Palazzo Cini. La Galleria, Venezia – Pagina 3 – Fondazione Giorgio Cini

Afterglow: Pictures of Ruins

In concomitanza con l’apertura di Palazzo Cini verrà proposta al pubblico una mostra di arte contemporanea. La casa-museo ospiterà infatti al secondo piano Afterglow: Pictures of Ruins, mostra fotografica del celebre artista contemporaneo Vik Muniz, curata dal direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte Luca Massimo Barbero.

Realizzata in collaborazione con Ben Brown Fine Arts, la mostra vedrà esposte fotografie e una scultura vitrea realizzate dall’artista a seguito di una personale rielaborazione di opere già note all’immaginario collettivo.
In particolare, per questo progetto espositivo Vik Muniz trarrà ispirazione dalla tradizione veneta e lagunare, attraverso una rilettura in chiave contemporanea di opere esposte a Palazzo Cini nel 2016 in occasione della mostra Capolavori ritrovati della collezione di Vittorio Cini, ma anche ai capolavori di arte antica appartenenti alla collezione, creando un legame tra il primo e il secondo piano.

Muniz simula le pennellate di questi quadri con ritagli di dipinti riprodotti in volumi di storia dell’arte, attentamente selezionati non solo per i loro valori cromatici ma anche per le immagini
che contengono: incollati insieme, essi richiamano una superficie tattile, a impasto.
Proseguendo la tradizione degli artisti del XVII e XVIII secolo che l’hanno preceduto, Muniz ricombina questi elementi, attraverso la sua natura inventiva, per ricostruire immagini che penetrano nel subconscio visivo dello spettatore stimolando un’ulteriore ricerca.

La nuova stagione di Palazzo Cini. La Galleria

Riapre il 21 aprile, grazie alla partnership con Assicurazioni Generali, la Galleria di Palazzo Cini, elegante residenza sul Canal Grande, con la sua preziosa raccolta di opere d’arte appartenuta a Vittorio Cini.

Accanto al nucleo di dipinti, sculture e oggetti d’arte esposti al primo piano, che ripercorrono la storia dell’arte italiana dal XIII al XVI secolo e rispecchiano il gusto collezionistico di Vittorio Cini, la stagione espositiva di Palazzo Cini prevede due esposizioni temporanee. In occasione dell’apertura di Palazzo Cini verrà inaugurata la mostra Afterglow: Pictures of Ruins, curata dal direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte Luca Massimo Barbero, che vedrà esposte al secondo piano di Palazzo Cini fino al 24 luglio opere dell’artista e fotografo di fama internazionale Vik Muniz.

In autunno verrà allestita, all’interno degli stessi spazi, una mostra dedicata all’attrice Lyda Borelli, moglie di Vittorio Cini, a cura della direttrice dell’Istituto per il Teatro e il Melodramma Maria Ida Biggi. Verranno proposte anche quest’anno le Conversazioni d’arte, cicli di incontri pensati per fornire al pubblico della Galleria occasioni di incontro e di dialogo con storici dell’arte ed esperti che raccontino la storia di Palazzo Cini e delle sue collezioni.

Il 29 maggio, presso la Sala Barbantini della Fondazione Giorgio Cini, verrà presentato al pubblico il nuovo catalogo: La Galleria di Palazzo Cini, curato da Andrea Bacchi e Andrea De Marchi e frutto di un’approfondita ricerca che si è avvalsa della collaborazione di numerosi studiosi e specialisti.

Conversazioni d’Arte a Palazzo Cini 30 settembre – 9 novembre

Tornano a Palazzo Cini, dal 30 settembre al 9 novembre, le Conversazioni d’arte: un’occasione unica per essere accompagnati da esperti e storici dell’arte alla scoperta della mostra Capolavori ritrovati della collezione di Vittorio Cini.

In programma due incontri speciali: la presentazione della tavola recante la Maestà del Maestro di Badia a Isola, recentemente restaurata, e de “L’ospite a Palazzo”, la scultura San Maurelio di Paolo di Luca da Firenze prestata dal Museo della Cattedrale di Ferrara.

Scarica il programma in pdf


30 SETTEMBRE | ORE 18.00
Il restauro della Maestà del Maestro di Badia a Isola
Restauro finanziato dai comitati Friends of Florence e Save Venice Inc. con il sostegno di Richard & Jill Almeida e un contributo del Boston Chapter di Save Venice in occasione del Cinquantenario dell’alluvione di Firenze e Venezia del 1966

Simonetta Brandolini d’Adda Presidente Friends of Florence
Melissa Conn Direttrice Save Venice Venezia
Nicoletta Matteuzzi Storica dell’arte, Firenze
Amalia Donatella Basso Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e laguna
Claudia Vittori Restauratrice


7 OTTOBRE | ORE 17.30
La Maestà del Maestro di Badia a Isola della collezione Cini: forma e funzione delle grandi tavole mariane alla fine del Duecento

Andrea De Marchi Università di Firenze


12 OTTOBRE | ORE 17.30
Storie di disegni di storia. I Fasti veneziani di Giannantonio Guardi

Paolo Delorenzi Storico dell’arte, Venezia


19 OTTOBRE | ORE 17.30
Di taglio e colore, l’arte di Bartolomeo Montagna

Giovanni Carlo Federico Villa Direttore scientifico Musei Civici di Vicenza


26 OTTOBRE | ORE 17.30
Da Carlo Crivelli a Bartolomeo Montagna: contemporanei e seguaci di Giovanni Bellini nella collezione Cini

Anchise Tempestini Storico dell’arte, Firenze


9 NOVEMBRE | ORE 17.30
L’ospite a Palazzo”. Il San Maurelio del Museo della Cattedrale di Ferrara

Andrea Bacchi Università di Bologna – Direttore Fondazione Federico Zeri


È possibile acquistare un biglietto cumulativo a 12€, valido per la partecipazione a tutti gli incontri previsti dalla rassegna.
La partecipazione all’incontro è compresa nel prezzo del biglietto di ingresso alla Galleria.

La prenotazione è consigliata.
tel. 0412710217
palazzocini@cini.it

Conversazioni d’Arte Primavera-Estate 2016

Primavera – estate 2016

Ritornano le Conversazioni d’Arte a Palazzo Cini. Nella rassegna di questa stagione, storici dell’arte ed esperti guideranno il pubblico alla scoperta della mostra Capolavori ritrovati della collezione di Vittorio Cini. Il pregevole nucleo di pittura veneta sarà raccontato e svelato, approfondendo le tematiche e le peculiarità che ogni opera racchiude.

Uno speciale incontro è riservato a “L’ospite a Palazzo”: L’evangelista Marco di Mantegna, straordinario prestito dello Städel Museum di Francoforte.

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti, previa prenotazione e acquisto del biglietto d’ingresso in Galleria.

È possibile acquistare un biglietto cumulativo a 12€, valido per la partecipazione a tutti gli incontri previsti dalla rassegna.


4 MAGGIO | 17.30

Vittorio Cini collezionista.

La raccolta dei dipinti veneti

Alessandro Martoni

Fondazione Giorgio Cini, Venezia


11 MAGGIO | 17.30

Rabeschi d’oro: tecniche e motivi delle lavorazioni auree nella pittura veneziana del Trecento

Valeria Poletto

Direttrice del Gabinetto disegni e stampe, Gallerie dell’Accademia, Venezia


18 MAGGIO | 17.00

“L’ospite a Palazzo”. Il San Marco di Andrea Mantegna dello Städel Museum di Francoforte

Paola Marini

Direttrice Gallerie dell’Accademia, Venezia


25 MAGGIO | 17.30

I fondi oro della Collezione Cini: un ‘viatico’ per la pittura veneziana del Trecento

Cristina Guarnieri

Università degli Studi di Padova


8 GIUGNO | 17.30

La pittura rococò di Giannantonio e Francesco Guardi tra memoria, collezionismo e invenzione di nuovi generi

Debora Tosato

Storica dell’arte, Polo Museale del Veneto


15 GIUGNO | 17.30

Il San Giorgio di Tiziano tra i santi guerrieri della Repubblica

Loredana Pavanello

Fondazione Giorgio Cini, Venezia

Capolavori ritrovati della collezione di Vittorio Cini

Capolavori ritrovati della collezione di Vittorio Cini

Una delle peculiarità più rilevanti della collezione d’arte antica del conte Vittorio Cini, oltre all’estrema varietà ed eterogeneità, è la sua ricchezza: essa annovera migliaia di dipinti, sculture, disegni, oggetti d’arte decorativa, arredi, acquisiti tra gli anni trenta e gli anni sessanta del secolo scorso presso numerosi antiquari e collezionisti e non di rado recanti provenienze prestigiose (Costabili, Torlonia, Cook, Pisa, Contini Bonacossi, Bulgari). Entro la sezione relativa alla pittura si distingue un nucleo pregevole di dipinti di scuola veneta, che nel loro insieme permettono di leggere in filigrana l’eccezionale figura di Cini collezionista, il quale si assicurò i nomi maggiormente rappresentativi della scuola lagunare, dal Trecento al Settecento. Un interesse, questo per l’arte veneziana, che si palesò con evidenza nell’ultima fase della costituzione della raccolta e che fu alimentato dal desiderio, più che comprensibile, di aggiungere alle già ricche sezioni dell’Emilia e dell’Italia centrale le testimonianze pittoriche della sua città d’elezione e per includere la gloriosa stagione del secolo d’oro della Serenessima, il Settecento, come a colmare una lacuna avvertita nella percezione della sua ‘onnivora’ fisionomia collezionistica.

La mostra Capolavori ritrovati della collezione di Vittorio Cini, pensata strategicamente come estensione temporanea delle collezioni permanenti della Galleria – nella casa-museo creata nel 1984 in seguito alla donazione della figlia Yana Cini Alliata di Montereale e che ben rappresenta la scuola toscana e quella ferrarese – si offre come straordinaria occasione di perlustrazione e rappresentazione di una delle anime più significative e meno note della raccolta del conte Cini. Sarà possibile così ammirare questo nucleo di dipinti veneti, alcuni eccezionalmente esposti al pubblico per la prima volta, che restituiscono il tenore qualitativo di una delle raccolte d’arte antica più importanti del Novecento italiano e il gusto, il pensiero, l’elezione sottese all’evoluzione della raccolta. Pur nell’alveo di una predilezione di matrice berensoniana, in sintonia con i principi e gli orientamenti del tempo per l’arte dei primitivi e per il primo Rinascimento – da Guglielmo Veneziano a Carlo Crivelli, a Jacopo Bellini, a Bartolomeo Montagna – la mostra evidenzierà come Vittorio Cini si sia rivolto anche alle epoche successive, dal Cinquecento di Tiziano e di Lorenzo Lotto al Settecento di Gianbattista Tiepolo, di Canaletto e dei Guardi.

La mostra si colloca all’interno di un cantiere di ricerca sulle collezioni d’arte di Vittorio Cini, che prevede come prima tappa editoriale l’aggiornato catalogo scientifico della Galleria di Palazzo Cini, per proseguire con la pubblicazione di Quaderni dedicati alle singole sezioni.

Palazzo Cini. La Galleria

Sandro Botticelli e bottega, “Giudizio di Paride”

Palazzo Cini.La Galleria

L’8 Aprile riapre al pubblico, grazie alla partnership di Assicurazioni Generali, la Galleria di Palazzo Cini, elegante residenza sul Canal Grande, con la sua preziosa raccolta di opere d’arte appartenuta a Vittorio Cini. In questo contesto museale raffinato e intimo, oltre all’importante esposizione al secondo piano sui Capolavori ritrovati della collezione di Vittorio Cini, proseguirà l’iniziativa de L’ospite a Palazzo, avviata con grande successo nel 2014, frutto della collaborazione tra la Fondazione Giorgio Cini e le più prestigiose istituzioni museali italiane e internazionali.

La collezione permanente della Galleria sarà arricchita, a partire dal giorno dell’apertura e fino al 6 giugno 2016, da un prestito straordinario: la tela di Andrea Mantegna (Isola di Carturo, 1431ca-Mantova 1506) raffigurante L’evangelista Marco, generosamente concessa dallo Städel Museum di Francoforte sul Meno. Il dipinto realizzato con tempera su tela, è stato ricondotto alla primissima attività padovana del giovane Mantegna, in sintonia con quanto egli andava realizzando nella cappella Ovetari nella Chiesa degli Eremitani di Padova tra il 1448 e il 1449, in collaborazione con Nicolò Pizolo: raggiungimento di insuperata qualità della fase giovanile del pittore e caposaldo della pittura di matrice antiquaria nell’Italia padana del Quattrocento. La lezione del Maestro Squarcione, leggibile nella resa dei dettagli, si incontra con la più piena adesione alla concezione di una solida prospettiva, costante dell’arte mantegnesca, che colloca il santo, assorto nella speculazione divina, nell’aggetto dell’edicola marmorea, di classica compostezza. Un illusionismo spaziale di aulica e trattenuta gravità – ulteriormente ribadito dal cartiglio ancorato al parapetto che reca la firma e l’invocazione al patrimonio marciano – che fa del dipinto di Francoforte uno dei punti fermi della giovinezza di uno dei più geniali pittori del Rinascimento.

Disegni veneti del Settecento della Fondazione Giorgio Cini e un prestito d’eccezione: il Capriccio di Francesco Guardi

In coincidenza con il prestito del Doppio ritratto di amici di Pontormo della Galleria di Palazzo Cini per la mostra sulla ritrattistica fiorentina nel Cinquecento presso il Musée Jacquemart- André di Parigi, Florence. Portraits à la cour des Médicis, 11 settembre 2015 – 25 gennaio 2016, l’istituzione francese ha concesso in cambio uno dei capolavori della sua raccolta d’arte antica: una meravigliosa gouache del vedutista veneziano Francesco Guardi, raffigurante un suggestivo capriccio architettonico (1760 ca.).

L’opera, gravida di materia liquida che la tecnica del guazzo esalta nella sua resa opalescente, è un palpitante a affondo sullo squarcio urbano di una Venezia malinconica, reinventata alla luce di una sensibilità da molti definita ‘preromantica’: lo scorcio di questo campiello, cinto da palazzi che il tempo ha consumato e segnato sullo sfondo da un monastero su cui svetta la tipica cupola veneziana, è inquadrato da un portico brulicante di vegetazione, la cui scala dimensionale esalta il cannocchiale della vertiginosa prospettiva diagonale. Pennellate guizzanti e materiche creano sinteticamente le figure che animano lo spazio, mentre svirgolature e tocchi di bianchi, verdi, marrone, creano una mobile tessitura chiaroscurale tipica dello stile fratto e tremolante dell’artista.

Stessi caratteri di stile e poetica li riscontriamo in un più tardo capriccio architettonico a penna acquerellata su carta, molto simile nella composizione e nella resa di luci e ombre, custodito presso le collezioni grafiche della Fondazione Cini e appartenente alla raccolta che fu di Giuseppe Fiocco. L’importante prestito francese diviene dunque occasione proficua per esporre le due opere di Guardi in dialogo fra di loro, nei rinnovati spazi del secondo piano della Galleria, e di proporre contestualmente una ricca selezione di disegni veneti del Settecento conservati nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe della Fondazione.

Un percorso suggestivo tra fogli di pregio di Ludovico Dorigny, Giambattista e Giandomenico Tiepolo, Canaletto, Antonio Pellegrini, Giambattista Piazzetta, Giambattista Pittoni, Giuseppe Zais, Bernardino
Bison, perlopiù pertinenti alle raccolte Fiocco e Fissore Pozzi; ad arricchimento del gruppo guardesco, si aggiunge un grande foglio acquerellato con la Veduta di San Giorgio Maggiore, attribuito a Francesco Guardi, dono di Paul Wallraf, la cui collezione grafica fu esposta in Fondazione del 1959.

E proprio nello spirito delle memorabili mostre di disegni veneti organizzati dall’Istituto di Storia del’Arte nel secolo scorso, questa esposizione si colloca ad incipit di una stagione di iniziative volte a valorizzare e far conoscere al grande pubblico la ricchezza e il valore delle sue collezioni gra che, nella magni ca cornice di Palazzo Cini.

I ritratti di Daniele Barbaro di Tiziano e Veronese a Palazzo Cini

In occasione del cinquecentenario della nascita di Daniele Barbaro (1514-1570), la Galleria di Palazzo Cini ospiterà, al secondo piano del museo, due capolavori della ritrattistica rinascimentale realizzati da Tiziano e Veronese, entrambi recanti l’effigie del celebre patrizio.

L’evento si colloca al centro del programma di iniziative culturali dedicate alla figura dell’umanista veneziano, promosse dalla Regione del Veneto e dalla Fondazione Giorgio Cini attraverso il “Comitato Regionale per le Celebrazioni” appositamente istituito.

Mecenate raffinatissimo, animatore del dibattito intellettuale nei circoli culturali della Serenissima, in dialogo con Benedetto Lampridio, Domenico Morosini, Giovanni della Casa, Bernardo Navagero, Benedetto
Varchi, Sperone Speroni, Pietro Bembo; committente di alcuni dei più importanti artisti del secolo, come Palladio e Veronese, entrambi impiegati in quello che resta il suo lascito più noto e il suo testamento spirituale, la villa di famiglia a Maser; prolifico trattatista versato in ogni campo del sapere, dalla matematica all’ottica, dalla retorica alla teologia, dalle scienze dalle scienze alla filosofia a, Daniele Barbaro è noto soprattutto per la traduzione commentata del De Architectura di Vitruvio, edita a Venezia dal Marcolini nel 1556: opera che vanta il contributo di Andrea Palladio, compagno di Barbaro in un viaggio di studio
a Roma nel 1554.

Il ritratto di Tiziano, conservato nel Museo del Prado di Madrid, lo coglie di tre quarti, sulla trentina, con lo sguardo introspettivo dello studioso; si colloca dunque negli anni di Padova (1545 ca.), dove Barbaro si addottorò e fu tra i soci fondatori dell’Accademia degli Infiammati. Nel contempo ricevette il primo incarico dalla Serenissima, divenendo sovrintendente alla costruzione dell’Orto Botanico.

Il ritratto di Veronese, pervenuto dal Rijksmuseum di Amsterdam, lo raffigura in età più avanzata (1560-61), ammantato della veste ecclesiastica con mozzetta violacea e tricorno vescovile, insegne talari che rimandano alla dignità patriarcale (nel 1550 divenne patriarca di Aquileia). Seduto su uno scranno, il prelato è colto in un attimo di sospensione meditativa, innanzi a due volumi della sua opera su Vitruvio: una delle più affascinanti testimonianze del colto umanesimo cristiano nella Venezia del Cinquecento.

Ospite a Palazzo | La Madonna di Pontassieve di Beato Angelico

L’Ospite a Palazzo: La Madonna di Pontassieve di Beato Angelico (17 giugno – 28 settembre 2015)

La Galleria di Palazzo Cini a San Vio accoglie un nuovo ospite illustre: la Madonna di Pontassieve di Beato Angelico (Vicchio di Mugello, 1395 ca. – Roma, 1455), capolavoro del grande pittore toscano, proveniente dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, probabile scomparto centrale del perduto polittico realizzato per la città toscana (1435 circa). La rassegna L’ospite a Palazzo, grazie a intese con importanti e prestigiose istituzioni italiane e internazionali, vede le sale della collezione permanente di Palazzo Cini accogliere periodicamente una speciale opera ‘ospite’, intrecciando relazioni visive, dialogiche e di contenuto con le altre opere della Galleria.

Il dipinto, arriva a Palazzo Cini il 17 giugno 2015 in concomitanza con l’apertura della mostra Piero di Cosimo. Pittore “fiorentino” eccentrico tra rinascimento e maniera (Firenze, 23 giugno – 27 settembre 2015) che vedrà esposti i due dipinti di Piero di Cosimo normalmente conservati in Galleria: la Madonna con Bambino e Angeli (recentemente esposta anche nella mostra Piero di Cosimo: The Poetry of Painting in Renaissance Florence alla National Gallery of Art di Washington) e la Sacra Famiglia con San Giovannino.


Conversazione d’Arte, mercoledì 17 giugno, ore 17.30

Questa Conversazione d’Arte speciale, intitolata Beato Angelico pittore di luce. La Madonna di Pontassievesarà tenuta per l’occasione dalla storica dell’arte Ada Labriola, curatrice della mostra storica “Beato Angelico a Pontassieve. Dipinti e sculture del Rinascimento fiorentino” (2010).

La partecipazione alla Conversazione d’Arte è gratuita e aperta a tutti, previa prenotazione all’indirizzo palazzocini@cini.it e acquisto del biglietto d’ingresso in galleria.


 [accordion] [accordion_entry title=”Madonna di Pontassieve di Beato Angelico “] L’opera, che fu commissionata nel 1435 da sei componenti della ricca famiglia fiorentina Filicaia, detentori del patronato sulla chiesa di San Michele a Pontassieve, costituisce con ogni probabilità la parte centrale del polittico dell’altar maggiore: l’ipotesi che alla destra della Vergine, in uno dei due pannelli perduti, dovesse stagliarsi il santo titolare della chiesa, è corroborata dalla presenza, al margine della tavola conservata, della punta di una spada trattata con foglia d’argento, messa in evidenza dall’ultimo restauro. Il capolavoro della maturità del pictor angelicus rimase per lungo tempo nell’ombra, complici la collocazione periferica e il precoce smembramento che dovette subire già entro la metà del XVII secolo. Solo nel 1909 il dipinto ottiene la prima menzione in sede critica (Giovanni Poggi), con attribuzione, universalmente accettata, al pittore domenicano: l’interesse suscitato attorno all’opera, grazie anche alle mostre di Londra e Firenze degli anni Trenta che la posero all’attenzione degli studi, contribuì alla decisione di trasferirla presso la Galleria degli Uffizi nel 1949. Da allora è stata oggetto di costante osservazione scientifica, sino alla recente mostra di Pontassieve curata da Ada Labriola (2010), interamente dedicatale e apportatrice di molte novità, in primo luogo sulla committenza. [/accordion_entry] [/accordion]

Conversazioni d’Arte Primavera-Estate 2015

Primavera – estate 2015

Queste visite tematiche, affidate a studiosi ed esperti, sono destinate a far meglio conoscere la

casa-museo, i suoi ambienti e le sue collezioni, al pubblico veneziano e non.

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti, previa prenotazione e acquisto del biglietto d’ingresso in Galleria.

Anche quest’anno è prevista la tariffa speciale a 12 € che garantisce l’ingresso a tutte e sei le conversazioni. Biglietto acquistabile ad ogni conversazione. 


Mercoledì 13 maggio 17.30

Tra Venezia, Padova e Mantova: lo scultore Francesco Segala

Davide Banzato

Direttore dei Musei Civici di Padova 


Mercoledì 27 maggio 17.30

Il tavolo nel Settecento: il servizio di porcellane Cozzi della collezione Cini

Marcella Ansaldi

Storica dell’arte, Venezia


Mercoledì 10 giugno 17.30

Attorno a Beato Angelico: capolavori del Rinascimento toscano nella collezione di Vittorio Cini

Alessandro Martoni

Istituto di Storia dell’Arte, Fondazione Giorgio Cini


Mercoledì 17 giugno 17.30

Beato Angelico “pittore di luce”: la Madonna di Pontassieve

Ada Labriola

Storica dell’arte, Firenze


Mercoledì 24 giugno 17.00

Dalla Sedes Sapientiae alla Madonna dell’Umiltà. Un percorso di iconografia mariana tra le opere d’arte della Galleria

Debora Tosato

Storica dell’arte, Venezia


Mercoledì 1 luglio 17.30

Tecniche della pittura toscana del Rinascimento, tra Beato Angelico e Pontormo

Gianluca Poldi

Conservation Scientist, CAV-Università degli Studi di Bergamo


Prenotazioni e ulteriori informazioni:
palazzocini@cini.it
041.271.0217