Regista, autore di teatro, studioso e docente universitario, Luigi Squarzina è nato a Livorno il 18 febbraio 1922. Laureatosi in Legge a Roma nel 1945, si è contemporaneamente, diplomato regista, presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica e nel 1951 ha ottenuto una fellowship alla Yale University, con Alois Nagler, perfezionandosi nella ‘Theaterwissenschaft’. Alla fine degli anni Sessanta, è stato tra i fondatori del D.A.M.S. di Bologna, Corso di Laurea in Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo, dove ha insegnato Istituzioni di Regia.
Ventiduenne, subito dopo il saggio di regia all’Accademia, esordisce con una sua riduzione di Uomini e Topi di Steinbeck, primo spettacolo andato in scena nella primavera 1944, a Roma liberata. Squarzina ha svolto un’attività registica intensa e innovatrice; tornato da Yale, ha fondato e diretto con Vittorio Gassman, dal 1952 al 1954, il Teatro d’Arte Italiano con un programma di classici e novità italiane, tra cui il primo Amleto integrale sulle scene italiane, con la sua traduzione eseguita durante il soggiorno a Yale.
Passato al teatro a gestione pubblica, ha diretto dal 1962 al 1976, con Ivo Chiesa, il Teatro Stabile di Genova, dove ha creato alcuni importanti allestimenti tra cui il sartriano Il diavolo e il buon Dio, 1962, la sua Emmetì, 1965, causando roventi polemiche. In questo teatro ha indagato gli autori classici, offrendo una lettura innovativa e di intensa attenzione interpretativa, costantemente su base rigorosamente filologica.
La sua produzione registica, sempre accompagnata da significative Note di Regia, si può riassumere in più cicli integrati: partendo dal Teatro latino e greco, approda a Shakespeare e al teatro elisabettiano. Per Goldoni, dopo La vedova scaltra (1951), con la compagnia Torrieri-Gassman-Zareschi, realizza tra tanti altri al Teatro Stabile di Genova I due gemelli veneziani (1963) con Alberto Lionello, portato in tournée in tutto il mondo. Mette in scena almeno una decina di testi di Pirandello e tra quelli di Brecht, è da ricordare l’allestimento di Madre Courage con Lina Volonghi. Lavora molto sulla drammaturgia minore italiana del primo Novecento e su momenti e personaggi cruciali e controversi della storia del Novecento, con il suo teatro storico-dialettico. Si dedica anche ad autori italiani contemporanei dal primo dopoguerra a oggi e porta in Italia il teatro americano ‘maggiore’ e ‘minore’ con testi che permettono di affrontare, in anticipo sui tempi, temi come l’intolleranza verso gli omosessuali, il militarismo, la droga, l’handicap, la delusione della generazione rooseweltiana.
Come Direttore Artistico del Teatro di Roma, dal 1976 al 1983, Squarzina ha promosso iniziative di tipo nuovo tra cui la ‘teatralizzazione dello spazio urbano’ per collaborare alla reazione contro il terrorismo, indicando, con l’Assessore Renato Nicolini, nella Estate Romana, un nuovo ruolo per gli Assessorati alla cultura. Memore del suo spettacolo Anna dei miracoli, interpretato da Anna Proclemer, ha promosso i laboratori teatrali per adolescenti portatori di handicap, con straordinari risultati terapeutici, prima iniziativa del genere in Italia.
Inoltre, ha contribuito al rinnovamento della scena lirica italiana lavorando con i maggiori enti lirici italiani e con teatri stranieri da Tokyo, alla Staats-Oper di Vienna, a Chicago e a Montecarlo. Mosso da un forte impegno sociale, considerato uno dei fondatori della ‘regia critica’, ha unito, alla passione per la regia teatrale, una sicura personalità di studioso e di teorico.
È mancato a Roma nell’ottobre 2010 e per sua espressa volontà, la sua biblioteca, costituita da più di 5.000 volumi, è stata donata all’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Cini nel 2011.