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Polifonie popolari e canto corale del Veneto: un patrimonio da riscoprire, tutelare e restituire

Polifonie popolari e canto corale del Veneto: un patrimonio da riscoprire, tutelare e restituire


Presentazione del progetto finanziato dalla Regione del Veneto
a cura di Costantino Vecchi

18 novembre, ore 17

 

Grazie al contributo della Regione del Veneto, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati ha avviato un importante progetto di salvaguardia e valorizzazione della documentazione audiovisiva prodotta e conservata presso il proprio archivio. I documenti riguardano i repertori polivocali di area veneta acquisiti nell’ambito della rassegna Polifonie “in viva voce” 12 nell’autunno 2008. La salvaguardia, la valorizzazione e la restituzione alle comunità di appartenenza di questi preziosi materiali, si configura come il principale obiettivo del progetto in virtù dell’importanza che tale patrimonio riveste nel panorama degli studi sulle tradizioni musicali popolari del Veneto.

Il progetto si propone di rendere accessibili ai ricercatori i materiali custoditi nell’archivio dell’IISMC tramite riversamento digitale e catalogazione e, allo stesso tempo, di mettere a disposizione dei cori e delle comunità locali le videoregistrazioni effettuate in occasione della rassegna.

La rassegna Polifonie “in viva voce”12, articolata in tre diversi concerti nei quali si sono esibite diciotto formazioni corali a cui si aggiunge un importante seminario di studi è stata possibile grazie alla ricerca condotta sul campo da Matteo del Negro tramite una borsa di studio finanziata dalla Regione del Veneto.

 

Durante l’incontro si illustreranno gli interventi di tutela avviati e si condurrà una riflessione sulla situazione attuale della musica popolare e del canto corale in Veneto a più di dieci anni di distanza dall’importante seminario del 2008 e dall’acquisizione dei materiali audiovisivi al centro del progetto.

 

Intervengono:
Renata Codello, Segretario Generale, Fondazione Giorgio Cini
Fausta Bressani, Direttore, Beni, Attività Culturali e Sport, Regione del Veneto
Giovanni Giuriati, Direttore IISMC, Fondazione Giorgio Cini

Costantino Vecchi, Archivio IISMC, Fondazione Giorgio Cini
Maurizio Agamennone, Università di Firenze
Matteo Del Negro, Ricercatore

 

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Musica indiana con Kirpal e Gurdit Panesar

Mercoledì 24 novembre, ore 18
Concerto ad ingresso libero su prenotazione

 

I POSTI DISPONIBILI SONO ESAURITI

 

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, riprende le attività spettacolari autunnali con un incontro di approfondimento e un concerto dedicati alla musica indiana.
L’evento, curato dalla Prof.ssa Laura Leante, è organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Musica dell’Università di Durham.

 

Per l’occasione è stato invitato ad esibirsi a San Giorgio il famoso suonatore di esraj Kirpal Singh Panesar, virtuoso di fama internazionale.

 

Questo concerto si inserisce nell’ambito di un lungo impegno dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati nella promozione della musica del subcontinente indiano e rappresenta una rara opportunità di ascoltare una performance di esraj, uno strumento ad arco dell’India del Nord.

Kirpal si esibirà anche al tar shehnai, un esraj alla cui cassa è aggiunto un risonatore metallico a forma di campana: il nome (che letteralmente significa “oboe a corda”) si riferisce infatti la somiglianza del timbro del tar shehnai con quello, appunto, dello strumento a fiato.

 

La formazione di Kirpal Singh Panesar rispecchia questa sua duplice sensibilità musicale. Ha infatti studiato sia con il grande maestro dello shehnai Ustad Bismillah Khan, che con virtuosi di strumenti a corda, quali Ustad Surjeet Singh e Ustad Gurdev Singh. L’identità musicale di Kirpal emerge dalla convergenza di queste esperienze, che possono essere apprezzate nell’abilità del musicista di valorizzare al meglio il potenziale espressivo di questi strumenti e il carattere etereo delle loro sonorità.

 

Alla Fondazione Giorgio Cini, Kirpal sarà accompagnato dal tablista Gurdit Singh Panesar.

 

 

Il concerto sarà anticipato da un incontro di approfondimento sulla musica indiana, martedì 23 novembre, fruibile in diretta streaming sul canale Youtube della Fondazione.

 

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Libri a San Giorgio | Investigating Musical Performance: Theoretical Models and Intersections

Nuovo appuntamento, nel mese di giugno, per Libri a San Giorgio on line, format di presentazione delle ultime attività editoriali della Fondazione Giorgio Cini.

 

Lunedì 7 giugno, alle ore 17.00 in diretta sul canale YouTube della Fondazione Giorgio Cini verrà presentato il volume

Investigating Musical Performance: Theoretical Models and Intersections

Collana Musical Cultures of the Twentieth Century (volume 5)

a cura di Gianmario Borio, Giovanni Giuriati, Alessandro Cecchi e Marco Lutzu

 

Presentano

Amanda Bayley (Bath Spa University)
Enrique Cámara de Landa (Universidad de Valladolid)

 

Partecipano i curatori del volume

Zoom in on Masters IISMC online conversations

Zoom in on Masters è un nuovo progetto dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati (IISMC), coordinato da Simone Tarsitani, che vede alcuni dei maestri di importanti tradizioni musicali e coreutiche di diverse parti del mondo conversare in uno spazio virtuale su questioni musicali di comune interesse, per raccontare i loro e i nostri progetti internazionali che, a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus, hanno necessariamente subito una pausa. 

Tutti gli incontri vedono la regia di Simone Tarsitani (Durham University), che cura assieme a Marco Lutzu (Università di Cagliari) per l’Istituto anche il programma di formazione e ricerca nel campo dell’etnomusicologia audiovisuale Sguardi musicali

 

La quarta edizione di Zoom in on Masters, dal titolo Poetas and Guitarroneros of Central Chile, pubblicata sul canale YouTube della Fondazione Giorgio Cini a partire dal 18 giugno 2021, è dedicata all’approfondimento di alcune specifiche tradizioni musicali cilene. 

 

Il video, come per le precendenti edizioni, è stato realizzato sulla piattaforma Zoom. 

A moderare l’incontro sono gli etnomusicologi Stefano Gavagnin, Venezia, e Claudio Mercado, del Museo Chileno de Arte Precolombino di Santiago del Cile, in conversazione con con i cantores populares Roberto Carreno e Erik Gil.

In alcune località rurali del Cile centrale, talvolta a pochissimi chilometri dalla metropoli di Santiago, si mantiene vigente una tradizione di poesia popolare cantata che affonda le sue radici negli strati profondi della cultura coloniale spagnola, pur avendo assorbito elementi sincretici autoctoni. 

 

I cantori a lo poeta affrontano nei loro testi (versos) – in parte appresi per trasmissione orale e in parte da loro stessi creati o improvvisati – tanto temi di argomento biblico e parabiblico (che formano il canto a lo divino) come di carattere profano (il canto a lo humano). Questi ultimi comprendono versi “per la Storia, per l’Astronomia, per l’Aritmetica” e così via, nei quali si riflette un sapere arcaico di ascendenza medievale, mentre altri canti sono legati alla socialità: matrimoni, funerali, ecc.

I poeti-cantori si accompagnano con chitarre, dalle specifiche accordature “trasposte”, e soprattutto

con il guitarrón cileno, una singolare derivazione locale della chitarra barocca spagnola. Tanto le intonazioni modali, come pure le forme metriche della poesia e la tradizione del “contrappunto poetico”, rimandano ad un fondo ispanico coloniale che accomuna diverse aree dell’America Latina.

 

Questa quarta pubblicazione di Zoom in on Masters va ad arricchire il vasto repertorio di documenti audiovisivi dell’IISMC, già presente e molto seguito sul canale YouTube della Fondazione Giorgio Cini

 


Di seguito elenchiamo le precedenti edizioni, pubblicate nel 2020.

 

Nel nella prima edizione del 2020, dal titolo Kudsi Erguner and the Bîrûn Project,  il Maestro Kudsi Erguner, curatore del pluriennale progetto Birûn dedicato alla musica classica ottomana, conversa con Giovanni De Zorzi (Università di Venezia) e con alcuni musicisti che hanno partecipato al progetto come borsisti negli anni passati per riflettere sul valore complessivo di questa iniziativa fruttuosa sia per la formazione che per la ricerca, e per presentare le composizioni strumentali del principe Dimitri Cantemir (1673-1723).

 

Nella seconda conversazione Zoom in on Masters – Masters of Syrian maqām – Sabine Chatel, promotrice culturale, in particolare contatto con l’ambiente dei musicisti siriani, conversa con Giovanni De Zorzi, con alcuni musicisti attualmente in Siria e a Parigi, e con Massimiliano Trentin (Università di Bologna) sull’importanza della tradizione musicale siriana nel mondo arabo e medio-orientale. Con questi musicisti, in particolare con il celebre cantante Omar Sarmini, era previsto un concerto sul canto classico di Aleppo, un peculiare e raffinato stile di cui si è parlato nella conversazione. Altro tema affrontato è la particolare condizione esistenziale e professionale di una generazione di musicisti che hanno dovuto convivere con la guerra civile e ora con la pandemia, molti dei quali lontani dal loro paese, e di come le attività musicali siano proseguite anche in queste difficili condizioni, adattandosi alle circostanze.

 

Nella terza conversazione, ultima pubblicazione del 2020, Kapila Venu, danzatrice e attrice di teatro kutiyattam, del  Kerala, India, direttrice del Natana Kairali Research and Performing Centre for Traditional Arts (il titolo infatti è Kapila Venu at the Natana Kairali Centre (Kerala)), conversa con Vito Di Bernardi (Università di Roma “La Sapienza”) a proposito dello spettacolo che avrebbe dovuto mettere in scena a San Giorgio a giugno 2020, la celebre storia della Parvati Viraham  (La separazione di Parvati), incentrata sulla figura di Parvati, sposa del dio Shiva nella quale, pur rimanendo nel pieno rispetto della tradizione, l’attrice aggiunge delle sfumature contemporanee, affrontando indirettamente questioni di genere e del ruolo femminile, temi di grande attualità̀ nella attuale società̀ indiana. 

Musica persiana: Kayhan Kalhor e Behnam Samani

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, riprenderà le attività  con un concerto dedicato alla musica classica persiana, organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari Venezia e la Casa della Cultura Iraniana di Venezia. 

Per l’occasione sono stati invitati ad esibirsi a San Giorgio i musicisti Kayhan Kalhor e Behnam Samani.

 

Kayhan Kalhor è un grande interprete di kamancheh, viella ad arco a puntale. Solista di fama internazionale, viene considerato uno degli ambasciatori della musica d’arte persiana nel mondo. Premiato con un Grammy, è uno dei membri del noto Silk Road Ensemble fondato dal violoncellista Yo-Yo Ma, con il quale continua a compiere tournée e per il quale compone regolarmente. Recentemente è stato insignito del prestigioso WOMEX Artist Award.

 

Behnam Samani suona il tamburo a calice detto tombak  o zarb. Nel suo stile combina una sorprendente varietà di ritmi che affondano le loro radici nella musica persiana classica ma che si aprono alle influenze di altre culture portando ad un’ampia gamma di suoni, colori ed espressioni. Samani è stato tra i fondatori del gruppo di percussioni Zarbang, ha suonato con i più noti musicisti iraniani e ha compiuto numerose tournée internazionali, soprattutto con l’ensemble Dastan.

 

Il concerto sarà preceduto da un incontro di approfondimento sulla musica e l’estetica della tradizione classica persiana, a cura di Giovanni De Zorzi.

 

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I POSTI PER ASSISTERE AL CONCERTO IN PRESENZA SONO ESAURITI.

Vi ricordiamo che sia l’incontro di approfondimento di martedì 13 luglio, ore 17.00, che il concerto di mercoledì 14 luglio, ore 18.00, saranno trasmessi in streaming sul canale Youtube della Fondazione Giorgio Cini.

 

Sguardi musicali: progetti di etnomusicologia visiva. Workshop Etnomusicologia audiovisiva e piattaforme online

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, in collaborazione con Durham University Department of Music, e Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università di Cagliari, prosegue anche nel 2021 con il programma di attività formative e di ricerca nel campo dell’etnomusicologia audiovisuale. Le attività inerenti a questo progetto pluriennale sono principalmente tre: coordinamento e offerta di una borsa di studio per la produzione di un documentario etnomusicologico (Borsa Diego Carpitella, bando aperto); organizzazione di un workshop e di una rassegna di film.

Il workshop di quest’anno sarà dedicato al tema Etnomusicologia audio-visiva e piattaforme online. I docenti, Simone Tarsitani e Marco Lutzu, affronteranno elementi essenziali di teoria e pratica della produzione audiovisiva, con particolare attenzione alle modalità di ricerca etnomusicologica che si avvale dell’uso di piattaforme online. I partecipanti svilupperanno competenze utili da un lato a condurre una ricerca etnografica sfruttando al meglio le piattaforme online e dall’altro a realizzare una produzione audiovisiva con strumenti di tutti i giorni (dallo smartphone al laptop). Si accolgono candidature per la partecipazione gratuita entro il primo aprile 2021.

CiniTalk

La Fondazione Giorgio Cini apre un nuovo corso e presenta un inedito ciclo di incontri di approfondimento digitali dal titolo #CiniTalk. Ispirati agli Institutes for Advanced Studies di tradizione anglosassone, i singoli Istituti e Centri di Ricerca della Fondazione si raccontanno per la prima volta al pubblico attraverso la voce dei loro Direttori, introdotti dal Segretario Generale Renata Codello.
Nei video-racconti ciascuno di loro presenta i principali eventi in programma nel 2021, valorizzando l’attività di ricerca e la produzione editoriale che sono alla base degli eventi stessi e che rappresentano la mission dell’Istituto.
Gli appuntamenti, che si tengono in prima visione e della durata di 30 minuti circa, sono pubblicati sul profilo Facebook e sul canale YouTube della Fondazione Giorgio Cini.
Protagonisti i direttori che raccontamo la storia le origini del loro Istituto le attività e i campi di ricerca.

Divulgare la conoscenza delle musiche del mondo

In occasione del raggiungimento di un milione di visualizzazioni della Playlist dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati sul canale YouTube della Fondazione Giorgio Cini – un importante traguardo per l’attività di ricerca e di divulgazione che da sempre ha caratterizzato la missione dell’Istituto – l’IISMC organizza un seminario per riflettere su questioni di didattica musicale interculturale con esperti nel campo dell’etnomusicologia e della didattica e per presentare i nuovi progetti.

 

Nel corso degli ultimi anni, infatti, l’Istituto si è molto impegnato nella valorizzazione dei materiali del proprio importante archivio in chiave divulgativa e didattica, formando un gruppo di lavoro su questi temi, del quale fanno parte: Giovanni Giuriati, Lorenzo Chiarofonte; Marco Lutzu; Simone Tarsitani e Costantino Vecchi. 

 

Nel corso del seminario, una prima parte sarà dedicata all’illustrazione dei contenuti e dei criteri con cui è stata creata la playlist di videoclip tratti dall’archivio giunta ad oltre 80 documenti su tradizioni musicali e coreutiche provenienti da 26 diversi paesi asiatici, africani, americani, europei. I relatori presenteranno esempi dell’uso di questi video in contesti divulgativi e didattici in diverse parti del mondo e riferiranno di alcune novità previste sul sito della Fondazione Giorgio Cini, quali una mappa interattiva per esplorare e approfondire le musiche documentate nei video pubblicati.

Seguirà la presentazione di un nuovo progetto intitolato Guide all’ascolto delle musiche del mondo: Percorsi di didattica musicale interculturale a cura di Lorenzo Chiarofonte. 

 


 

Scarica il Programma 

 

 

Etnomusicologia dialogica e bi-musicalità. I video dei Seminari di Diego Carpitella (1979-81) negli archivi dell’IISMC

In occasione del trentennale della scomparsa di Diego Carpitella (1928-1990) l’IISMC organizza, nell’ambito del suo progetto ‘Sguardi musicali’ un seminario per ricordare questa importante figura dell’etnomusicologia italiana, pioniere e grande esponente dell’etnomusicologia visiva. Il seminario intende presentare il lavoro compiuto da Claudio Rizzoni sui tre video realizzati in occasione dei seminari teorico-pratici sulla musica italiana di tradizione orale che Diego Carpitella organizzò a San Giorgio negli anni 1979-80-81 invitando come docenti maestri della tradizione sarda, laziale e calabrese. Oltre all’interesse specifico di questi materiali, particolarmente importante è il fatto che, nell’ambito della appena nata ‘Scuola Interculturale di musica’ dell’IISMC allora diretto da Ivan Vandor, Carpitella fu tra i primi in Italia a sperimentare proprio in questi seminari un metodo ricerca che prevedeva il dialogo e lo scambio di conoscenze tra ricercatore e musicista. Altro aspetto caratterizzante di questi seminari – e del progetto della Scuola interculturale di musica – era un sistema didattico basato sulla bi-musicalità proposta da Mantle Hood, il quale sosteneva l’importanza di raggiungere anche una competenza esecutiva diretta se si studia una musica diversa dalla propria per poterne meglio comprendere i concetti e le pratiche. Un metodo allora praticamente sconosciuto in Italia, dove viene sperimentato per la prima volta proprio in questa occasione.

Alla presenza di studenti provenienti da diverse località italiane ed europee, Carpitella tenne per l’IISMC tre seminari, uno per anno, nei quali Dionigi Burranca (launeddas, Sardegna, 1979), Francesco Splendori, Luigi D’Agostino e Romano D’Annunzio (zampogne, Lazio, 1980) e Antonio Turco (chitarra battente, Calabria, 1981) insegnarono direttamente ai partecipanti i primi rudimenti della tecnica strumentale e dialogarono con Carpitella su procedimenti esecutivi, tecniche di costruzione, riti e occasioni associate agli strumenti, oltre che dei particolari metodi di apprendimento propri della tradizione orale.

 

Questi video, digitalizzati alcuni anni fa, e ora parte dell’archivio dell’IISMC, furono realizzati originariamente grazie alla convenzione che l’Istituto aveva stipulato allora con l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) della Biennale di Venezia e sono stati ottimizzati, per questa occasione, da Simone Tarsitani. Claudio Rizzoni ne ha fatto oggetto della sua Borsa “Vittore Branca” presso la Fondazione Giorgio Cini ed oggi presenta i risultati del suo lavoro di ricerca e di risistemazione critica dei materiali attraverso un montaggio realizzato anch’esso da Simone Tarsitani di alcuni spezzoni tematizzati attorno ad alcune questioni di metodo individuate da dei “cartelli” che li introducono.

 

Alla proiezione seguirà un seminario nel quale dialogheranno sui temi proposti dai filmati alcuni dei protagonisti di quei corsi, oggi affermati studiosi nel campo dell’etnomusicologia e dell’antropologia, assieme a esponenti di una più giovane generazione di musicisti e ricercatori nel campo della musica italiana di tradizione orale.

 

Partecipanti:

Giovanni Giuriati, Marco Lutzu, Mimmo Morello, Antonello Ricci, Claudio Rizzoni, Simone Tarsitani, Roberta Tucci

 

L’evento si potrà seguire in diretta streaming sul canale YouTube della Fondazione Cini a partire dalle ore 17.00.

 

Scarica il programma.

❗️ ANNULLATO ❗️ Bîrûn: musica ottomana. Le composizioni del Principe Demetrius Cantemir (1673-1723)

Bîrûn, il seminario organizzato dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati e giunto alla sua nona edizione, continua a mantenere gli aspetti fondamentali del progetto: il carattere didattico attraverso la formazione di giovani musicisti, la riscoperta di manoscritti inediti o poco eseguiti della tradizione cosmopolita nel mondo ottomano e il concerto pubblico. Per l’edizione 2020, il Maestro Erguner ha scelto come tema lo studio delle composizioni del principe e musicista moldavo Demetrius Cantemir, vissuto alla corte ottomana per molti anni nel corso del XVII secolo. Si tratta di musica strumentale in gran parte dimenticata che sarà riproposta nel corso del seminario e del concerto finale, eseguito da un ensemble di nove musicisti turchi e internazionali e previsto venerdì 27 marzo alle ore 18 nella suggestiva cornice del Refettorio del Palladio.