Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate Archives - Pagina 5 di 6 - Fondazione Giorgio Cini

Workshop di Calligrafia Araba-Islamica

Questo seminario inclusivo di un workshop guidato dall’artista italo-giordano Eyas Alshayeb, rivolto agli studenti di Lingua e letteratura araba di Ca’ Foscari e a tutti gli appassionati di arti visive, intende esplorare la bellezza e la complessità della calligrafia islamica.

Partecipano Andrea Brigaglia (Università degli Studi di Napoli l’Orientale), Sara Kuehn (Institut d’ethnologie méditerranéenne, européenne et comparative -CNRS) e il maestro Eyas Alshayeb.


Ingresso gratuito previa registrazione, inviare una mail a: civilta.comparate@cini.it
Indicando nome, cognome, affiliazione, e turno prescelto (è possibile iscriversi ad un solo turno).

L’email deve essere nominativa, non si accettano iscrizioni multiple.
Si prega di attendere la conferma di iscrizione avvenuta.

Dato il numero ristretto dei posti disponibili chiediamo di avvisare il prima possibile in caso di disdetta o di ritardo. A workshop iniziato i posti non occupati senza potranno essere riassegnati a discrezione della segreteria.


Scarica il programma del Workshop-di-Calligrafia-Araba

Religious Dimensions of Conspiracy Theories: Connecting Old and New Trends

Al giorno d’oggi le teorie del complotto non solo hanno una presenza significativa nei social media, ma sono diventate parte della cultura mainstream. Ciononostante, le teorie cospirative sono state principalmente studiate da punti di vista politico-culturale, mettendo in secondo piano la dimensione religiosa. Questa conferenza, organizzata in collaborazione con Marco Pasi (Università di Amsterdam) e Egil Asprem (Università di Stoccolma), ambisce a contribuire a colmare questa lacuna, richiamando l’attenzione sulle dimensioni religiose ed esoteriche di queste teorie.
Le prime ricerche su questo tema descrivevano tali fenomeni come irrazionali e pericolosi, incarnando quella che Bruno Latour chiamerebbe una moderna “pratica di purificazione”, basata su una rigorosa separazione tra il razionale e l’irrazionale. Al contrario, le ultime ricerche hanno sottolineato la rilevanza di questi fenomeni, evidenziando come la sfiducia nei confronti delle istituzioni politiche, economiche e scientifiche sia spesso ragionevole e come talvolta le cospirazioni esistano realmente.
In secondo luogo hanno anche sostenuto che “l’insicurezza ontologica” delle società contemporanee facilita lo scetticismo e la paranoia. La rilevanza delle teorie cospirative ha anche una dimensione politica. Alcune teorie del complotto forniscono un discorso anti-egemonico non solo in opposizione ai poteri transnazionali, ma anche contro il “regime della verità” à la Foucault, mettendo in discussione le basi della produzione della conoscenza stessa. Detto questo, la loro rilevanza riguarda anche il fenomeno opposto: infatti, le teorie della cospirazione sono talvolta strumenti utilizzati dai poteri egemonici.

 

Program Conspiracy conference

 

 

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Workshop di fotografia Fotografare il sacro

Il Centro di Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate della Fondazione Giorgio Cini organizza in collaborazione con l’agenzia Magnum un workshop di tre giorni dedicato al rapporto tra fotografia e sacro, dove si discuterà di come rappresentare i fenomeni religiosi, ritraendo i rituali, le credenze e le esperienze di vita. L’insegnamento sarà incentrato sulla produzione, lo sviluppo, la documentazione e la cura della pubblicazione di lavori su questo argomento.

 

Il workshop sarà condotto dal fotografo Magnum Jonas Bendiksen, autore del libro The Last Testament, pubblicato nel 2017 da GOST Books. Nel suo libro, Bendiksen racconta la storia di  sette uomini che rivendicano di essere il Messia biblico ritornato sulla terra. Alcuni hanno migliaia di seguaci, altri solo un pugno di discepoli. Tutti sono uniti nella fede di essere i prescelti, tornati in terra per salvare il mondo.

 

Il workshop offrirà la possibilità di lavorare a fianco del fotografo e del suo editore Stuart Smith, in un’esperienza coinvolgente, incoraggiando un gruppo di talentuosi partecipanti selezionati a superare i modi classici della narrazione e della raffigurazione.

Public Lecture: Photographing the Sacred

The Centre for Comparative Studies of Civilisations and Spiritualities of Fondazione Giorgio Cini, and the Magnum co-organise a public lecture that will tackle the difficult task of photographing the sacred.
The Magnum photographer Jonas Bendiksen, will talk about his last book The Last Testament, in which he chronicles seven men who all publicly claim to be the biblical Messiah returned. Manoël Pénicaud is a French photographer (Le Pictorium Agency) and anthropologist (CNRS-IDEMEC) specialised on Pilgrimage Studies. He will propose another perspective, that aims to combine the aesthetic dimension of photography with the comprehensive dimension of anthropology of religions.

 

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Global Sufism. Boundaries, Structures and Practices

Global Sufism. Boundaries, Structures and Practices
Francesco Piraino Mark Sedgwick
Hurst, Londra, 2019

 

Contrariamente allo stereotipo orientalista, largamente diffuso in Europa, di un sufismo ridotto alla sua ombra, retaggio di un antico passato, il sufismo contemporaneo, inteso come l’insieme di manifestazioni spirituali, mistiche ed esoteriche all’interno della religiosità islamica, è un fenomeno globale in crescita. Questo libro riunisce il lavoro di quattordici tra i maggiori esperti nello studio del sufismo, che hanno condotto ricerche dallo Yemen al Senegal, da Chicago alla Svezia. Essi guardano sia alla diffusione di confraternite sufi che a movimenti influenzati dal sufismo. Inoltre, descrivono la produzione culturale del sufismo a partire dal poeta Rumi sino alla musica rap contemporanea.

Esaminando la controversa e mutevole relazione tra le dimensioni universale e particolare all’interno della religione islamica, gli autori mostrano come il sufismo sia inteso sia come essenza universale senza tempo presente in tutte le religioni, elemento chiave nella tolleranza e coesistenza tra di esse, sia come cuore dell’ortodossia e della tradizione islamica. Infine, il libro si concentra sulla politica. Molti stati nazione, sia a maggioranza musulmana che non, utilizzano le narrative del sufismo per promuovere i propri obiettivi politici, mentre molte confraternite sufi creano delle alleanze contro nemici comuni. Questo solleva la complessa questione del posizionamento politico delle confraternite sufi.

Contesting in the Name of Religion in Secularised Societies: Between Doctrine and Militancy

Nelle società europee contemporanee è possibile leggere una tendenza al processo di secolarizzazione, inteso come “declino dell’egemonia religiosa”, “uscita dalla religione”, e anche come indebolimento dell’influenza del quadro normativo religioso. Allo stesso tempo, le religioni hanno aumentato la loro visibilità nella sfera pubblica: questo è il caso dell’Islam, costruito come un “problema pubblico”; tuttavia, questo è anche il caso del cattolicesimo, che sperimenta una forte mobilitazione identitaria dimostrando in diversi paesi il suo dinamismo. Ciò ci costringe a mettere in discussione la definizione di secolarizzazione e la presunta neutralità della sfera pubblica e delle istituzioni. Più precisamente, ci si deve interrogare sulla portata di queste evoluzioni di fronte alle esigenze della cittadinanza democratica, come base dello spazio pubblico comune. “Contestare in nome della religione” considera diversi aspetti della relazione tra religione e politica: richieste individuali di esenzione da specifiche attività; una lotta collettiva per un riconoscimento legale mediante l’iscrizione di una clausola di coscienza durante l’elaborazione delle leggi; fenomeni di disobbedienza a misure di ordine pubblico, ecc.

Questa conferenza internazionale, che riunisce partner accademici provenienti dall’Europa e dal Nord America, si propone anche di essere un luogo di formazione per giovani ricercatori, a cui verranno proposte attività specifiche intorno allo studio della moralità politica e della cittadinanza.

 

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Embodying Scientific Medicine and Religious Healing

Nel XX e XXI secolo, le teorie della secolarizzazione descrivevano il declino delle pratiche religiose nelle società occidentali. Molti intellettuali teorizzavano la fine delle pratiche esorcistiche di fronte ad una società sempre più razionale. Questa visione, basata sull’assunto di un inesorabile progresso razionale, non riesce a spiegare del tutto le dinamiche delle società nelle quali viviamo. Infatti, la religione, lungi dall’essere stata emarginata dalla modernità, è sempre più al centro dei dibattiti politici, spirituali ed etici. Di conseguenza le pratiche legate agli esorcismi, non sono considerate espressione di un lontano passato oscuro, ma sono oggetto di rinnovata attenzione, e non sorprende rilevare come in Italia sia crescente il numero di coloro che si rivolgono agli esorcisti.

 

Questo richiede ulteriori ricerche sul tema, con particolare attenzione agli approcci trans-culturali, i quali ci permettono di cogliere le tendenze globali, come le questioni mediche e le loro relazioni con i fenomeni religiosi, e di fornire descrizioni vivide delle esperienze soggettive. La Fondazione Giorgio Cini si propone come luogo privilegiato per questa conferenza, grazie all’approccio comparatistico, da sempre promosso dalla Fondazione stessa, sia per la storia dell’Isola di San Giorgio.

La conferenza internazionale Embodying Scientific Medicine and Religious Healing, A Comparative Perspective on Exorcism and Non-Voluntary Spirit Possession, in sintonia con le aree di ricerca del Centro di Civiltà e Spiritualità Comparate, si propone di esplorare le relazioni tra esorcismi e cure medico-scientifiche in diversi contesti religiosi, è organizzata dal Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate della Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con Andrea De Antoni, professore alla Ritsumeikan University di Kyoto.

 

 

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Workshop | La calligrafia islamica: tra Nigeria, Marocco e Egitto

Nel mondo islamico, la calligrafia è il principale mezzo d’espressione estetica visiva, e ha carattere transdisciplinare e transculturale. Transdisciplinare perché riguarda sia la dimensione strettamente religiosa, sia le arti visive e la poesia. Transculturale perché, dietro il necessario elemento di continuità soprattutto per quanto concerne la calligrafia religiosa, esistono diversi stili calligrafici influenzati da contesti culturali differenti.

Questo seminario inclusivo di un workshop e di una performance, rivolto agli studenti di Lingua e letteratura araba di Ca’ Foscari e a tutti gli appassionati di arti visive, intende esplorare la bellezza e la complessità della calligrafia islamica.

Michele Petrone (Università di Copenaghen, Danimarca) introdurrà la calligrafia nel mondo islamico. Andrea Brigaglia (Cape Town University, Sudafrica) illustrerà l’arte calligrafica nell’Africa Subsahariana e in particolare nel contesto nigeriano, poco conosciuto eppure tra i più ricchi sotto il profilo storico-artistico. Presenterà inoltre il volume The arts and crafts of literacy. Islamic manuscript cultures in sub-Saharan Africa” (2017), edito a sua cura, ed esporrà la propria collezione di copie manoscritte del Corano provenienti dall’area subsahariana, opere dei maggiori calligrafi viventi.

Con l’occasione, la Fondazione Cini commissionerà una copia al calligrafo nigeriano Ka’ana Umar. Tale acquisto arricchirà il patrimonio della Biblioteca e soprattutto contribuirà a preservare un’espressione artistico-artigianale che rischia di scomparire; si consideri infatti che l’arte calligrafica nigeriana è stata bersaglio del movimento jihadista “Boko Haram” il quale ha rivolto la propria efferata violenza non solo contro i fedeli di altre religioni ma anche contro l’Islam tradizionale, le sue autorità religiose e le confraternite sufi. Ka’ana Umar ha lasciato la sua città per salvarsi la vita e continua il suo lavoro da rifugiato.

Aymon Kreil (Ghent University, Paesi Bassi) parlerà della sua ricerca antropologica sulla calligrafia nell’Egitto contemporaneo. Paolo Urizzi (Perennia Verba) discuterà le implicazioni esoteriche e spirituali della calligrafia araba.

Il workshop sarà guidato dall’artista marocchino Sadik Haddari. A partire dalle forme classiche della calligrafia, la sua produzione mescola stili differenti spingendosi verso i linguaggi dell’arte figurativa. Sadik Haddari illustrerà le basi della calligrafia e guiderà il pubblico a scrivere di proprio pugno; fogli e inchiostro saranno forniti dall’organizzazione. L’evento si chiuderà con una performance dell’artista.


Scarica Programma Calligrafia islamica

AVVISO: LE ISCRIZIONI SONO CHIUSE

 

Conferenza internazionale di studi culturali comparati Common and Comparative Esotericisms: Western, Islamic, and Jewish

Nel corso degli ultimi decenni lo studio dell’esoterismo occidentale è diventato sempre più una materia riconosciuta nel mondo accademico, anche grazie al lavoro di famosi storici come Antoine Faivre e Wouter Hanegraaff. Rimane ancora da capire fino a che punto l’esoterismo sia un fenomeno occidentale, viste le influenze di altre tradizioni e sistemi di pensiero; basti pensare all’influenza della Kabbalah sull’esoterismo occidentale.

All’interno degli studi islamici, per esempio, la categoria di “esoterismo” è raramente utilizzata, se non in riferimento alla teologia ismailita, o nei testi dei Tradizionalisti come René Guénon, e Frithjof Schuon. Nel corso del XX secolo, alcuni ricercatori hanno iniziato a studiare le connessioni tra esoterismo cristiano, islamico ed ebraico, ma molto rimane ancora da approfondire. Questa conferenza esplorerà le relazioni tra l’esoterismo occidentale, islamico ed ebraico sia nel contesto presente che passato. Ci aiuterà a comprendere fino a che punto la categoria di esoterismo è utilizzabile in altri contesti religiosi e culturali e permetterà di tematizzare questa dimensione esoterica-spirituale all’interno della religione d’appartenenza.

La conferenza sarà organizzata in collaborazione con Dilek Sarmis e Mark Sedgwick. Dilek Sarmis è ricercatrice presso il Centre d’Études Turques, Ottomanes, Balkaniques et Centrasiatiques (CETOBaC – EHESS) di Parigi. Mark Sedgwick è professore all’Università di Aarhus e tra i fondatori del neonato network “European Network for the Study of Islam and Esotericism” (ENSIE). Questa sarà la conferenza inaugurale di questo nuovo network.

ENSIE conference final program


Ingresso libero fino a esaurimento posti

Per partecipare è necessario registrarsi  [vfb id=11]  

L’etica e la moralità islamica tra religione e diritto

Questo seminario, organizzato in collaborazione con la professoressa Ida Zilio-Grandi (Università Ca’ Foscari) ha come scopo lo studio approfondito dell’etica e della moralità islamiche. In particolare, il seminario affronterà la delicata questione dei Ḥudūd (letteralmente limiti, restrizioni, definizioni), termine che, nell’uso più comune, indica i delitti contro la religione la cui punizione si sottrae alla discrezionalità umana perché già indicata dalle Scritture.

Deborah Scolart (Roma Tor Vergata) affronterà la questione dell’etica islamica in chiave giuridica, Olga Lizzini (Vrije Universiteit, Amsterdam) in chiave filosofica, Ida Zilio-Grandi (Ca’ Foscari) la dimensione morale, Antonella Ghersetti (Ca’ Foscari) declinerà la questione in ambito letterario, Francesca Ersilia (Napoli L’Orientale) affronterà la questione nel contesto economico-sociale, Caterina Bori (Università di Bologna) in quello storico-politico, Roberta Ricucci (Università di Torino) in quello sociologico e infine Samuela Pagani (Università del Salento) declinerà la questione nel sufismo.

Leggi il programma: Seminario Etica Islamica CINI 2018 

 

Form di iscrizione all’evento

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