Istituto per il Teatro e il Melodramma Archives - Pagina 5 di 14 - Fondazione Giorgio Cini

Lyda Borelli: attrice di cinema e teatro

Il 1 aprile 2021 alle 18:30 il Museo Statale del Cinema di Mosca, l’Istituto Italiano di Cultura di Mosca e l’Istituto per il Teatro e il Melodramma – Fondazione “Giorgio Cini” presentano il progetto internazionale “Lyda Borelli – attrice di cinema e teatro”.

 

Il 31 marzo il Museo Statale del Cinema di Mosca festeggia il suo compleanno che è caduto quest’anno di mercoledì, giorno festivo per il Museo. Il giorno successivo, il primo aprile, il Museo apre in collaborazione con l’Istituto per il Teatro e il Melodramma – Fondazione “Giorgio Cini” e l’Istituto Italiano di Cultura di Mosca la mostra “Lyda Borelli – attrice di cinema e teatro”, curata da Maria Ida Biggi e Marianna Zannoni.

La mostra racconta la vicenda artistica di una delle più affascinanti attrici italiane del primo Novecento. Gli specialisti dell’Istituto per il Teatro e il Melodramma – Fondazione “Giorgio Cini” con il sostegno dei discendenti di Lyda Borelli studiano il suo patrimonio. Questa mostra è il risultato di un lungo percorso di studio e ricerca che ha portato alla pubblicazione del volume monografico “Il Teatro di Lyda Borelli”, a cura di Maria Ida Biggi e Marianna Zannoni (Fratelli Alinari, Firenze 2017). I materiali per la mostra sono stati forniti da varie istituzioni italiane: musei e teatri, biblioteche e fondi.

 

Lyda Borelli nacque nel 1887 in una famiglia di attori e iniziò a recitare sul palco da bambina. Appartiene alla generazione successiva a quella della grande Eleonora Duse. In diversi periodi della sua carriera Lyda fu membro delle compagnie dei registi Ruggero Ruggeri ed Ermete Novelli, si esibì su palcoscenici di varie città italiane. Borelli recitò nelle commedie dei famosi drammaturghi-modernisti Gabriele D’Annunzio e Oscar Wilde, nonché in film (la filmografia dell’attrice comprende una quindicina di film girati nel periodo tra il 1913-1918). La sua cerchia di amici include i più brillanti autori e intellettuali italiani del primo quarto del XX secolo. Borelli fu ritratta dai principali fotografi dell’epoca.

Lyda Borelli visse una lunga vita, si ritirò dalle scene nel 1918 dopo il matrimonio con il conte Vittorio Cini e dedicò la sua vita al marito e ai figli.  

La mostra “Lyda Borelli – attrice di cinema e teatro” rafforza la collaborazione tra il Museo Statale del Cinema di Mosca e l’Istituto Italiano di Cultura di Mosca, nata un anno fa durante la preparazione alla mostra “Federico Fellini: il Centenario”. 

 

A presentare la mostra saranno il Direttore del Museo Statale del Cinema di Mosca Larisa Solonitsyna e il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Mosca Daniela Rizzi. Il Direttore dell’Istituto per il Teatro e il Melodramma – Fondazione “Giorgio Cini” Maria Ida Biggi saluta gli ospiti in un video.

Al termine della presentazione sarà proiettato il film “La memoria dell’altro”, con la partecipazione di Lyda Borelli e restaurato dalla Cineteca Nazionale di Roma. Il film viene proiettato con l’accompagnamento musicale del pianista Filipp Čeltsov.

 

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Per i sentieri dell’antico giardino. Dante al labirinto Borges

In occasione dell’anno dantesco, nel settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma ha deciso di ospitare la lettura di alcuni frammenti significativi dei Nove saggi danteschi di Jorge Louis Borges nel suggestivo Labirinto che la Fondazione Giorgio Cini ha intitolato allo scrittore argentino.

Curata dall’attrice e pedagoga Paola Bigatto, che ne firma anche la drammaturgia insieme a Meredith Airò Farulla, la lettura vedrà la partecipazione degli allievi del secondo anno dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni, nata da un accordo di programma tra Regione del Veneto e Teatro Stabile del Venezia, con Accademia Teatrale Veneta come partner di progetto e co-finanziata dal Fondo Sociale Europeo e dalla Regione del Veneto nell’ambito della DGR 1037/2018,  che si metteranno alla prova anche con la declamazione di alcuni canti della Divina Commedia.

 

Per i sentieri dell’antico giardino. Dante al Labirinto Borges nasce come una esercitazione degli allievi del secondo anno dell’ Accademia Teatrale Carlo Goldoni, ed è stato pensato come uno spettacolo itinerante negli spazi della Fondazione Giorgio Cini. A causa delle restrizioni dovute alla pandemia da COVID-19 non è mai stato realizzato con il pubblico in presenza. Si è deciso
di lasciare testimonianza del percorso formativo e del lavoro drammaturgico attraverso la realizzazione di questo video.

 

 

Partecipano all’evento gli allievi attori:

 

Antonio Giuseppe Bia
Daniele Boccardi
Lisa Boni
Giada Capecchi
Stella Capelli
Francesco Lunardi
Cristiano Moioli
Susanna Re
Ottavia Sanfilippo
Chiara Trevisi
Sara Verteramo

 

L’Archivio Franco Scaldati alla Fondazione Giorgio Cini

In occasione dell’acquisizione dei materiali d’archivio di Franco Scaldati, donati alla Fondazione per volere dei figli, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma organizza un evento online per presentare la donazione.
L’archivio, organizzato in circa sessanta faldoni di materiale documentale perlopiù inedito, include copioni, note e scritti autografi, rassegna stampa, corrispondenza, documenti vari e locandine: una risorsa fondamentale per analizzare l’opera di uno dei maggiori drammaturghi italiani del secondo Novecento, che va ad arricchire la sezione degli archivi siciliani in cui figurano anche quelli di Santuzza Calì e Michele Canzoneri.
All’incontro prenderanno parte Maria Ida Biggi (Istituto per il Teatro e il Melodramma, Università Ca’ Foscari di Venezia), Valentina Valentini (Università La Sapienza di Roma) e Viviana V.F. Raciti (Università degli Studi di Roma Tor Vergata); accanto ai loro interventi, le preziose testimonianze dei figli Gabriele e Giuseppe Scaldati e di Melino Imparato, storico collaboratore, attore e direttore artistico della Compagnia Franco Scaldati. Nel corso dell’incontro sarà presentato un montaggio video con interviste e brevi interpretazioni di Franco Scaldati; saranno inoltre mostrate immagini dei materiali che compongono l’archivio.
In questa occasione, presso il Teatro di Ca’ Foscari, andrà in scena lo spettacolo Totò e Vicé, con testo di Franco Scaldati e regia e interpretazione di Enzo Vetrano e Stefano Randisi.

 

L’attore, regista e drammaturgo Franco Scaldati (Montelepre, 1943 – Palermo, 2013) è autore di una vasta produzione di testi teatrali, per la maggior parte inediti, confluiti nel prezioso archivio donato all’Istituto dai figli dell’artista. Tra i principali esponenti della drammaturgia nazionale, Scaldati non opera mai nei ranghi della scena ufficiale, ed è artefice di un teatro che pone al centro l’attore con le sue specificità. Nel corso della sua carriera è insignito di numerosi riconoscimenti: tra questi il Premio TTVV Riccione per il Teatro diretto da Franco Quadri per Assassina (1987); il Premio Speciale Ubu per Il pozzo dei pazzi (1989) e per La locanda invisibile (1997). Negli anni Novanta, con il Laboratorio Femmine dell’Ombra, opera nei quartieri più poveri della città di Palermo. Nel 2002 nasce la Compagnia Franco Scaldati, tuttora attiva sotto la direzione artistica di Melino Imparato. Scaldati lavora con la sua compagnia fino al 2013, anno della sua morte.

Terzo centenario della nascita di Carlo Gozzi (Venezia, 1720-1806)

Nell’ambito delle attività dedicate al terzo centenario della nascita di Carlo Gozzi (1720-1806), l’Istituto per il Teatro e il Melodramma, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari, l’Università di Verona, l’IIRT – Istituto Internazionale per la Ricerca Teatrale e la Regione del Veneto (che cofinanzia l’iniziativa tra i “grandi eventi” 2020), organizza un convegno internazionale dedicato alla figura del celebre drammaturgo e scrittore veneziano. Studiosi ed esperti indagheranno il ruolo di Gozzi nella storia del teatro italiano e internazionale e illustreranno la riscoperta dei numerosi manoscritti gozziani, che, a oggi, costituiscono il più ampio archivio relativo a un autore teatrale del Settecento europeo; le opere saranno riunite all’interno di un’Edizione nazionale attualmente in fase di realizzazione.

 

Il convegno si svolgerà in modalità telematica e i video delle sessioni verranno pubblicati in differita sul canale YouTube della Fondazione Giorgio Cini

 

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Arte, fantasia e colore. L’Archivio Santuzza Calì alla Fondazione Giorgio Cini

L’Istituto per il Teatro e il Melodramma organizza un incontro aperto al pubblico il 20 ottobre alle ore 11.00 per presentare l’archivio della scenografa e costumista Santuzza Calì, nata a Pulfero, in provincia di Udine, il 28 marzo 1934, e per ufficializzare la firma della donazione. Artista raffinata e fantasiosa, Calì è stata assistente del pittore Oskar Kokoschka e preziosa collaboratrice di Emanuele Luzzati, con il quale ha stretto un sodalizio artistico tra i più fecondi e proficui della scena teatrale italiana. Dall’inizio della sua carriera a oggi, Santuzza Calì disegna i costumi e le scene per circa quattrocento spettacoli di prosa, opera, e teatro ragazzi, collaborando con registi come Tonino Conte, Filippo Crivelli, Gianfranco De Bosio, Franco Enriquez, Alessandro Fersen, Vittorio Gassman, Ermanno Olmi, Paolo Poli, Maurizio Scaparro e Aldo Trionfo.

La presentazione, inizialmente prevista per il 22 giugno, ma rimandata a causa della pandemia da COVID 19, costituirà l’occasione per ripercorrere la carriera dell’artista e per ammirare una selezione delle opere da lei realizzate.

 

Con l’occasione sarà possibile ammirare una selezione dei materiali d’archivio mai esposta prima d’ora. La mostra, allestita in Sala dei Cipressi, sarà visitabile fino al 26 ottobre 2021 dalle 10 alle 16, solo su appuntamento (per prenotazioni: +39 041 2710236, teatromelodramma@cini.it)

 

ISCRIZIONE OBBLIGATORIA

Per guidare il pubblico alla scoperta dell’opera di Santuzza Calì, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma ha realizzato un pieghevole dedicato all’artista nel quale sono confluite anche alcune immagini dei suoi lavori per il teatro e per il mondo dell’editoria per ragazzi.

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❗️ RINVIATO A DATA DA DESTINARSI ❗️ Libri a San Giorgio

Posticipato all’11 maggio la presentazione del volume Lucio Fontana e gli Spaziali. Fonti e documenti per le gallerie Cardazzo, a cura di Luca Massimo
Barbero (Venezia, Marsilio, 2019). Fonte primaria di quest’opera è stato il prezioso Archivio della Galleria del Cavallino, donato nel 2016 dagli eredi della famiglia Cardazzo all’Istituto di Storia dell’Arte, che ha potuto così arricchire i propri fondi con questo straordinario archivio del gallerista e collezionista Carlo Cardazzo (1908 – 1963) e del figlio Paolo, dov’è documentata la storia della prestigiosa galleria veneziana dal 1942 ai primi anni del Duemila.

 

Il secondo è stato rinviato a data da destinarsi, sarà riservato al libro di Bettina Hoffmann, I bassi d’arco di Antonio Vivaldi. Violoncello, contrabbasso e viola da gamba al suo tempo e nelle sue opere, compreso nella Collana «Studi di musica veneta. Quaderni vivaldiani» (Firenze, Olschki, 2020) e articolato in tre parti in cui vengono rispettivamente esaminati il contesto in cui Vivaldi componeva per questi strumenti, la loro relazione con il corpus della musica strumentale e vocale vivaldiana connesse alla loro prassi esecutiva.

 

Rinviata a data da destinarsi anche la presentazione di  «Ecco il mondo»: Arrigo Boito, il futuro nel passato e il passato nel futuro, a cura di Maria Ida Biggi, Emanuele d’Angelo e Michele Girardi (Venezia, Marsilio, 2019). Il volume, pubblicato nell’ambito del Comitato Nazionale per le celebrazioni boitiane, marca lo stato della ricerca sull’opera di Boito, artista tra i più influenti dell’Italia a cavallo tra i due secoli.
Specialisti e studiosi hanno analizzato la carriera dell’intellettuale, rileggendone la produzione di compositore, librettista e letterato d’avanguardia, l’attività di critico teatrale e musicale e quella di traduttore e regista teatrale, tornando su storici percorsi di ricerca e aprendone di nuovi.

«Creatura – Va’ – Vivi nel tuo raggio». Antonio e Cleopatra di Eleonora Duse e Arrigo Boito.

L’Istituto per il Teatro e il Melodramma, nell’ambito delle attività realizzate dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della scomparsa di Arrigo Boito (1918-2018), promuove la mostra “Creatura – Va’ – Vivi nel tuo raggio”. Antonio e Cleopatra di Eleonora Duse e Arrigo Boito. Il proposito è quello di ricostruire il sodalizio artistico che vide coinvolti l’attrice e il celebre letterato, compositore e intellettuale, il quale fu a lungo un punto di riferimento per la Diva e per il suo teatro.

 

Questa esposizione. curata da Maria Ida Biggi, fa seguito a Eleonora Duse e Arrigo Boito (2018), durante la quale l’Istituto per il Teatro e il Melodramma ha per la prima volta presentato una selezione di documenti afferenti all’Archivio Boito. Con questo nuovo allestimento, l’intenzione è quella di gettare nuova luce su Antonio e Cleopatra, uno dei tre copioni shakespeariani di cui Arrigo curò la traduzione e l’adattamento sulla base delle peculiarità artistiche e recitative della grande artista. In mostra sarà possibile visionare preziosi materiali d’archivio: manoscritti, fotografie di scena e lettere che l’attrice e il letterato si scambiarono riguardo la messa in scena del dramma.

 

La Stanza di Eleonora Duse, aperta e visitabile dal 2011, è nata con l’intento di rendere accessibile a un pubblico interessato il prezioso patrimonio custodito nell’Archivio Duse. La mostra sarà visitabile su prenotazione contattando il numero 041 2710236 o scrivendo all’indirizzo teatromelodramma@cini.it.


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Lumière Matière

Il convegno internazionale di studi Lumière Matière, promosso dal gruppo di ricerca Lumière de Spectacle (LdS, facente capo al Laboratoire CEAC dell’Université Lille 3), diretto da Véronique Perruchon insieme a Cristina Grazioli e realizzato in collaborazione con l’Istituto per il Teatro e il Melodramma e l’Università di Padova, intende creare una riflessione sul tema della “luce come materia”, nella sua interazione con le diverse componenti della scena – corpo, colore, movimento, testo, suono, spazio, tempo – e nella sua dimensione specificatamente teatrale. Attraverso l’indagine di motivi come la drammaturgia della luce e la sua plasticità, il progetto vuole essere un’occasione per definire gli strumenti necessari ad articolare un discorso sulla luce in scena e coglierne le peculiarità nel contesto dell’insieme dei coefficienti spettacolari. Partendo dalle arti performative, i percorsi di ricerca sulla luce seguiranno le suggestioni di ogni possibile risonanza con gli ambiti della fisica, delle arti visive, dell’estetica.

 

Il convegno si svolgerà in due sedi differenti: il 15 gennaio presso l’Università di Padova, Sala delle Edicole e a seguire il 16-17 gennaio presso la Fondazione Giorgio Cini, Sala Barbantini.

Obiettivo dell’incontro: creare una riflessione sul tema della “luce come materia”, nella sua interazione con le diverse componenti della scena – corpo, colore, movimento, testo, suono, spazio, tempo – e nella sua dimensione specificamente teatrale

 

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L’archivio Paolo Poli alla Fondazione Giorgio Cini  

L’Istituto per il Teatro e il Melodramma annuncia l’acquisizione dell’archivio personale del poliedrico artista fiorentino Paolo Poli (Firenze, 23 maggio 1929 – Roma, 25 marzo 2016).
La donazione, che documenta la carriera del celebre attore, cantante, regista e autore dagli spettacoli realizzati dai primi anni Cinquanta fino alle produzioni degli anni Duemila, sarà ufficializzata giovedì 19 settembre ore 11.30 con una presentazione aperta al pubblico sull’Isola di San Giorgio Maggiore cui prenderanno parte i donatori, la sorella Lucia Poli e il nipote Andrea Farri. 
Con l’occasione sarà esposta una selezione dei materiali d’archivio nella Biblioteca del Longhena, tra questi, fotografie di scena, locandine e rassegna stampa degli spettacoli, note di regia e copioni autografi.

L’incontro vedrà anche la partecipazione di Milena VukoticRodolfo Di Giammarco e Pino Strabioli. Accanto a loro, donne e uomini di teatro porteranno testimonianza della propria esperienza con Paolo Poli

Alla ricerca di un teatro perduto. Giovanni Poli e la neo-Commedia dell’Arte

 

Giulia Filacanapa

Alla ricerca di un teatro perduto. Giovanni Poli e la neo-Commedia dell’Arte

Titivillus, Corazzano (Pisa), 2019

 

La Commedia dell’Arte, ‘dimenticata’ per quasi due secoli in seguito alla riforma goldoniana, riemerge con forza nelle pratiche delle avanguardie del Novecento arricchita di nuovi significati. Nel panorama del teatro italiano del secondo dopoguerra, una delle esperienze più significative è quella di Giovanni Poli, attore, autore, regista e pedagogo animato dal desiderio di rinnovare il teatro a lui contemporaneo attraverso lo studio e la reinvenzione di questa tradizione perduta. Giulia Filacanapa ricostruisce il percorso di questo singolare artista, fondatore del Teatro Universitario di Ca’ Foscari e poi del Teatro a l’Avogaria, e analizza i processi attraverso i quali egli elabora negli anni uno stile e una poetica personali, di cui l’esempio più alto è La commedia degli Zanni. A corredo del saggio monografico, il catalogo breve dell’Archivio Giovanni Poli, conservato oggi presso l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini; la trascrizione di una selezione di documenti testuali inediti; una serie di testimonianze di attori e collaboratori; una dettagliata teatrografia.