Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia Archives - Pagina 9 di 55 - Fondazione Giorgio Cini

Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri

Celebra la sua 40esima edizione, tornando in presenza alla Fondazione Cini dal 24 al 27 gennaio 2023, il Seminario di perfezionamento della Scuola per Librai, organizzato dalla Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri.

 

Il Seminario di Perfezionamento ebbe luogo per la prima volta negli splendidi saloni della Fondazione Giorgio Cini nel 22 gennaio del 1984, per volere Valentino Bompiani e in accordo con Vittore Branca, allora Segretario Generale della Fondazione. Un corso della durata di cinque giornate, ognuna dedicata ad un tema specifico. Emerse da subito una nuova figura professionale: quella del libraio al contempo manager e uomo di cultura, alla guida di una libreria sempre più informatizzata e ri-progettata. Una libreria che permette al libraio di far fronte alla crisi delle vendite e di instaurare un nuovo rapporto con il pubblico. Docenti qualificati arricchiscono le conoscenze teoriche dell’argomento con la loro personale esperienza insieme ai trenta allievi, librai professionisti selezionati dal Comitato Promotore, che trasformano le lezioni in un confronto attivo.

 

L’evento diventa inoltre un’occasione per ricordare Achille Mauri, Presidente di Messaggerie Italiane e della Fondazione Umberto ed Elisabetta Mauri, venuto a mancare recentemente.

 

Accademia Vivaldi 2023

Nel 2023 proseguono i Corsi di perfezionamento sull’interpretazione della musica di Antonio Vivaldi, articolati in sei incontri della durata di tre/quattro giornate ciascuno in collaborazione con la Regione del Veneto.

 

Prima dell’avvio degli incontri di perfezionamento dal 13 al 15 febbraio si è tenuto un appuntamento, presieduto da Federico Maria Sardelli, dal titolo «Interpretare Vivaldi a partire dai suoi manoscritti», introduttivo per i corsi successivi e indirizzato a strumentisti, cantanti, direttori d’orchestra e musicologi che intendano approfondire la prassi esecutiva della musica di Vivaldi attraverso lo studio delle sue fonti manoscritte e delle molte indicazioni interpretative che vi sono contenute.

 

Vivaldi è il compositore che più di qualsiasi altro suo contemporaneo, ha disseminato le sue partiture d’indicazioni preziose per l’esecutore: radunarle da tutti i manoscritti, imparare a leggerle e contestualizzarle, offre un grande aiuto alla prassi esecutiva, dà risposta a molte domande e permette di correggere numerosi vizi ed equivoci dei nostri tempi.

Nel corso dell’anno si terranno cinque appuntamenti dedicati al canto (la musica vocale sacra, la musica vocale profana, i drammi per musica), tenuti da Gemma Bertagnolli, Veronica Cangemi e Sergio Foresti, e un appuntamento dedicato al Basso continuo, tenuto da Antonio Frigé.

 

Programma

Dall’8 all’11 Marzo: Canto (Gemma Bertagnolli)

Dal 15 al 17 Marzo: Basso Continuo, (Antonio Frigé) realizzazione del basso nelle composizioni di Vivaldi e dei suoi contemporanei, con particolare attenzione all’armonizzazione dei recitativi.

Dal 22 al 25 Maggio: Canto (Veronica Cangemi)

Dal 12 al 15 Luglio: Canto (Gemma Bertagnolli)

Dal 18 al 21 Ottobre: Canto (Sergio Foresti)

Dal 15 al 18 Novembre: Canto (Gemma Bertagnolli)

Franz Schubert ammiratore di Beethoven. Trii, op. 99 e op.100 (1827-28)

Franz Schubert ammiratore di Beethoven

Trii, op, 99 e op, 100 (1827-28)

 

Direttore: Pedro Memelsdorff

 

 

Seminario

20-23 giugno 2023, Fondazione Giorgio Cini

Per partecipare in qualità di uditori è necessario contattare la segreteria a: musica.antica@cini.it

 

Concerto conclusivo

Venerdì 23 giugno 2023, ore 18, Sala degli Arazzi

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

 

 

Tra il 1827 e 1828, commosso dalla morte di Beethoven e cosciente della fragilità della sua salute, il giovane Franz Schubert compose, oltre ai lieder dello Schwanengesang, alcuni dei suoi maggiori capolavori strumentali, tra cui le tre sonate tardive per fortepiano, il celebre quintetto d’archi a due violoncelli, abbozzi della decima sinfonia, e i due trii op. 99 e 100 per fortepiano, violino e violoncello. Questi ultimi sono al centro del seminario che la Fondazione Giorgio Cini vuole dedicare al grande compositore viennese. Il primo di essi (op. 99, in si bemolle maggiore) fu pubblicato postumo solo nel 1836, mentre il secondo (op. 100, in mi bemolle maggiore) vide la luce editoriale, oltre che la sua première concertistica, un mese prima della morte dell’autore – nel novembre 1828. Quasi “lieder senza parole”, i tempi lenti di quei trii segnano da allora il canone schubertiano. I due componimenti verranno confrontati ai trii per pianoforte e archi di Beethoven Op. 70 e Op. 97.

 

I docenti saranno Andreas Staier e Amandine Beyer. Staier è probabilmente il maggiore tastierista storico vivente, con un impressionante repertorio che spazia dal tardo rinascimento al romanticismo. Le sue interpretazioni schubertiane sono tra le più celebri al mondo. Amandine Beyer è tra le più innovatrici e virtuose violiniste storiche delle ultime generazioni: sue sono alcune tra le più ragguardevoli incisioni solistiche e orchestrali, da Corelli, Bach e Vivaldi a Boccherini, Haydn e Mozart.

 

Il seminario, in collaborazione con la Regione del Veneto, prevede la partecipazione di un gruppo di borsisti, selezionati tramite bando di concorso internazionale, nello specifico due trii di musicisti (ciascuno composto da un fortepianista, un violoncellista e un violinista) e un fortepianista che si esibiranno nel consueto saggio-concerto finale.

 

_____

 

Concerto conclusivo

Venerdì 23 giugno, ore 18.00, Sala degli Arazzi

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

Musicisti:

 

Basel Piano Trio

Leo Appel, violino

Pau Fernandez Benlloch, fortepiano

Blai Bosser Toca, violoncello

 

Philos Trio

Hyngun Cho, violoncello

Jean-Christophe Dijoux, fortepiano

Liv Heym, violino

 

e

 

Arash Rokni, fortepiano

 

I musicisti saranno diretti dai docenti: Andreas Staier e Amandine Beyer.

 

Conducting Twentieth-Century Music for Ensemble

Il ciclo Research-led Performance riprende con un workshop per giovani direttori d’orchestra, organizzato dall’Istituto per la Musica, in collaborazione con la Regione del Veneto, coordinato da Marco Angius con la partecipazione di solisti dell’Orchestra di Padova e del Veneto, dedicato alla direzione di ensemble cameristici, una formazione variabile in numero e tipo di strumento che ha improntato in modo peculiare la produzione musicale a partire dalla Kammersymphonie di Arnold Schoenberg (1906).

 

Mediante un bando sono stati selezionati sei giovani direttori d’orchestra che hanno mostrato interesse e attitudine nei confronti di questo repertorio. Accanto alla composizione pionieristica di Schoenberg saranno affrontate due opere di compositori italiani che stabilirono un dialogo a distanza con il maestro viennese: Serenata n. 2 di Bruno Maderna e Hölderlin: Epilogo di Giacomo Manzoni. Le sedute pratiche si alterneranno con quelle teoriche, tenute da Marco Angius, Gianmario Borio e Francisco Rocca.

 

I giovani direttori d’orchestra che sono stati selezionati sono:

 

William Birkbeck

Jaehyuck Choi

Matteo Dal Maso

Ana Erculj

Fernando Palomeque

Carlo Emilio Tortarolo

 

A chiusura dei lavori il giorno 15 marzo, alcuni studenti offriranno dimostrazione degli esiti del workshop in un evento pubblico.

Il concerto sarà alle ore 18,00 presso il Padiglione delle Capriate, ingresso libero fino esaurimento dei posti.

 

Programma:

– Bruno Maderna, Serenata n. 2 (1956), per 11 strumenti

– Giacomo Manzoni, Hölderlin: epilogo (1980), per 10 strumenti

– Arnold Schönberg, Kammersymphonie op. 9 (1906), per 15 strumenti

 

Storie di donne creative nel XX secolo tra Russia ed Europa

L’Istituto per il Teatro e il Melodramma ospita due incontri del ciclo “Storie di donne creative nel XX secolo tra Russia ed Europa” organizzato dal Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali in collaborazione con il progetto LEI (Leadership, Energia, Imprenditorialità).

 

All’interno del ciclo sono previsti nove incontri tematici, da febbraio a maggio 2023, di alta divulgazione, dedicati all’approfondimento biografico e all’attività artistica di personaggi femminili emblematici del Novecento. Artiste, musiciste, attrici, ballerine, designer, fotografe, e molto di più, le donne raccontate sono “amazzoni” del loro tempo, eclettiche, all’avanguardia e cosmopolite. Ripercorrere le loro storie permetterà di riflettere sul superamento di confini identitari e nazionali. Caratterizzati da un approccio storico-artistico e culturologico, gli incontri saranno tenuti da professori, dottorandi ed esperti della materia.

 

 

10 febbraio
Sala del Consiglio, ore 16.30

Conferenza, tenuta da Maria Ida Biggi, direttrice dell’Istituto per il Teatro e il Melodramma, dal titolo: L’arte di Tat’jana Pavlova attrice e regista

 

5 aprile
Sala Barbantini, ore 16.30

Conferenza, tenuta da Marianna Zannoni, dal titolo: Vera Komissarževskaja, la “piccola Duse” russa, tra teatro e fotografia

 

Nel corso della conferenza sarà possibile ripercorrere la straordinaria vicenda artistica di Vera Komissarževskaja (1864-1910), donna inquieta e tenace e attrice di grande carisma. Tra i molti artisti e intellettuali che hanno lavorato al suo fianco si ricordano Anton Čechov, Konstantin Sergeevič Stanislavskij e Vsevolod Meyerhold.

Germano Celant: Venezia

Scarica il programma

 

La giornata alla Fondazione Giorgio Cini si pone l’obiettivo di offrire, attraverso gli interventi proposti, una prima ricognizione di quanto Germano Celant realizzò nel capoluogo veneto soffermandosi e ponendo l’accento su quelle iniziative che in particolar modo, se messe in prospettiva, si sono rivelate essere momenti fondanti all’interno della sua carriera.

 

La storia dell’attività di Celant nella città di Venezia inizia a metà degli anni Sessanta, quando ancora ventenne, grazie al rapporto di stima e fiducia con Umbro Apollonio, scrive per la rivista “La Biennale di Venezia. Rassegna delle arti contemporanee”.

Dalla Biennale riceve, in seguito, incarichi fondamentali per la sua affermazione curando la rassegna Ambiente/Arte: dal Futurismo alla Body Art (1976), cruciale per il raggiungimento della sua maturità critica, e successivamente Futuro Presente Passato. XLVII Esposizione Internazionale d’Arte. La Biennale di Venezia (1997).

Dei decenni ottanta e novanta si ricordano il suo determinante contributo nella realizzazione de Il Corso del Coltello, opera performativa nata dalla collaborazione tra Claes Oldenburg, Coosje van Bruggen e Frank O. Gehry messa in scena nel 1985; la collaborazione con Pontus Hultén in occasione della mostra Futurismo & Futurismi (1986), con il quale successivamente curerà Arte Italiana. Presenze 1900-1945 (1989), entrambe realizzate a Palazzo Grassi; con Michael Govan la mostra Mondrian e De Stijl. L’ideale moderno (1990) alla Fondazione Giorgio Cini e con Giandomenico Romanelli di Anselm Kiefer. Himmel-Herde (1997) al Museo Correr.

Fin dagli anni Ottanta si intensifica il rapporto con Emilio Vedova che lo poterà a ricoprire il ruolo di curatore della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, luogo dove, tra le tante, realizzerà mostre come Emilio Vedova. Scultore (2010), Aldo Rossi. Teatri (2012), Roy Lichtenstein. Sculptor (2013) ed Expo ’67 Alexander Calder Emilio Vedova (2016).

Per Fondazione Prada cura esposizioni negli spazi della Fondazione Giorgio Cini come la personale di Thomas Demand (2007) e la retrospettiva di John Wesley (2009), fino alla ristrutturazione e apertura di Ca’ Corner della Regina dove cura la mostra When Attitudes Become Form. Bern 1969/Venice 2013 (2013) che s’imporrà sulla scena internazionale per il fervido dibatto suscitato. Negli stessi spazi si terrà nel 2019 la mostra che Celant dedica alla carriera di Jannis Kounellis.

Torna alla Fondazione Cini nel 2013 con la mostra Marc Quinn – che vede una selezione di oltre 50 opere tra sculture, dipinti, disegni e altri oggetti d’arte di uno dei più noti esponenti della generazione degli Young British Artists – e nel 2019 con Emilio Isgrò, importante antologica che si dipana dalle prime cancellature del 1964 fino ad arrivare ai volumi storici de L’Enciclopedia Treccani (1970) e a quelli etnici dei Codici ottomani (2010).

 

L’ingresso è libero e gratuito, fino ad esaurimento posti.

L’evento verrà trasmesso in diretta sul canale Youtube della Fondazione Giorgio Cini

 

 

Interpretare Vivaldi a partire dai suoi manoscritti con Federico Maria Sardelli

Indirizzato a strumentisti, cantanti, direttori d’orchestra e musicologi che intendano approfondire la prassi esecutiva della musica di Vivaldi attraverso lo studio delle sue fonti manoscritte e delle molte indicazioni interpretative che vi sono contenute.

Vivaldi è il compositore che, più di qualsiasi altro suo contemporaneo, ha disseminato le sue partiture d’indicazioni preziose per l’esecutore: radunarle da tutti i manoscritti, imparare a leggerle e contestualizzarle, offre un grande aiuto alla prassi esecutiva, dà risposta a molte domande e permette di correggere numerosi vizi ed equivoci dei nostri tempi.
Durante il corso si approfondiranno le seguenti tematiche:

Conoscere le fonti vivaldiane: le biblioteche, le collezioni e il loro accesso, gli strumenti di ricerca, il funzionamento del Catalogo Ryom.
Colpo d’occhio sulla produzione di Vivaldi: generi, strumenti, voci, destinazioni.
Imparare a leggere i manoscritti autografi: la grafia vivaldiana attraverso le fasi della sua vita, le formule brachigrafiche, l’organizzazione della partitura, i metodi di correzione, l’uso di segni speciali.
I copisti vivaldiani più importanti; imparare a leggere un manoscritto e distinguerne le mani.
Le indicazioni interpretative di Vivaldi: i suoi segni agogici, dinamici, articolatori, le diteggiature, l’ornamentazione. Indicazioni speciali (strumentazioni, avvertimenti esecutivi, ritornelli, pause, basso continuo).
Elementi salienti della scrittura per voci, violino, viola d’amore, violoncello, violone, flauti, oboe, fagotto, organo, cembalo, corno, tromba, mandolino, tiorba, liuto.
Lettura di manoscritti vivaldiani e loro discussione col concorso dei partecipanti: casi esemplari, casi controversi, esemplificazione di ornamenti, etc.
I partecipanti saranno invitati a porre domande, a eseguire qualche passo con il loro strumento o voce, a riconoscere indicazioni manoscritte, a discutere casi particolari.

 

Il seminario sarà così articolato
13 febbraio: 14.30-17.30
14 febbraio: 10.00-13.00 e 14.30-17.00
15 febbraio dalle 10.00-13.00

Martedì 14 febbraio, alle ore 18,00, verrà presentato presso la Fondazione Ugo e Olga Levi il volume di Federico Maria Sardelli Il volto di Vivaldi, Sellerio, 2021.

Dialogo con l’autore a cura di Giada Viviani (musicologa) e Myriam Zerbi (storica dell’arte).

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.

 

La partecipazione al Seminario è gratuita, previa registrazione entro il 31 gennaio 2023.

 

 

Richiesta da inviare a segreteria.vivaldi@cini.it entro e non oltre il 31 gennaio.

Connessi. Conversazione con Guido Caldarelli e Alessandro Vespignani

Firenze del Rinascimento, Londra nel XVIII secolo, Cina, mercato di Wuhan nel 2019. Che cosa hanno in comune queste situazioni? Qualcosa di imponderabile fino a poco tempo fa e che invece ora sappiamo misurare.

 

La forma delle connessioni ovvero i legami fra le persone che permettono di spiegare ed anche di misurare perché i Medici presero il controllo della città, perché il colera si diffuse  nella città, cosa succede se un virus salta di specie e decide di infettare un viaggiatore prima che si rechi in aeroporto.

 

Comprendere, misurare e quindi prevedere lo sviluppo dei fenomeni sociali e delle relazioni fra le persone diventa possibile rappresentando le connessioni per mezzo di reti. Questo strumento matematico unito alla potenza computazionale ed alla creazione di imponenti memorie informatiche non solo ci permette di investigare il passato per scoprire i legami e le relazioni che hanno plasmato la storia ma ci permette per la prima volta di descrivere l’evoluzione di un pianeta che conta da pochi giorni otto miliardi di abitanti. Cosa comporta questa grande opportunità? Possiamo prevedere le prossime crisi finanziarie?  possiamo gestire le pandemie? Possiamo immaginare il comportamento di intere popolazioni come immaginava Asimov nella sua psicostoria?

 

E soprattutto la consapevolezza di questa connessione con tutti gli altri abitanti di questo pianeta, come cambia la nostra dimensione umana? Se la mia libertà finisce dove inizia quella altrui, allora siamo meno liberi di quando eravamo solo pochi milioni?

Discuteremo di questi temi con il Prof. Caldarelli (Ca’Foscari) ed il Prof. Vespignani (Northeastern University e ISI Torino), esperti internazionali della scienza dei sistemi complessi e delle applicazioni delle reti allo studio della società, in occasione della recente pubblicazione dei loro libri per il grande pubblico “Senza Eguali” (Egea 2022) e “I piani del Nemico” (Rizzoli, 2022). L’evento sarà moderato da Maria Teresa Laudando.

 

Al termine della presentazione verrà offerto un aperitivo.

 

Evento organizzato in collaborazione con:

 

Per partecipare è necessario inscriversi al link

Lezione Magistrale con Sabiha Çimen

Venerdì 25 novembre
17:30-19:00
Fondazione Giorgio Cini

 

Il Centro studi Civiltà e spiritualità comparate insieme all’agenzia Magnum Photos organizza una lezione magistrale con Sabiha ÇimenSabiha Çimen, fotografa autodidatta turca che si occupa di donne, cultura islamica, ritratti e natura morta.
Nel suo lavoro Hafiz: the Guardians of the Qur’an, Sabiha Çimen ha documentato l’adolescenza delle ragazze musulmane in Turchia, le ritrae nel contesto delle scuole coraniche che lei stessa frequentò a 12 anni insieme alla sorella gemella.
Le scuole coraniche sono scuole residenziali mono-genere, che ospitano da 50 a 600 studenti; la formazione intensiva, rivolta a bambini e adolescenti tra 8 e 17 anni, dura da 3 a 4 anni. In questa sua opera, Sabiha esplora la vita quotidiana delle adolescenti, l’intimità, la devozione, ma anche la ribellione e la stravaganza.

 

Gli antropologi Valentina Bonifacio (Università Ca’ Foscari di Venezia) e Fabio Vicini (Università di Verona) si uniranno a Sabiha Çimen nel discutere l’Islam contemporaneo in Turchia e l’uso delle immagini in questa narrativa.

 

Per maggiori informazioni scarica la presentazione dell’evento.

Entrata gratuita con registrazione obbligatoria su Eventbrite.

Editi-Inediti: disegnare ‘in vetro’

In occasione dell’IYOG 2022 (International Year of Glass) e in continuità con il festival The Italian Glass Weeks il Centro Studi del Vetro dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini presenta un inedito percorso espositivo attraverso una selezione di carte e taccuini d’artista provenienti dalle proprie raccolte archivistiche. Nucleo centrale del progetto espositivo allestito negli spazi della Nuova Manica Lunga, saranno le opere su carta, i progetti, gli schizzi e i disegni, mai esposti nè pubblicati, realizzati da Cristiano Bianchin, Silvano Rubino e Giorgio Vigna, tre artisti di acclarata fama internazionale che si sono cimentati anche con il vetro e che hanno donato i loro archivi alla Fondazione Giorgio Cini. Tra le opere in esposizione saranno visibili acquerelli, carboncini, pastelli e materiali di lavoro, che attraverso annotazioni e varianti, raccontano molteplici e personali storie di creatività, ripensamento e sperimentazione. La mostra consta di una cinquantina di carte frutto di una scrupolosa ricerca d’archivio e il percorso espositivo è appositamente concepito per raccontare ciascuno dei tre autori attraverso uno specifico corpus di lavori che ne mettano in evidenza il diverso approccio, sia progettuale che creativo.

 

Il repertorio formale di Cristiano Bianchin rievoca immaginari onirici con figure come serpenti, totem e improbabili ombre umane, da realizzarsi applicando sapientemente le tecniche della tradizione muranese (iridato, murrine, soffiato a bolle, soffiato a coste, vetro lattimo, acidato, filigrana ‘a reticello’) e mescolando vari materiali come ottone, lana, canapa. I riferimenti formali di Silvano Rubino sono invece sostenuti e animati da un’equilibrata poetica di affondi nelle pratiche più contemporanee, scandita da un intelligente confronto con la scultura, la pittura, la fotografia. Una trama di creazioni preziose e colorate restituisce infine il linguaggio e lo stile di Giorgio Vigna, la sua naturale tendenza alla semplicità più elegante, in alcuni casi edulcorata da preziosi interventi in foglia oro e innumerevoli citazioni dal mondo naturale.

 

Le visite al Centro Studi del Vetro e alla mostra Editi-Inediti: disegnare ‘in vetro’ sono inserite nel ricco calendario dell’evento The Italian Glass Weeks e sono visitabili su appuntamento (centrostudivetro@cini.it)