Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia Archives - Pagina 4 di 55 - Fondazione Giorgio Cini

Libri a San Giorgio | Antonio Guardi. I Fasti veneziani

Il 7 maggio alle ore 17:00 verrà presentato il volume Antonio Guardi. I Fasti veneziani a cura di Denis Ton, Allemandi Editore. L’album dei cosiddetti “Fasti veneziani” di Antonio Guardi è uno dei capolavori del disegno veneto del Settecento. Rappresentanti episodi della storia della Serenissima e liberamente ispirati a dipinti realizzati prevalentemente nel Cinquecento come parte della decorazione di Palazzo Ducale ma non solo, i fogli testimoniano le prodigiose capacità metamorfiche del segno guardesco, capace di trasformare quei modelli in opere d’arte autonome ed esemplari di una via veneziana alla stagione rococò. Il volume riproduce e analizza per la prima volta estensivamente i disegni di questo nucleo già appartenuti alla collezione di Vittorio Cini (che, con intuito e sensibilità, ne aveva quindi colto lo straordinario valore) e prende in esame gli altri dispersi in musei e raccolte di tutto il mondo.

 

Presenta Fabrizio Magani, Soprintendente Archeologia belle arti e paesaggio per il comune di Venezia e laguna

Intervengono Luca Massimo Barbero, Denis Ton e Giovanni Alliata di Montereale

 

Aperitivo gentilmente offerto da Distilleria Nardini 1779

Gianfranco de Bosio e il suo archivio

L’Istituto per il Teatro e il Melodramma organizza un incontro, il giorno 8 maggio alle ore 12:00, in ricordo del maestro Gianfranco de Bosio, in occasione del centenario della sua nascita, avvenuta a Verona il 16 settembre 1924.
L’incontro costituisce l’occasione per presentare al pubblico l’archivio personale di de Bosio, recentemente donato all’Istituto per il Teatro e il Melodramma dal figlio del maestro, Stefano.
Nel corso della giornata, organizzata in sinergia con l’Università Ca’ Foscari di Venezia e con il Comitato nazionale delle Celebrazioni del centenario della nascita del Cav. di Gran Croce maestro Gianfranco de Bosio, verrà ricordato il suo lungo e prezioso lavoro nel teatro di prosa e di opera, nella televisione e nel cinema del secondo dopoguerra.
Intervengo all’incontro: Carmelo Alberti, Maria Ida Biggi, Nanà Cecchi, Stefano de Bosio, Susanna Egri, Maria Rita Simone.
Saranno presenti anche alcuni membri del Comitato nazionale tra i quali: Alberto Bentoglio, Mara Fazio, Cristina Grazioli, Nicola Pasqualicchio.

Materiality at the Intersection of Ecology and Religious Studies

La conferenza è organizzata dalla Fondazione Giorgio Cini (the Centre for Comparative Studies of Civilisations and Spiritualities), dall’Università Ca’ Foscari Venezia (THE NEW INSTITUTE Centre for Environmental Humanities – NICHE, the Center for the Study of Lived Religion, and the Department of Asian and North African Studies), University College Dublin (Irish Research Council Government of Ireland), e Harvard Divinity School (Center for the Study of World Religions).

 

In questo convegno internazionale e interdisciplinare ci proponiamo di indagare gli aspetti letterari, filosofici, antropologici e politici di una ri-materializzazione ecologica delle religioni e delle spiritualità, in dialogo con la sempre crescente produzione accademica legata alla connessione tra pensiero religioso e prassi ambientale.

 

La conferenza sarà tenuta in lingua inglese.

 

Scarica il programma del convegno qui.

 

Ingresso libero fino ad esaurimento posti, con registrazione obbligatoria su Eventbrite:

 

– Registrazione per il Convegno “Materiality at the Intersection of Ecology and Religious Studies”, 21 – 23 maggio 2024
– Registrazione per il film Lagunaria al Cinema Giorgione, 22 maggio, ore 18:00 -20:00
Per domande sulla disponibilità dei posti contattare: civilta.comparate@cini.it

Chu Teh-Chun In Nebula

La mostra retrospettiva di Chu Teh-Chun (1920-2014) in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini, dal titolo In Nebula, si terrà dal 20 aprile al 30 giugno 2024, sull’Isola di San Giorgio Maggiore, in occasione della sessantesima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Organizzata con il sostegno della Fondazione CHU Teh-Chun e curata dallo storico dell’arte Matthieu Poirier, è la più importante esposizione dedicata negli ultimi anni a questo pittore franco-cinese, che è stato uno dei protagonisti dell’arte astratta, insieme a Hans Hartung e Helen Frankenthaler.
Con prestiti eccezionali, tra cui uno proveniente dal Musée d’Art Moderne de Paris, la mostra guiderà i visitatori attraverso una serie di dipinti emblematici realizzati a partire dal 1955, anno in cui Chu si stabilì definitivamente a Parigi, vicino alle avanguardie occidentali. Una nuova monografia sull’artista, pubblicata da Matthieu Poirier (Editions Gallimard, Parigi), accompagnerà l’evento.

Alex Katz Claire, Grass and Water

La Fondazione Giorgio Cini presenta le nuove opere dell’artista americano Alex Katz, a cura di Luca Massimo Barbero con il supporto della galleria Thaddaeus Ropac in occasione della sessantesima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.
La mostra segue la recente retrospettiva dell’artista al Guggenheim di New York e comprende tre grandi gruppi di opere realizzate tra il 2021 e il 2022 che rappresentano tre aspetti chiave della sua pratica. Un gruppo
di dipinti basati sugli abiti della stilista americana di metà secolo Claire McCardell è accompagnato da rappresentazioni in primo piano su larga scala di oceani dalle tinte inchiostro e di terreni erbosi nei toni del verde e del giallo.
In una recente intervista, Katz ha descritto le creazioni di Claire Mc-Cardell come “non affettate”: una qualità che si armonizza con il suo stile pittorico e sobrio. Molte delle opere esposte alla Fondazione Giorgio Cini
presentano composizioni bipartite o addirittura tripartite, con frammenti di abiti e modelli diversi che richiamano le strategie visive del cubismo e, in particolare, il Ritratto di Dora Maar di Picasso del 1937. Katz ha scritto della sua ammirazione per il dipinto nella sua autobiografia Invented Symbols del 2012. Il suo stesso assemblaggio fonde prospettive e frammenti diversi in un’immagine impossibile eppure accattivante: in un’opera, due modelli in abiti diversi, leggermente sfalsati, sono uniti al centro della tela per formare un’unica sorprendente silhouette, mentre in un’altra una figura femminile sembra sporgersi da un abito tagliato a metà.

 

La mostra sarà accompagnata da un catalogo che raccoglie una conversazione tra Alex Katz e Luca Massimo Barbero e un saggio sui suoi dipinti di moda, a cura dello storico dell’arte e curatore Olivier Gabet.

1912-1930 Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia

Si rinnova l’appuntamento primaverile a Le Stanze del Vetro che inaugura la mostra 1912-1930 Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia. L’evento espositivo, a cura di Marino Barovier, è concepito per rievocare la presenza del vetro muranese alla Biennale fin dagli inizi del Novecento. È infatti in tale periodo che alcuni interessanti manufatti vengono esposti per la prima volta alla manifestazione veneziana, anticipando la propria partecipazione continuativa alle edizioni future, in cui tale materiale occuperà un posto d’eccellenza.
Se nel 1903 alcuni soffiati della Compagnia Venezia Murano vengono inseriti come complemento d’arredo della Sala del Giornale, è dal 1912 e poi 1914, che il vetro figura in modo sempre più incisivo e costante, esposto in sale diverse, all’interno della rassegna.
Nel 1932 troverà invece una sede stabile nel Padiglione Venezia ai Giardini, progettato da Brenno Del Giudice su iniziativa dell’Istituto Veneto per il Lavoro, appositamente per ospitare le arti decorative.
Di fatto è questa iniziativa che suggella e riconosce il valore di quelle arti all’epoca ancora denominate “minori”, che proprio grazie alla Biennale di Venezia, vengono mostrate al grande pubblico al pari di scultura e pittura, riducendo così l’ideale distanza tra le diverse discipline.
La funzione della Biennale diviene poi via via quella di “vetrina privilegiata” ma anche proficua occasione di scambio e confronto per le vetrerie muranesi e soprattutto per i loro protagonisti, stimolati da un contesto artistico di respiro internazionale. La crisi degli anni Settanta porta infine all’estromissione del vetro dalla Biennale, con lo spostamento del padiglione all’Ateneo di San Basso, in Piazza dei Leoncini.
Alla luce di tali antefatti storici, la mostra 1912-1930 Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia si propone di illuminare il panorama artistico che germina dalla Biennale, prendendo in esame l’arco cronologico sottolineato dal titolo, ovvero dalla X alla XVII edizione.
L’esposizione, accompagnata dal relativo catalogo, intende raggruppare le opere che furono esposte in queste edizioni, accostate a documenti d’epoca, dando così conto dell’ambito culturale e produttivo da cui provenivano
anche alcuni manufatti coevi.
Rispetto al primo decennio, si tratta perlopiù di progetti pensati da artisti quali Hans Stoltenberg Lerche, Vittorio Zecchin e Teodoro Wolf Ferrari e come Umberto Bellotto, che si avvalsero della collaborazione delle vetrerie per la realizzazione dei loro lavori. Per gli anni Venti, invece, figurano in mostra le fornaci che, autonomamente o con la collaborazione di artisti-designer, presentarono la loro produzione migliore.

VISI di Alessandro Mendini

Un nuovo percorso espositivo alla Biblioteca Manica Lunga della Fondazione Giorgio Cini omaggia uno dei più celebri designer italiani. Un focus sul viso come matrice del progetto anticipa la grande retrospettiva che si apre alla Triennale di Milano il 13 aprile. A cura di Aldo Colonetti e Archivio Alessandro Mendini.

 

Tredici oggetti e sei disegni firmati da Alessandro Mendini sono il nucleo di un prezioso e inaspettato progetto espositivo ospitato nella Biblioteca Nuova Manica Lunga della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, omaggio a uno dei più celebri designer italiani.

Realizzata in collaborazione con l’Archivio Alessandro Mendini e con Codiceicona, questa espoiszione è dedicata alla ricerca di Mendini attorno alla potenza del corpo come matrice del progetto. E’ intitolata semplicemente VISI, perché proprio il volto è il focus di questa raccolta di lavori realizzati tra il 1987 e il 2018, a sottolineare come sia stato a lungo una attenta fonte di ricerca progettuale.

 

VISI di Alessandro Mendini sarà aperta al pubblico su prenotazione presso www.visitcini.com. 

La mostra è stata prorogata fino al 28 luglio 2024.

La Stanza Duse. Parte III Eleonora Duse attrice mondiale

A partire dal mese di marzo, e fino alla fine del mese di dicembre 2024, viene proposto nella Stanza Duse, archivio aperto e visitabile dal 2011, il terzo e ultimo appuntamento di una trilogia di esposizioni dedicate al rapporto della Duse con la città di Venezia (2022), con la scena italiana del suo tempo (2023) e, infine, con gli artisti e il teatro di tutto il mondo (2024).

L’obiettivo del nuovo allestimento è indagare la ricezione internazionale del teatro di Eleonora Duse per ricostruire il modo in cui la sua recitazione colpì il pubblico straniero e contribuì alla rivoluzione artistica del primo Novecento teatrale.
Attraverso la stampa del tempo, le locandine e gli scritti che le sono stati dedicati, le fotografie eseguite da autori internazionali e altri materiali, il visitatore sarà guidato alla scoperta di una delle pagine più felici del teatro italiano di tutti i tempi. Voci vicine e lontane, sono in grado di raccontare un’attrice rivoluzionaria, ispirata e capace di influenzare chi ha avuto la fortuna di vederla in scena. Tra questi Sarah Bernhardt, Charlie Chaplin, Isadora Duncan, Lucien e Sacha Guitry e Lee Strasberg.

Per la prima volta dalla sua apertura la Stanza di Eleonora Duse, nell’anno del centenario, entra nelle proposte delle visite guidate alla Fondazione Giorgio Cini.

 

La Stanza di Eleonora Duse, aperta e visitabile dal 2011, è uno spazio permanente dedicato alla memoria della grande attrice italiana; un luogo che nasce con lo scopo di rendere accessibile al pubblico, attraverso mostre temporanee, il prezioso patrimonio custodito nell’archivio Duse. La collezione di materiali conservati presso l’Istituto per il Teatro e il Melodramma è di straordinaria ricchezza: fotografie originali, carteggi, copioni annotati, documenti contabili e registri di compagnia, abiti e memorabilia vanno a costituire, di volta in volta, percorsi tematici in grado di svelare aspetti della vita e dell’arte di questa affascinante attrice.

Accademia Vivaldi 2024

Nel 2024 proseguiranno i Corsi dell’Accademia Vivaldi: gli incontri di approfondimento sulla prassi esecutiva delle composizioni di Antonio Vivaldi, dedicati a giovani cantanti e strumentisti. Nel corso dell’anno si terranno sei appuntamenti, di quattro giorni ciascuno, dedicati al canto (la musica vocale sacra, la musica vocale profana, i drammi per musica), tenuti da Gemma Bertagnolli e Gianluca Capuano e un settimo appuntamento di tre giorni dedicato al Basso continuo, tenuto da Antonio Frigé.

 

I dieci studenti selezionati e vincitori di borsa di studio avranno la possibilità non solo di perfezionarsi nell’interpretazione, ma anche di approfondire l’aspetto musicologico dei brani affrontati, grazie a lezioni tenute dai musicologi che collaborano con l’Istituto Italiano Antonio Vivaldi e con il gruppo di ricerca La drammaturgia musicale a Venezia (1678-1792) della Fondazione Ugo e Olga Levi. Al termine di alcuni incontri si terrà un concerto aperto al pubblico. In febbraio, prima dell’avvio degli incontri di perfezionamento si è tenuto un seminario di tre giorni, presieduto da Federico Maria Sardelli, dal titolo Interpretare Vivaldi a partire dai suoi manoscritti, introduttivo per i corsi successivi e indirizzato a strumentisti, cantanti, direttori d’orchestra e musicologi che intendono perfezionare la prassi esecutiva della musica di Vivaldi attraverso lo studio delle sue fonti manoscritte e delle molte indicazioni interpretative che vi sono contenute. Vivaldi è il compositore che più di qualsiasi altro suo contemporaneo ha disseminato le sue partiture di indicazioni preziose per l’esecutore: raccoglierle da tutti i manoscritti, imparare a leggerle e contestualizzarle, offre un grande aiuto alla prassi esecutiva, dà risposta a molte domande e permette di correggere numerosi vizi ed equivoci dei nostri tempi.

 

I corsi si svolgeranno nelle seguenti date:

 

20 – 23 marzo
Giovedì 20 marzo alle 17,00 ci sarà una conferenza alla Fondazione Giorgio Cini organizzata in collaborazione con la Fondazione Levi

 

8 – 11 aprile

 

8 – 11 maggio

Canto (Gemma Bertagnolli)

Giovedì 9 maggio alle 18,00 ci sarà una conferenza del Professor Lucio Tufano (Università di Palermo) organizzata in collaborazione con  il gruppo di ricerca La drammaturgia musicale a Venezia (1678-1792) della Fondazione Ugo e Olga Levi.

 

12 – 15 giugno

Canto (Gianluca Capuano)

Il corso sarà dedicato ai Drammi per musica di Antonio Vivaldi; venerdì 14 giugno concerto conclusivo aperto al pubblico.

 

3 – 6 luglio

Canto (Gemma Bertagnolli)

L’incontro sarà interamente dedicato alla serenata La Senna Festeggiante, RV 693  per cui tutti i brani presentati dovranno essere tratti da quest’opera; inoltre tutti i cantanti ammessi dovranno preparare i tre cori della serenata (quello iniziale e i due conclusivi della prima e seconda parte).

 

Il corso si concluderà con l’esecuzione della Serenata in un concerto pubblico.

 

 

 

 

 

 

Venezia e il suo Stato da Mar. Oralità, scrittura, lingua e letteratura nello Stato da Mar

Su iniziativa della Società Dalmata di Storia Patria (Roma) e in collaborazione con l’Istituto per la Storia della Società e della Stato Veneziano della Fondazione Giorgio Cini, con l’Archivio di Stato di Venezia, l’Archivio di Stato di Zara, la Deputazione di Storia Patria per la Venezia Giulia, la Deputazione di Storia Patria per le Marche, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica e la Società Istriana di Archeologia e Storia Patria, nei giorni 22-24 febbraio 2024 si tiene il Convegno internazionale Venezia e il suo Stato da mar. Oralità, scrittura, lingua e letteratura nello Stato da Mar presso la Fondazione Giorgio Cini, l’Archivio di Stato di Venezia e l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica. 

 

Il convegno si pone a chiusura di oltre dieci anni di ricerche promosse con i fondi della Regione Veneto presso l’Archivio di Stato di Venezia e in occasione della pubblicazione di quattro grossi tomi di relazioni dei Provveditori Generali da Mar e dei Provveditori Generali di Dalmazia (secoli XVI-XVIII). L’edizione di queste fonti importanti per la storia di Venezia e del Mediterraneo sarà oggetto di discussione dei partecipanti. I relatori della prima giornata, alla Fondazione Giorgio Cini, sono Rita Tolomeo, Egidio Ivetic, Alessia Ceccarelli, Lorenzo Lozzi Gallo, Anna Rinaldin, Katerina Konstantinidou, Carlo Cetteo Cipriani, Panayota Tzivara, Efthimios Ntikos, Irene Papadaki, Bruno Crevato-Selvaggi.

 

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