nella stagione berlinese. L’oggetto nasce come supporto per i tessuti, ma rotea come un danzatore, illumina, crea rifrazioni nello spazio, ha un portamento scultoreo. Numerosi esemplari dell’opera vengono esposti nella Biblioteca Manica Lunga grazie alla collaborazione con Codiceicona, oggi produttore del Luminator.

Le opere in mostra, parte della collezione del CASVA-Centro di Alti Studi per le Arti Visive del Comune di Milano, sono qui valorizzate dal progetto di allestimento a cura di Baldessari e Baldessari: una panoramica della produzione scenografica di Baldessari fra gli anni Venti e Quaranta che testimonia di committenze illustri come Max Reinhardt, Erwin Piscator, Giuseppe Visconti di Modrone, Tatiana Pavlova, Enzo Ferrieri, Riccardo Gualino, fino alle occasioni newyorkesi.

Storie di donne creative nel XX secolo tra Russia ed Europa

L’Istituto per il Teatro e il Melodramma ospita due incontri del ciclo “Storie di donne creative nel XX secolo tra Russia ed Europa” organizzato dal Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali in collaborazione con il progetto LEI (Leadership, Energia, Imprenditorialità).

 

All’interno del ciclo sono previsti nove incontri tematici, da febbraio a maggio 2023, di alta divulgazione, dedicati all’approfondimento biografico e all’attività artistica di personaggi femminili emblematici del Novecento. Artiste, musiciste, attrici, ballerine, designer, fotografe, e molto di più, le donne raccontate sono “amazzoni” del loro tempo, eclettiche, all’avanguardia e cosmopolite. Ripercorrere le loro storie permetterà di riflettere sul superamento di confini identitari e nazionali. Caratterizzati da un approccio storico-artistico e culturologico, gli incontri saranno tenuti da professori, dottorandi ed esperti della materia.

 

 

10 febbraio
Sala del Consiglio, ore 16.30

Conferenza, tenuta da Maria Ida Biggi, direttrice dell’Istituto per il Teatro e il Melodramma, dal titolo: L’arte di Tat’jana Pavlova attrice e regista

XIX Edizione Solti Peretti Répétiteurs Masterclass

La Georg Solti Accademia è lieta di tornare a Venezia in occasione del Corso per Repetiteur Solti-Peretti, in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini, dal 6 al 14 aprile 2023. Giunta alla diciannovesima edizione, la Georg Solti Accademia è volta a dare un’occasione di formazione e mentoring all’insegna dell’eccellenza ai migliori cantanti lirici e répétiteurs all’inizio della loro carriera. L’Accademia offre un programma educativo gratuito agli studenti – sperando così di assicurare la migliore qualità formativa ai giovani musicisti più meritevoli di tutto il mondo, non solo a giovani musicisti che possono permettersi di coprirne i costi.

 

Il Corso per Repetiteur offre a sei giovani répétiteurs l’occasione di studiare con alcuni tra i migliori Direttori d’orchestra, vocal coach e répétiteurs del mondo. Tra i docenti dell’edizione 2023: Jonathan Papp (Direttore Artistico GSA e Vocal Coach), Anthony Legge (English National Opera), James Vaughan (Teatro alla Scala Milano) e Rodrigo de Vera (Liceu Opera, Barcelona). Insieme ai sei pianisti, al Corso partecipano sei cantanti, tutti ex allievi del Corso Estivo organizzato dall’Accademia in Toscana, dedicato ai cantanti d’opera. Durante questo Corso, i partecipanti vengono seguiti da un mentore per perfezionare gli aspetti più cruciali del mestiere di répétiteur.

 

L’Accademia ringrazia la Fondazione Giorgio Cini in qualità di partner istituzionale e la Nando and Elsa Peretti foundation, Dentons’ Law Firm (Budapest), la Fondazione Mascarade Opera,e il Consolato Svizzero a Venezia per il loro supporto al progetto.

Life & Miracles: lezione magistrale con Cristina de Middel

Venerdì 21 aprile 2023
17:30-19:00
Fondazione Giorgio Cini

 

Il Centro studi di Civiltà e Spiritualità Comparate insieme all’agenzia Magnum Photos organizza una lezione magistrale aperta al pubblico con Cristina de Middel, fotografa documentarista ed artista spagnola.

Cristina de Middel si laurea in Belle Arti presso l’Universitat Politècnica di Valencia e in fotogiornalismo alla Universitat Autònoma di Barcellona, specializzandosi con un Master in fotografia all’University of Oklahoma.

Nel 2013 riceve l’Infinity Award dall’International Center of Photography e nel 2017 vince il prestigioso Premio Nacional de Fotografia assegnato in Spagna dal Ministero della Cultura. All’attività di fotoreporter, affianca un lavoro personale che mira a mettere in discussione la veridicità della fotografia come documento.

Il tema della lezione magistrale sarà la presentazione delle sue opere This is What Hatred Did Midnight at the Crossroads, che l’artista ha dedicato ai rituali di possessione nelle popolazioni afroamericane brasiliane, con particolare attenzione allo spirito Esù. La presenza del filosofo Paolo Pecere (Università Roma Tre) contribuirà ad arricchire la discussione sul rapporto tra arte e ricerca, una delle tematiche chiavi del Centro studi di Civiltà e Spiritualità Comparate.

 

Per maggiori informazioni scarica la presentazione dell’evento.

Entrata gratuita con registrazione obbligatoria.

 

 

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