Istituto di Storia dell'Arte Archives - Pagina 7 di 28 - Fondazione Giorgio Cini

L’arca di vetro. La collezione di animali di Pierre Rosenberg

In stretta correlazione tematica con la mostra L’Arca di vetro. La collezione di animali di Pierre Rosenberg, il Centro Studi del Vetro coordinerà il consueto Convegno internazionale di approfondimento per analizzare l’importanza della produzione muranese legata al mondo animale.

Verranno raccontate e messe in luce sia le eccellenze che sono ora esposte in mostra sia quelle, diverse ed altrettanto rappresentative, che nel corso del tempo hanno realizzato una vera e propria ‘antologia zoomorfa’, afferente a discipline anche collaterali all’arte vetraria.

I partecipanti al convegno, oltre una ventina di speakers tra storici dell’arte, curatori, artisti, designers e maestri vetrai, riporteranno le proprie prospettive nell’ambito della tematica ‘animalier’, chi offrendo un contributo di taglio storico-critico, chi raccontando le specifiche esperienze progettuali e creative nel contesto delle fornaci, ma anche della produzione fumettistica, scenografica ed infine archivistica.
L’evento, previsto on-line, avrà luogo lunedì 28 giugno dalle 14.30 alle 18.30, ed i singoli contributi daranno conto non solo degli incredibili pezzi esposti in mostra alle Stanze del Vetro, ma anche di importanti materiali d’archivio, quali foto d’epoca, disegni e progetti, provenienti dall’Archivio Generale del Vetro dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini. Ad aprire i lavori e le riflessioni sul vasto argomento del collezionismo nella storia del vetro sarà lo stesso Pierre Rosenberg, che racconterà al pubblico la nascita ed il formarsi della sua incredibile raccolta di animali in vetro dagli anni trenta al contemporaneo.

 

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Il convegno potrà essere seguito in diretta sulla pagina Youtube della Fondazione Giorgio Cini.

E’ possibile, nei limiti dei posti disponibili, partecipare anche in diretta sulla piattaforma Zoom registrandosi tramite il modulo sottostante.

Per chiarimenti e informazioni: info@cini.it

 

Libri a San Giorgio | «Studi Veneziani»

 

Nuova stagione della Galleria di Palazzo Cini

Il 28 maggio 2021 riapre al pubblico la straordinaria casa-museo di Palazzo Cini a San Vio, in partnership con Assicurazioni Generali, che custodisce un prezioso nucleo della raccolta d’arte antica di Vittorio Cini, imprenditore e filantropo, che fu anche uno dei più importanti collezionisti del novecento italiano.

 

La galleria espone un prezioso lascito di dipinti, sculture e oggetti d’arte, componendo un ragguardevole percorso dell’arte italiana dal XIII al XVIII secolo. Tra i capolavori esposti e ora nuovamente visibili la serie straordinaria di dipinti del rinascimento fiorentino, tra cui le opere di Beato Angelico e Piero di Cosimo, e la raccolta di dipinti ferraresi con le opere di Dosso Dossi, Cosmè Tura, Ercole de’ Roberti
e di altri artisti dell’“officina ferrarese” come Marco Zoppo, Baldassarre d’Este, Ludovico Mazzolino, Lorenzo Costa.

 

Grazie all’iniziativa L’ospite a Palazzo – che già negli scorsi anni aveva offerto l’occasione per esporre nelle sale della Galleria alcuni capolavori giunti in prestito dai maggiori musei italiani e internazionali allo scopo di intrecciare relazioni visive e di contenuto con le opere della collezione permanente – sarà esposto il celebre dipinto San Giorgio e il drago di Paolo Uccello, del Musée Jacquemart – André di Parigi, concesso dall’istituzione francese in occasione del prestito de Il giudizio di Paride di Botticelli e bottega che lascerà in settembre la Galleria di Palazzo Cini per la mostra parigina Botticelli: un laboratoire de la Renaissance (10 settembre 2021 – 24 gennaio 2022).

 

A Palazzo Cini è visitabile, inoltre, la rinnovata mostra Piranesi Roma Basilico, inaugurata nel 2020, a cura di Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini, con la collaborazione dell’Archivio Gabriele Basilico.

 

La Galleria di Palazzo Cini, con le Gallerie dell’Accademia, la Collezione Peggy Guggenheim e Palazzo Grassi – Punta della Dogana partecipa al Dorsoduro Museum Mile, uno straordinario percorso culturale che prevede itinerari integrati, comunicazione condivisa e sconti sui biglietti d’ingresso ai musei. Il Dorsoduro Museum Mile, ideato nel 2015, accoglie il visitatore in un circuito lungo poco più di un miglio che attraversa il sestiere di Dorsoduro, tra il Canal Grande e il canale della Giudecca, facendolo viaggiare lungo otto secoli di storia dell’arte mondiale: dai capolavori della pittura veneziana medievale e rinascimentale delle Gallerie dell’Accademia, ai protagonisti della scena dell’arte contemporanea esposti a Punta della Dogana, passando per le storiche case-museo di Vittorio Cini e di Peggy Guggenheim, che ospitano le collezioni di questi grandi mecenati.

Trésors de Venise. La collection Cini

Nel 2021 la Fondazione Giorgio Cini ha celebrato i suoi settant’anni con una serie di iniziative dedicate al suo fondatore. Alle sue raccolte e al ruolo di mecenate ‘umanista e filantropo’ è dedicata la mostra Trésors de Venise. La collection Cini (19 novembre 2021 – 27 marzo 2022), che la Fondazione Giorgio Cini ha organizzato insieme all’istituzione culturale parigina Cul- turespaces presso l’Hôtel de Caumont – Centre d’Art di Aix-en-Provence, hôtel particulier settecentesco in terra di Provenza. L’esposizione presenta una cospicua selezione (95 opere) di dipinti, sculture, oggetti d’arte decorativa, disegni, incisioni, miniature, libri miniati e illustrati a stampa, compresi i capolavori della Galleria di Palazzo Cini (Lippi, Botticelli, Angelico, Piero di Cosimo, Pontormo), capaci di restituire, da un lato, il gusto e la ricchezza di stimoli e interessi di Vittorio Cini ed evocare dall’altro il contesto sociale e culturale che caratterizzarono il suo collezionismo.

Il catalogo della mostra, edito da Hazan, ripercorre, attraverso i contributi di Luca Massimo Barbero, Daniela Ferretti, Alessandro Martoni e Maurizio Reberschak, le tappe della sua lunga vita e della sua fortuna imprenditoriale nell’Italia novecentesca; ne mette a fuoco il ruolo di appassionato e colto collezionista d’arte antica tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta, la sua attitudine enciclopedica e i vasti interessi nei confronti delle testimonianze artistiche, il gusto e le predilezioni estetiche nutrite da consiglieri di primo piano come Bernard Berenson, Nino Barbantini, Federico Zeri.

«Arte Veneta» 76 (2019)

«Arte Veneta» 76 (2019)

a cura dell’Istituto di Storia dell’Arte

 

Antonio Antico, scultore e coroplasta padovano a cavallo di due secoli

Marco Scansani

 

Girolamo Pittoni all’Aquila e altri maestri veneti nel Centro-Italia

Adriano Ghisetti Giavarina

 

La chiesa di San Severo a Venezia e la Crocifissione di Jacopo Tintoretto

Roberta Battaglia, Anna Pizzati

 

Pietro Macetti: uno scultore di ascendenza genovese nella Lombardia veneta e la maturazione

di Andrea Fantoni

Giuseppe Sava

 

Antonio Balestra e Pietro Antonio Rotari

Andrea Tomezzoli

 

Anton Maria Zanetti, il duca di Devonshire e Hugh Howard: il nuovo carteggio

Bożena Anna Kowalczyk

 

Isaac Newton in un ritratto di Rosalba Carriera dal Cabinet des peintures en pastel della Reale Galleria di Dresda

Bernardina Sani

 

La decorazione settecentesca di palazzo Fè d’Ostiani, tra nuove attribuzioni e letture iconografiche

Stefania Cretella

 

Segnalazioni

 

Un San Sebastiano per Giovanni de Fondulis

Luca Siracusano

 

Tra Sydney e Castelfranco. Note giorgionesche

Piermario Vescovo

 

«Amor m’è acexo»: un eccezionale calice veneziano nel Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum

Rosa Barovier Mentasti, Cristina Tonini

 

La Terza Ora. Una scheda per Vasari in chiusura dell’anno aretiniano

Vittoria Romani

 

Sui ritrattisti di Pietro Aretino: Paolo Pace

Vincenzo Mancini

 

Dionigi l’Areopagita come fonte per l’Assunzione di Maria: i teleri di Veronese per i gesuiti di Venezia

Stefano Pierguidi

 

Due “Marine bislunghe” di Gaspar van Wittel. Inedite vedute di Venezia

Carolina Trupiano

 

Una lettera di Jacopo Amigoni a Farinelli

Chiara Lo Giudice

 

Carte d’archivio

 

Unpublished Documents on Venetian Architects and Sculptors: Jacobello and Pierpaolo Dalle Masegne, Filippo di Domenico, Tullio Lombardo, and Others

Anne Markham Schulz

 

Una bottega veneziana del tardo Cinquecento: il testamento del pittore Rocco da San Silvestro

(1523 ca.-1602)

Valentina Sapienza

 

ebook Bibliografia dell’arte veneta (2018)

a cura di Sarah Ferrari

Le ultime donazioni contemporanee del Centro Studi Vetro

Nell’ultimo anno e nonostante il periodo critico, il Centro Studi Vetro della Fondazione Giorgio Cini non ha rallentato le sue ricerche e si è, anzi, ulteriormente arricchito grazie a nuovi lasciti che ampliano il già prezioso patrimonio conservato finora presso l’Istituzione veneziana.
Il Centro Studi si riconferma dunque custode di riferimento per disegni, schizzi, progetti, fotografie e documenti relativi ad alcuni tra i più interessanti artisti e designers del nostro tempo, che hanno utilizzato il vetro con intenti e risultati tra i più diversi e talvolta contrastanti.

 

Tali donazioni testimoniano dunque l’attività di artisti e designers viventi, veneziani e non solo, che si sono cimentati e continuano a cimentarsi tuttora anche con il materiale vetro, dimostrando l’importanza dei loro lasciti per la diffusione del sapere, al contempo tecnico e culturale, di questo settore così affascinante.
Con queste recenti acquisizioni si arricchisce quindi una già ricca collezione, che vanta un imponente patrimonio documentario novecentesco, confermando come il Centro Studi del Vetro sia divenuto ormai il polo italiano più fecondo per le ricerche nell’ambito dell’arte vetraria e della sua storia, ma anche per lo sviluppo di tale forma artistica e di tutte le attività didattiche, di studio e di promozione ad essa collegate.

 

Presenteranno le donazioni:

Luca Massimo Barbero

David Landau

Cristina Tonini

Giorgio Vigna

 

con dei contributi video di

Rosa Barovier Mentasti

Cristiano Bianchin

Silvano Rubino

 

La presentazione è destinata alla stampa.

 

Arte Veneta 76 Bibliografia dell’arte veneta (2018)

Arte Veneta 76
Bibliografia dell’arte veneta (2018)

 

Appendice della rivista omonima, la Bibliografia dell’arte veneta, a cura di Sarah Ferrari, costituisce un repertorio di pubblicazioni, edite nell’arco di un anno (2018), dedicate ad argomenti di interesse storicoartistico veneto al quale gli studiosi possono fare riferimento come strumento di aggiornamento e orientamento. Un modo per facilitare l’accesso a un ausilio fondamentale per gli studi.

 

Scarica il pdf Bibliografia Arte Veneta 76 

Piranesi Roma Basilico: progetto speciale sui muri di Venezia

La Fondazione Cini presenta il progetto speciale

Palazzo Cini per le calli di Venezia ideato da Luca Massimo Barbero

 

Attendendo l’apertura della casa-museo, gli spazi per le affissioni cittadini diventano il teatro naturale per mettere a confronto la Roma antica delle incisioni di Piranesi e quella contemporanea delle fotografie di Basilico: un omaggio ai veneziani che si riappropriano della loro Città e un’anteprima della mostra che aprirà prossimamente

 

Mentre i musei sono ancora chiusi a causa delle disposizioni ministeriali e la rete si riempie di visite virtuali, a Venezia l’arte “esce in strada” e va incontro ai cittadini, con il progetto speciale Palazzo Cini per le calli di Venezia ideato da Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini. A partire dal 12 maggio 2020, per un mese le mura della città lagunare – unica anche per la sua pedonalità e ora tornata a disposizione dei veneziani data l’assenza dei turisti – ospiteranno grazie all’affissione pubblica, il dialogo tra l’opera incisoria di Giambattista Piranesi e la fotografia contemporanea di Gabriele Basilico. Il progetto anticipa il tema che sarà anche al centro della mostra Piranesi Roma Basilico, di prossima apertura a Palazzo Cini a San Vio, in partnership con Assicurazioni Generali che sostiene questa iniziativa che applica il principio di accessibilità e fruibilità dei beni artistici a favore del quale la Compagnia è impegnata da sempre.

 


Il progetto, ispirato alle celebrazioni per i 300 anni dalla nascita di Giambattista Piranesi (Venezia, 1720 – Roma, 1778), “è un omaggio a Venezia, città della cultura per antonomasia, e ai veneziani.” – afferma Luca Massimo Barbero

 

“In un momento storico in cui i luoghi dell’arte sono fisicamente ancora inaccessibili a causa delle restrizioni per contrastare la pandemia, un’arte nata per essere stampata come le incisioni di Piranesi e le foto di un maestro contemporaneo come Basilico, come è loro naturale si danno allo sguardo di chi cammina e si ferma per un attimo. L’arte anche in questo caso è un viaggiare senza spostarsi e travalica le barriere dei musei per incontrare e ispirare le persone anche in questo momento. E i muri labirintici della città diventano un atlante per questo possibile viaggio.”

 


 

Palazzo Cini per le calli di Venezia mostrerà ai passanti, fino alla riapertura della casa-museo che fu dimora di Vittorio Cini, le riproduzioni di alcuni dei luoghi più simbolici della Città eterna, rappresentate dalla combinazione tra le stampe originali realizzate nel ‘700 dall’incisore veneziano e conservate dalla Fondazione Cini e le vedute di Roma del grande fotografo milanese Gabriele Basilico, realizzate con le stesse angolazioni delle incisioni piranesiane su commissione della Cini nel 2010.

 

Gli stessi confronti saranno poi visibili a San Vio in occasione della mostra Piranesi Roma Basilico – curata da Luca Massimo Barbero e realizzata grazie alla collaborazione dell’Archivio Gabriele Basilico – insieme a una più ampia selezione, di cui Palazzo Cini per le calli di Venezia rappresenta un’anticipazione speciale. Il più importante omaggio veneziano a Giambattista Piranesi mostrerà infatti 25 stampe originali e 26 vedute di Roma del fotografo milanese, di cui 12 mai esposte prima. Le incisioni di Piranesi oggetto del dialogo con Basilico, sono state selezionate dal corpus integrale parte delle collezioni grafiche della Fondazione Cini: il corpus Piranesi costituisce uno dei fondi di grafica più rilevanti conservati da un’istituzione privata, che in questa occasione si offe allo sguardo della Città.

«Arte Veneta» 75/2018

«Arte Veneta» 75 (2018)

a cura dell’Istituto di Storia dell’Arte

 

Valentina Baradel, Zanino di Pietro. Riflessioni a margine del trittico di Rieti, un’opera poco nota e una ritrovata

Elena Cera, Pantaleone di Paolo, taia piera veneziano

Susanna Zanuso, Cristoforo Solari da Venezia a Milano: il Sangue del Redentore del Victoria and Albert Museum

Lorenzo Principi, La Punizione di Marsia: un rilievo di Silvio Cosini e il sepolcro di Jacopo Sansovino a Venezia

Alessandra Pattanaro, Per Leandro Bassano e i domenicani: un bilancio e un nuovo ritratto

Maichol Clemente, Nella bottega di Giusto Le Court. Terrecotte, marmi, documenti

Sara Grinzato, Rientrando a palazzo Barbaro: nuove letture iconografiche per Tiepolo e Piazzetta

Roberto De Feo, La pietà di Ezechia di Francesco Hayez e Mosè chiedente al faraone la libertà di Israele di Lattanzio Querena

Fernando Rigon Forte, Due corone per Arianna

 

Segnalazioni

Davide Civettini, Una terracotta del Rosso a Pozzonovo?

Marco Scansani, Due nuove opere di Giovanni de’ Fondulis

Paolo Ervas, Attribuzioni e considerazioni sulla maturità di Rocco Marconi

Alessandro Martoni, Il Redentore fanciullo tra le Tavole della Legge e la Croce: un’aggiunta

al Moretto tardo

Luca Siracusano, Un Nettuno di due secoli. Gli Albanese e un problema della scultura veneta del Seicento

 

Carte d’archivio

Anne Markham Schulz, New Documents on Trecento Venetian Painters

Luca Giacomelli, Scambi artistici tra Venezia e Firenze: il conte Giacomo Grimaldi e la collezione Rinuccini

 

Restauri

Milena Dean, Andrea Brustolon: il Sansone riscoperto e un’analisi tecnologica

 

ebook Bibliografia dell’arte veneta (2017)

a cura di Paolo Delorenzi (periodici) e Meri Sclosa (monografie)

Venezia e lo Studio Glass Americano

Il simposio internazionale, coordinato dal Centro Studi del Vetro in occasione della mostra Venezia e lo Studio Glass Americano organizzata da Le Stanze del Vetro, ha lo scopo di approfondire, per la prima volta in Italia, il contesto dell’importante movimento American Studio Glass, fondato negli Stati Uniti durante gli anni Sessanta e che ha visto il vetro diventare progressivamente materiale e medium espressivo per la creatività degli artisti americani.

 

Proprio verso la metà del XX secolo, infatti, all’interno dei laboratori del Toledo Museum of Art nasce un impulso crescente nei confronti della tecnica della soffiatura del vetro. Un ruolo determinante in tale vicenda è il forte influusso che le tecniche tradizionali veneziane, quindi l’estetica muranese, esercitarono sullo studio e conseguentemente sugli inaspettati sviluppi del trattamento di questo materiale nell’arte contemporanea. Contesto questo che condurrà a un significativo percorso di conoscenza tecnica e culturale per liberare la produzione del vetro dai processi industriali e sviluppare piuttosto l’innovazione sperimentale, incentivando una progressiva vivacità di linguaggi. Di notevole risonanza soprattutto l’effetto della lavorazione veneziana del vetro trasmessa da illustri maestri, tra cui Dale Chihuly, Benjamin Moore, Paul Marioni, William Morris e Lino Tagliapietra, che indirizzarono così l’evoluzione della ricerca verso percorsi non tradizionali, influenzando radicalmente artisti e designer di nuova generazione.

 

Il convegno esplorerà, grazie alla presenza di esperti di fama internazionale, tra cui Tina Oldknow, William Warmus e l’artista Kim Harty, le diverse dinamiche e declinazioni che tale singolare “relazione amorosa” con il vetro veneziano ha avviato attraverso la sua crescente diffusione negli Stati Uniti e nel mondo.

 

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Il convegno potrà essere seguito in diretta sulla pagina Youtube della Fondazione Giorgio Cini.

E’ possibile, nei limiti dei posti disponibili, partecipare anche in diretta sulla piattaforma Zoom registrandosi tramite il modulo sottostante.

Per chiarimenti e informazioni: info@cini.it

— CI DISPIACE, MA NON CI SONO PIU’ POSTI DISPONIBILI SULLA PIATTAFORMA ZOOM —
Potete seguire la diretta sul canale Youtube della Fondazione e interagire con i relatori tramite i commenti.

“Pietro Pictore Arretino”. Una parola complice per l’arte del Rinascimento

“Pietro Pictore Arretino”. Una parola complice per l’arte del Rinascimento raccoglie gli atti del convegno dedicato alla figura del letterato toscano, ospitato nell’autunno del 2018 presso la Fondazione Giorgio Cini e promosso in collaborazione con Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Università degli Studi Roma Tre, Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, KNIR – Reale Istituto Neerlandese di Roma, Gallerie degli Uffizi e Comitato per l’Edizione Nazionale del- le Opere di Pietro Aretino. Il volume presenta i risultati dei singoli interventi, divisi in quattro sessioni, secondo le linee tematiche affrontate nel simposio, volte ad approfondire la discussione sulla competenza artistica dello scrittore, sui suoi rapporti con gli artisti, sull’incidenza della sua parola nella messa a punto del lessico artistico rinascimentale.