Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia – Pagina 4 – Fondazione Giorgio Cini

Alex Katz Claire, Grass and Water

La Fondazione Giorgio Cini presenta le nuove opere dell’artista americano Alex Katz, a cura di Luca Massimo Barbero con il supporto della galleria Thaddaeus Ropac in occasione della sessantesima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.
La mostra segue la recente retrospettiva dell’artista al Guggenheim di New York e comprende tre grandi gruppi di opere realizzate tra il 2021 e il 2022 che rappresentano tre aspetti chiave della sua pratica. Un gruppo
di dipinti basati sugli abiti della stilista americana di metà secolo Claire McCardell è accompagnato da rappresentazioni in primo piano su larga scala di oceani dalle tinte inchiostro e di terreni erbosi nei toni del verde e del giallo.
In una recente intervista, Katz ha descritto le creazioni di Claire Mc-Cardell come “non affettate”: una qualità che si armonizza con il suo stile pittorico e sobrio. Molte delle opere esposte alla Fondazione Giorgio Cini
presentano composizioni bipartite o addirittura tripartite, con frammenti di abiti e modelli diversi che richiamano le strategie visive del cubismo e, in particolare, il Ritratto di Dora Maar di Picasso del 1937. Katz ha scritto della sua ammirazione per il dipinto nella sua autobiografia Invented Symbols del 2012. Il suo stesso assemblaggio fonde prospettive e frammenti diversi in un’immagine impossibile eppure accattivante: in un’opera, due modelli in abiti diversi, leggermente sfalsati, sono uniti al centro della tela per formare un’unica sorprendente silhouette, mentre in un’altra una figura femminile sembra sporgersi da un abito tagliato a metà.

 

La mostra sarà accompagnata da un catalogo che raccoglie una conversazione tra Alex Katz e Luca Massimo Barbero e un saggio sui suoi dipinti di moda, a cura dello storico dell’arte e curatore Olivier Gabet.

1912-1930 Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia

Si rinnova l’appuntamento primaverile a Le Stanze del Vetro che inaugura la mostra 1912-1930 Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia. L’evento espositivo, a cura di Marino Barovier, è concepito per rievocare la presenza del vetro muranese alla Biennale fin dagli inizi del Novecento. È infatti in tale periodo che alcuni interessanti manufatti vengono esposti per la prima volta alla manifestazione veneziana, anticipando la propria partecipazione continuativa alle edizioni future, in cui tale materiale occuperà un posto d’eccellenza.
Se nel 1903 alcuni soffiati della Compagnia Venezia Murano vengono inseriti come complemento d’arredo della Sala del Giornale, è dal 1912 e poi 1914, che il vetro figura in modo sempre più incisivo e costante, esposto in sale diverse, all’interno della rassegna.
Nel 1932 troverà invece una sede stabile nel Padiglione Venezia ai Giardini, progettato da Brenno Del Giudice su iniziativa dell’Istituto Veneto per il Lavoro, appositamente per ospitare le arti decorative.
Di fatto è questa iniziativa che suggella e riconosce il valore di quelle arti all’epoca ancora denominate “minori”, che proprio grazie alla Biennale di Venezia, vengono mostrate al grande pubblico al pari di scultura e pittura, riducendo così l’ideale distanza tra le diverse discipline.
La funzione della Biennale diviene poi via via quella di “vetrina privilegiata” ma anche proficua occasione di scambio e confronto per le vetrerie muranesi e soprattutto per i loro protagonisti, stimolati da un contesto artistico di respiro internazionale. La crisi degli anni Settanta porta infine all’estromissione del vetro dalla Biennale, con lo spostamento del padiglione all’Ateneo di San Basso, in Piazza dei Leoncini.
Alla luce di tali antefatti storici, la mostra 1912-1930 Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia si propone di illuminare il panorama artistico che germina dalla Biennale, prendendo in esame l’arco cronologico sottolineato dal titolo, ovvero dalla X alla XVII edizione.
L’esposizione, accompagnata dal relativo catalogo, intende raggruppare le opere che furono esposte in queste edizioni, accostate a documenti d’epoca, dando così conto dell’ambito culturale e produttivo da cui provenivano
anche alcuni manufatti coevi.
Rispetto al primo decennio, si tratta perlopiù di progetti pensati da artisti quali Hans Stoltenberg Lerche, Vittorio Zecchin e Teodoro Wolf Ferrari e come Umberto Bellotto, che si avvalsero della collaborazione delle vetrerie per la realizzazione dei loro lavori. Per gli anni Venti, invece, figurano in mostra le fornaci che, autonomamente o con la collaborazione di artisti-designer, presentarono la loro produzione migliore.

VISI di Alessandro Mendini

Un nuovo percorso espositivo alla Biblioteca Manica Lunga della Fondazione Giorgio Cini omaggia uno dei più celebri designer italiani. Un focus sul viso come matrice del progetto anticipa la grande retrospettiva che si apre alla Triennale di Milano il 13 aprile. A cura di Aldo Colonetti e Archivio Alessandro Mendini.

 

Tredici oggetti e sei disegni firmati da Alessandro Mendini sono il nucleo di un prezioso e inaspettato progetto espositivo ospitato nella Biblioteca Nuova Manica Lunga della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, omaggio a uno dei più celebri designer italiani.

Realizzata in collaborazione con l’Archivio Alessandro Mendini e con Codiceicona, questa espoiszione è dedicata alla ricerca di Mendini attorno alla potenza del corpo come matrice del progetto. E’ intitolata semplicemente VISI, perché proprio il volto è il focus di questa raccolta di lavori realizzati tra il 1987 e il 2018, a sottolineare come sia stato a lungo una attenta fonte di ricerca progettuale.

 

VISI di Alessandro Mendini sarà aperta al pubblico su prenotazione presso www.visitcini.com. 

La mostra è stata prorogata fino al 28 luglio 2024.

La Stanza Duse. Parte III Eleonora Duse attrice mondiale

A partire dal mese di marzo, e fino alla fine del mese di dicembre 2024, viene proposto nella Stanza Duse, archivio aperto e visitabile dal 2011, il terzo e ultimo appuntamento di una trilogia di esposizioni dedicate al rapporto della Duse con la città di Venezia (2022), con la scena italiana del suo tempo (2023) e, infine, con gli artisti e il teatro di tutto il mondo (2024).

L’obiettivo del nuovo allestimento è indagare la ricezione internazionale del teatro di Eleonora Duse per ricostruire il modo in cui la sua recitazione colpì il pubblico straniero e contribuì alla rivoluzione artistica del primo Novecento teatrale.
Attraverso la stampa del tempo, le locandine e gli scritti che le sono stati dedicati, le fotografie eseguite da autori internazionali e altri materiali, il visitatore sarà guidato alla scoperta di una delle pagine più felici del teatro italiano di tutti i tempi. Voci vicine e lontane, sono in grado di raccontare un’attrice rivoluzionaria, ispirata e capace di influenzare chi ha avuto la fortuna di vederla in scena. Tra questi Sarah Bernhardt, Charlie Chaplin, Isadora Duncan, Lucien e Sacha Guitry e Lee Strasberg.

Per la prima volta dalla sua apertura la Stanza di Eleonora Duse, nell’anno del centenario, entra nelle proposte delle visite guidate alla Fondazione Giorgio Cini.

 

La Stanza di Eleonora Duse, aperta e visitabile dal 2011, è uno spazio permanente dedicato alla memoria della grande attrice italiana; un luogo che nasce con lo scopo di rendere accessibile al pubblico, attraverso mostre temporanee, il prezioso patrimonio custodito nell’archivio Duse. La collezione di materiali conservati presso l’Istituto per il Teatro e il Melodramma è di straordinaria ricchezza: fotografie originali, carteggi, copioni annotati, documenti contabili e registri di compagnia, abiti e memorabilia vanno a costituire, di volta in volta, percorsi tematici in grado di svelare aspetti della vita e dell’arte di questa affascinante attrice.

Accademia Vivaldi 2024

Nel 2024 proseguiranno i Corsi dell’Accademia Vivaldi: gli incontri di approfondimento sulla prassi esecutiva delle composizioni di Antonio Vivaldi, dedicati a giovani cantanti e strumentisti. Nel corso dell’anno si terranno sei appuntamenti, di quattro giorni ciascuno, dedicati al canto (la musica vocale sacra, la musica vocale profana, i drammi per musica), tenuti da Gemma Bertagnolli e Gianluca Capuano e un settimo appuntamento di tre giorni dedicato al Basso continuo, tenuto da Antonio Frigé.

 

I dieci studenti selezionati e vincitori di borsa di studio avranno la possibilità non solo di perfezionarsi nell’interpretazione, ma anche di approfondire l’aspetto musicologico dei brani affrontati, grazie a lezioni tenute dai musicologi che collaborano con l’Istituto Italiano Antonio Vivaldi e con il gruppo di ricerca La drammaturgia musicale a Venezia (1678-1792) della Fondazione Ugo e Olga Levi. Al termine di alcuni incontri si terrà un concerto aperto al pubblico. In febbraio, prima dell’avvio degli incontri di perfezionamento si è tenuto un seminario di tre giorni, presieduto da Federico Maria Sardelli, dal titolo Interpretare Vivaldi a partire dai suoi manoscritti, introduttivo per i corsi successivi e indirizzato a strumentisti, cantanti, direttori d’orchestra e musicologi che intendono perfezionare la prassi esecutiva della musica di Vivaldi attraverso lo studio delle sue fonti manoscritte e delle molte indicazioni interpretative che vi sono contenute. Vivaldi è il compositore che più di qualsiasi altro suo contemporaneo ha disseminato le sue partiture di indicazioni preziose per l’esecutore: raccoglierle da tutti i manoscritti, imparare a leggerle e contestualizzarle, offre un grande aiuto alla prassi esecutiva, dà risposta a molte domande e permette di correggere numerosi vizi ed equivoci dei nostri tempi.

 

I corsi si svolgeranno nelle seguenti date:

 

20 – 23 marzo
Giovedì 20 marzo alle 17,00 ci sarà una conferenza alla Fondazione Giorgio Cini organizzata in collaborazione con la Fondazione Levi

 

8 – 11 aprile

 

8 – 11 maggio

Canto (Gemma Bertagnolli)

Giovedì 9 maggio alle 18,00 ci sarà una conferenza del Professor Lucio Tufano (Università di Palermo) organizzata in collaborazione con  il gruppo di ricerca La drammaturgia musicale a Venezia (1678-1792) della Fondazione Ugo e Olga Levi.

 

12 – 15 giugno

Canto (Gianluca Capuano)

Il corso sarà dedicato ai Drammi per musica di Antonio Vivaldi; venerdì 14 giugno concerto conclusivo aperto al pubblico.

 

3 – 6 luglio

Canto (Gemma Bertagnolli)

L’incontro sarà interamente dedicato alla serenata La Senna Festeggiante, RV 693  per cui tutti i brani presentati dovranno essere tratti da quest’opera; inoltre tutti i cantanti ammessi dovranno preparare i tre cori della serenata (quello iniziale e i due conclusivi della prima e seconda parte).

 

Il corso si concluderà con l’esecuzione della Serenata in un concerto pubblico.

 

 

 

 

 

 

Venezia e il suo Stato da Mar. Oralità, scrittura, lingua e letteratura nello Stato da Mar

Su iniziativa della Società Dalmata di Storia Patria (Roma) e in collaborazione con l’Istituto per la Storia della Società e della Stato Veneziano della Fondazione Giorgio Cini, con l’Archivio di Stato di Venezia, l’Archivio di Stato di Zara, la Deputazione di Storia Patria per la Venezia Giulia, la Deputazione di Storia Patria per le Marche, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica e la Società Istriana di Archeologia e Storia Patria, nei giorni 22-24 febbraio 2024 si tiene il Convegno internazionale Venezia e il suo Stato da mar. Oralità, scrittura, lingua e letteratura nello Stato da Mar presso la Fondazione Giorgio Cini, l’Archivio di Stato di Venezia e l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica. 

 

Il convegno si pone a chiusura di oltre dieci anni di ricerche promosse con i fondi della Regione Veneto presso l’Archivio di Stato di Venezia e in occasione della pubblicazione di quattro grossi tomi di relazioni dei Provveditori Generali da Mar e dei Provveditori Generali di Dalmazia (secoli XVI-XVIII). L’edizione di queste fonti importanti per la storia di Venezia e del Mediterraneo sarà oggetto di discussione dei partecipanti. I relatori della prima giornata, alla Fondazione Giorgio Cini, sono Rita Tolomeo, Egidio Ivetic, Alessia Ceccarelli, Lorenzo Lozzi Gallo, Anna Rinaldin, Katerina Konstantinidou, Carlo Cetteo Cipriani, Panayota Tzivara, Efthimios Ntikos, Irene Papadaki, Bruno Crevato-Selvaggi.

 

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Lo Chansonnier di Lovanio

Seminari di Musica Antica Egida Sartori e Laura Alvini
Direzione: Pedro Memelsdorff

 

Master-class e lezioni: 17-21 giugno 

Sala Arazzi, Fondazione Giorgio Cini | Per assistere al seminario scrivere a musica.antica@cini.it

Concerto finale: 20 giugno ore 18

Auditorium “Lo Squero” | Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

 

Scoperto solo nel 2015, il canzoniere di Lovanio è un’importante nuova fonte per la conoscenza del repertorio di chansons franco-fiamminghe del secondo Quattrocento. Oltre a un mottetto latino, contiene quarantanove chansons adespote (tutte tranne una a tre voci e per la maggior parte dei rondeaux) tra cui dodici unica, cioè brani che senza questo nuovo canzoniere sarebbero totalmente sconosciuti.
Di dimensioni minute (ca. 12 x 8 cm), lo chansonnier è il più piccolo del suo genere e consiste in novantotto bifogli pergamenacei molto accuratamente compilati ma modestamente decorati da iniziali colorate, caratteristiche che hanno fatto ipotizzare si tratti di un manuale ad uso di un musicista esperto. Nulla si sa ancora di preciso sul suo luogo di produzione e fruizione, ma concordanze musicali hanno fatto supporre, anche se non unanimemente, la sua appartenenza a un gruppo di codici originari della valle della Loira, prodotti nei dintorni di Tours negli anni 1460-70. In base ad alcuni indizi repertoriali, infine, è stata provvisoriamente tentata una datazione agli anni 1470-75.
Il seminario si concentrerà sugli unica, brani che richiedono ancora particolare attenzione quanto alla loro possibile attribuzione e analisi stilistica. Alcuni di questi (come il virelai Si vous voullez que je vous aime) fanno uso di sofisticate tecniche di citazione poetica e musicale di brani altrui, suffragando l’ipotesi si tratti di un repertorio ad uso delle élites culturali del tempo.
Non ultimo, nove dei brani del chansonnier (tra cui due degli unica) danno voce ad un io poetico al femminile, caratteristica che ha fondato la recente ipotesi che la destinataria del manoscritto fosse una donna.
Docente principale del seminario sarà Anna Danilevskaia, esperta medievista. che con il suo celebre ensemble Sollazzo, ha recentemente inciso l’intero contenuto del chansonnier. Ad assisterla Ryan O’Sullivan e Adam Gilbert.

 

 

Il Seminario è organizzato grazie al contributo di Regione del Veneto; Fondation Concordance; Alamire Foundation; Irma Merk Stiftung e L.+Th. La Roche Stiftung.

 

 

Il seminario è diretto a giovani cantanti e strumentisti, professionisti o semi-professionisti, specializzati nel repertorio tardo medievale o rinascimentale, selezionati tramite bando di concorso internazionale.

 

Concerto finale
20 giugno ore 18

Auditorium “Lo Squero”
Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

Interpreti:

Roberta Diamond, soprano

Karin Weston, soprano

Marcel Jorquera Vinyals, controtenore

Ailen Monti Valdes, liuto

Holly Scarabough, flauto e pipa

Niccolo Seligmann, viola da gamba 

 

Nuovi studi sul disegno di paesaggio: materialità, esperienza, pratica, 1500-1800

Il disegno di paesaggio è stato per lungo tempo considerato come passatempo amatoriale o esercizio delle abilità compositive in relazione alla produzione pittorica. L’orientamento degli studi più recenti verso questioni di pratica artistica e materialità delle opere ha permesso di esplorare il disegno di paesaggio in quanto opera d’arte autonoma o come restituzione dell’esperienza della natura. Del resto, disegni e stampe di paesaggi prodotti da artisti come Leonardo e Dürer, Rembrandt, Cozens e Fragonard, continuano ad affascinare il pubblico da secoli.

 

Sul tema, l’Istituto di Storia dell’Arte, con il sostegno della Tavolozza Foundation, promuove un convegno – curato da Camilla Pietrabissa e da Elisa Spataro – che intende prendere in esame la complessità di tale manifestazione artistica ponendo l’attenzione sugli aspetti materiali ed estetici. Dalle tecniche agli strumenti utilizzati per osservare e registrare su carta la natura e gli spazi urbani, all’assemblaggio di album e all’innovazione delle tecniche di stampa, le due giornate di studio si propongono di dimostrare come le ricerche più recenti stiano plasmando la storia delle immagini del paesaggio, sfidando le tradizionali narrazioni storiografiche. Tra i vari aspetti che il convegno intende affrontare e che saranno al centro degli interventi dei relatori scelti attraverso un call for papers, vi sono la nozione del disegno dal vero o ‘dal naturale’ in relazione alla pratica e all’esperienza artistica; i materiali per il disegno di paesaggio: supporti e strumenti del disegno; le pratiche di raccolta dei singoli fogli, di assemblaggio e dispersione di taccuini e album di disegni di paesaggio; gli schemi compositivi, la prospettiva e i punti di vista sul paesaggio; l’uso di strumenti ottici e di altri dispositivi tecnici.

 

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XLI Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri

Il Seminario di perfezionamento della Scuola per Librai organizzato dalla Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri, giunto alla sua quarantunesima edizione, si terrà alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia dal 23 al 26 gennaio 2024.

 

Nel corso delle tre giornate didattiche verranno affrontati e approfonditi temi quali la gestione economica e finanziaria della libreria, la gestione dell’assortimento e il servizio al cliente. I 30 librai partecipanti avranno inoltre modo di mettersi in gioco e confrontare le proprie esperienze durante il lavoro di gruppo.

 

Nel corso della Giornata conclusiva, venerdì 26 gennaio, verranno consegnati il diciottesimo Premio per Librai Luciano e Silvana Mauri al libraio Fabio Lagiannella e la quinta Borsa di lavoro Nick Perren alla libraia Veronica Tati.

Scenari economici di mercato, intelligenza artificiale, nuovi sviluppi dell’editoria digitale, lettura e fidelizzazione delle giovani generazioni tra i temi che verranno discussi.

 

La Giornata conclusiva potrà essere seguita in collegamento Zoom, previa registrazione all’indirizzo https://qrco.de/uem41

 

Programma Seminario 2024

Research-led Performance | Composer – Instrument – Performer | Violoncello Solo in the Second Half of the 20th Century

Con questo workshop riprende il ciclo Research-led Performance, inaugurato nel 2016: una delle attività più seguite e apprezzate dell’Istituto per la Musica.
L’edizione 2024 è affidata a Lucas Fels, violoncellista del Quartetto Arditti e professore presso l’Università di Musica e Arti dello Spettacolo di Francoforte. Musicista di grande maestria, Fels coniuga la sua competenza con un vivo interesse per gli aspetti filologici e la riflessione teorica. Il workshop è incentrato su opere per violoncello solo di compositori italiani, con particolare attenzione ai fondi archivistici conservati presso l’Istituto per la Musica. Le composizioni oggetto di studio saranno le seguenti:
• Luigi Dallapiccola, Ciaccona, Intermezzo e Adagio (1945);
• Renato de Grandis, Serenata seconda (1970);
• Giacomo Manzoni, Freedom (2001);
• Ernesto Rubin de Cervin, Omaggi (2002).
Il workshop è destinato a giovani violoncellisti con spiccate capacità di comprensione e interpretazione della musica di ricerca e sperimentazione. Il programma comprende sessioni pratiche e teoriche, oltre a un concerto finale con esibizioni di una selezione di borsisti. Le sessioni pratiche saranno tenute da Lucas Fels, mentre nelle sessioni teoriche, aperte al pubblico, i musicologi Gianmario Borio (Direttore dell’Istituto per la Musica e professore all’Università di Pavia), Francisco Rocca (collaboratore scientifico dell’Istituto per la Musica) e Francesca Scigliuzzo (dottoranda all’Università di Udine) affronteranno diversi aspetti delle opere studiate. È prevista la partecipazione di Giacomo Manzoni.
Bando di iscrizione per 8 violoncellisti con borsa di studio
Scarica WorkshopVioloncelloBandoITA_DEF (dic)
Scadenza per la presentazione delle domande: 25 ottobre 2024