Convegni e seminari Archives - Pagina 8 di 49 - Fondazione Giorgio Cini

Nino Barbantini (1884-1952). Tra museografia e critica d’arte

Convegno di Studi Nino Barbantini (1884 – 1952) tra museografia e critica d’arte
Complesso Monumentale Rocca di Monselice, aula Businaro
18-19 ottobre 2022

 

Nelle giornate del 18 e 19 ottobre si terrà presso la suggestiva cornice del Castello di Monselice il Convegno di Studi Nino Barbantini (1884 – 1952) tra museografia e critica d’arte, promosso dall’Istituto di Storia dell’Arte, in collaborazione con la Regione del Veneto, in occasione del settantennale della morte. Figura di primo piano della museografia in Italia dei primi decenni del Novecento, fu protagonista indiscusso della vita culturale lagunare contribuendo a plasmare il sistema museale cittadino. In qualità di Direttore della Galleria internazionale d’Arte Moderna di Venezia fu promotore delle celebri esposizioni dei “ribelli di Ca’ Pesaro”, sostenendo artisti come Gino Rossi, Felice Casorati, Umberto Boccioni, Arturo Martini, grazie alla sua attività di pubblicista e critico d’arte; attivo anche sul fronte dell’arte antica, curò memorabili mostre nella città natale Ferrara, Esposizione della pittura ferrarese del 1933, e in quella lagunare d’adozione come la monografica su Tiziano (1935) allestita a Ca’ Pesaro.

 

Alla metà degli anni Trenta fu prescelto da Vittorio Cini come responsabile del progetto di restauro e allestimento del Castello di Monselice, che con le sue collezioni d’arte è lo specchio delle scelte di gusto operate da Barbantini per l’imprenditore collezionista Vittorio Cini, con il quale condivise un lungo e fraterno sodalizio culturale. Amicizia suggellata nel 1951 quando Barbantini affiancò Vittorio Cini nel progetto di creazione della Fondazione Giorgio Cini, contribuendo a definirne l’identità culturale e assumendone il ruolo di primo presidente.

 

Il programma delle due giornate indaga la poliedrica personalità di Barbantini e intende restituirne l’intreccio fecondo tra museografia, esposizioni e critica d’arte, presentando gli allestimenti da lui promossi alla luce della museografia contemporanea e approfondendo i rapporti con studiosi, colleghi e artisti nel variegato e fecondo clima culturale e intellettuale della Venezia della prima metà del Novecento. Bernard Berenson così ricordò Barbantini nella premessa alla raccolta dei suoi Scritti d’arte editi e inediti (1953), pubblicati l’anno successivo alla scomparsa del critico: «dotato di finissimo intuito, di un gusto sobrio, di un occhio sicuro per l’ambientamento dell’opera d’arte».

 

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Tavola Rotonda: Il teatro musicale oggi. Voci, azioni e tecnologie

Questa tavola rotonda, organizzata da Gianmario Borio e Vincenzina Ottomano in collaborazione con la Biennale Musica e l’Università Ca’ Foscari, propone una serie di riflessioni su tendenze e sperimentazioni del teatro musicale del XXI secolo, anche alla luce delle tematiche emergenti nel programma della Biennale Musica 2022. La discussione verterà su questioni chiave della creatività contemporanea: le nuove concezioni drammaturgiche, la scelta e l’assemblaggio dei testi, i diversi modi di intendere la trama e i personaggi, il trattamento delle voci, l’integrazione delle tecnologie nella progettualità artistica. Mediante il confronto con le esperienze maturate negli ultimi decenni all’interno e al di là degli spazi scenici convenzionali, si mira a delineare le prospettive attuali del sistema produttivo nel suo complesso. Partecipano: Robert Adlington, Koen Bollen, Giordano Ferrari, Dorothea Hartman e Susanne Kogler.

 

ore 14:00

Sala Chiostro dei Cipressi

 

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Gianfranco Folena alla Fondazione Giorgio Cini

Incontro
Gianfranco Folena alla Fondazione Giorgio Cini

 

Sala del Consiglio

16 settembre 2022, ore 15.00

 

Nel trentennale della scomparsa, la Fondazione Giorgio Cini, con il suo Istituto per il Teatro e il Melodramma, vuole ricordare Gianfranco Folena, direttore dell’Istituto di Lettere Musica e Teatro della Fondazione Giorgio Cini, dal 1959 al 1992. L’incontro, organizzato in sinergia con il Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Gianfranco Folena, intende ripercorrere le numerose e innovative proposte avanzate dal professore nel corso della sua lunga direzione.

 

L’obiettivo della giornata è di porre l’accento sull’ampia produzione culturale di Folena che, con le sue idee all’avanguardia nel panorama italiano, ha contribuito a avviare inediti filoni di studio. Inoltre, la creazione di nuovi contenuti e la divulgazione dei risultati prodotti, ha dato luogo ad ambiti di ricerca che sono divenuti, in seguito, le linee guida dell’attività dell’Istituto per il Teatro e il Melodramma.

 

Parteciperanno all’incontro:

Renata Codello, Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini

Maria Ida Biggi, Direttore dell’Istituto per il Teatro e il Melodramma e Università Ca’ Foscari

Daniela Goldin Folena, Università di Padova

Claudio Marazzini, Accademico della Crusca e Presidente del Comitato nazionale Gianfranco Folena

Piero Del Negro, Università di Padova

Lorenzo Tomasin, Université de Lausanne

Parteciperà all’incontro il figlio Pietro Folena, presidente dell’Associazione MetaMorfosi

 

L’incontro sarà dedicato anche al ricordo di Luca Serianni (Accademico dei Lincei e Professore emerito dell’Università La Sapienza di Roma) che aveva risposto, con gioia ed entusiasmo, al nostro invito di partecipare, ma a seguito di un tragico incidente, è mancato nello scorso mese di luglio.

 

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Photography Masterclass con Sabiha Çimen e Jason Eskenazi

L’agenzia Magnum Photos e il Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate della Fondazione Giorgio Cini hanno aperto il bando di iscrizione al terzo workshop organizzato sull’isola di San Giorgio Maggiore, Venezia, per offrire ai partecipanti l’opportunità di lavorare ai loro progetti in un ambiente di gruppo intimo e coinvolgente.

Il workshop di tre giorni sarà guidato dalla fotografa Magnum Sabiha Çimen. Gli studenti selezionati parteciperanno a discussioni sulla fotografia documentaria e su come sviluppare progetti personali a lungo termine. Durante il corso Sabiha insieme al tutor del corso ospite, Jason Eskenazi – fotografo e fondatore di Red Hook Books, discuteranno del loro lavoro e analizzeranno i progetti degli studenti selezionati.

Organizzato in sessioni intensive di lezioni, esercizi di editing e sequencing e revisioni di gruppo del portfolio, questo workshop aiuterà a sviluppare strategie e impostare obiettivi di progetto individuali. Questo workshop permetterà di lavorare sia sulla tecnica fotografica, che allo sviluppo di un progetto di libro e di esposizione.

Questo workshop è aperto a 15 partecipanti e adatto a fotografi che sono alla ricerca di una guida nella fase finale dei loro progetti o fotografi che iniziano un nuovo progetto e sono in una fase di ricerca. Ogni partecipante avrà l’opportunità di acquisire una migliore comprensione del processo di editing dei progetti a lungo termine e sulla scelta del formato giusto per la loro espressione.

 

Per maggiori informazioni:

www.magnumphotos.com

 

Accademia Vivaldi

Proseguono i Corsi dell’Accademia Vivaldi: cinque incontri di approfondimento sulla prassi esecutiva delle composizioni di Antonio Vivaldi, dedicati a giovani cantanti e strumentisti.

L’incontro guidato dal soprano Gemma Bertagnolli, sarà interamente dedicato all’opera La Griselda che Vivaldi presentò al teatro San Samuele nel 1735. Il libretto di Apostolo Zeno, rimaneggiato appositamente per il Prete rosso da Carlo Goldoni, trae ispirazione dalla novella del Marchese di Saluzzo, l’ultima del Decameron di Boccaccio.

Durante l’Accademia sono previsti due interventi musicologici: uno di Alessandro Borin, co-curatore dell’edizione critica di Griselda e uno di Giada Viviani capofila del del gruppo di ricerca della Fondazione Levi La drammaturgia musicale a Venezia (1678-1792).

Il 24 giugno alle ore 18.00 gli allievi del corso terranno un concerto presso la Fondazione Ugo e Olga Levi  in cui eseguiranno arie tratte da La Griselda, RV 718.
Il concerto, a ingresso gratuito, è inserito all’interno della seconda edizione del Festival Vivaldi.

Per maggiori informazioni segreteria.vivaldi@cini.it

XLVII Corso Internazionale di Alta Cultura | Le risorse dell’essenziale

Le parole che descrivono il mondo assumono nuovi contorni: i termini «globalizzazione» o «mondializzazione» hanno preso sfumature negative; pronunciate spesso con rassegnata passività, suscitano immagini di impotenza per il singolo individuo o lo sospingono verso un localismo difensivo che suscita l’illusione di «identità controllabili».

La guerra in Europa non è solo un arretramento culturale grave dell’umanità ma richiama altresì al censimento e salvaguardia dei valori primari, dall’energia al pane, di un’esistenza libera.

Si tratta dunque di convergere, nei vari ambiti disciplinari e sociali, verso l’“essenziale”;  non solo nel senso di ciò che è indispensabile, ma anche in quello – più importante – di ciò che conduce all’essenza, al nocciolo, di un problema, di un atteggiamento, di un valore. È un processo insieme logico ed etico, che riguarda tanto l’economia che l’ecologia, il pensiero e l’azione, il descrivere e il vivere. Può aprire a modi più incisivi di razionalità condivisa.

 

Lectio magistralis di:

Marco Alverà, autore di Hydrogen Revolution, imprenditore nell’energia, fondatore zhero.net

Luigino Bruni, Università di Roma, LUMSA

Paola Cattani, Università di Roma Tre

Francesco Dal Co, Professore emerito IUAV

Gabriele Lolli, Scuola Normale Superiore, Pisa

Carlo Ossola, Collège de France, Parigi, Direttore del Corso

Lucrezia Reichlin, London Business School

Rob Riemen, Nexus Instituut, Amsterdam

Jean-Marie Tarascon, Collège de France, Parigi

Olivier-Thomas Vénard, École Biblique et Archéologique française de Jérusalem

 

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Ritorno a Monselice

Nel 1979 più di quaranta opere d’arte furono trafugate dal Castello di Monselice, dimora di delizia e primo teatro del colto collezionismo di Vittorio Cini. Grazie alle indagini del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Venezia, tre di queste opere sono state fortunatamente recuperate e restituite tra 2001 e 2015 alla Fondazione Giorgio Cini, proprietaria del Castello al momento del furto: si tratta di un’Adorazione dei pastori cinquecentesca di artista padano (Cremona ?) dell’ultimo quarto del XVI secolo, di un San Luca Evangelista seicentesco attribuito a Pietro Bellotti, entrambi dipinti su tavola, e di un bassorilievo ligneo policromo con l’ Adorazione del Bambino di scuola lombarda della fine del Quattrocento. Grazie a un accordo di deposito tra la Regione del Veneto, proprietaria attuale del Castello di Monselice, e la Fondazione Giorgio Cini, le opere recuperate dai Carabinieri tornano nella splendida sede scelta per loro da Vittorio Cini.

 

L’atto di conferimento sarà preceduto da una cerimonia ufficiale di consegna delle tre opere in occasione della quale sono previsti i seguenti interventi:

 

Francesco Calzavara

Assessore alla Programmazione, Attuazione programma, Rapporti con il Consiglio Regionale, Bilancio e patrimonio, Affari generali, EE.LL. Regione del Veneto

 

Francesca Scatto

Presidente della Sesta commissione consiliare permanente (Politiche per l’istruzione, la formazione ed il lavoro; politiche per la ricerca; politiche per la cultura, il turismo e lo sport)  Consiglio Regionale del Veneto

 

Cristiano Corazzari

Assessore al Territorio, Cultura, Sicurezza, Flussi migratori, Caccia e pesca Regione del Veneto

 

Giorgia Bedin

Sindaco di Monselice

 

Aldo Rozzi Marin

Amministratore Unico della Marco Polo Srl

 

Renata Codello

Segretario Generale Fondazione Giorgio Cini

 

Christian Costantini

Comandante Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Venezia

 

Luca Massimo Barbero

Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte Fondazione Giorgio Cini

Venezia seconda Bisanzio

Il 21 giugno 2022, il Seminario di studi “Venezia seconda Bisanzio” radunerà i migliori studiosi per riflettere sul legame tra Costantinopoli e Venezia.

A tutti quelli che per secoli vi sono approdati, Costantinopoli apparve una meraviglia, città sublime, un incanto indimenticabile. Di essa rimane un’inestinguibile nostalgia. Venezia nasce e si forma bizantina, diventa ciò che è in un rapporto complesso con la madrepatria, la polis imperiale sul Bosforo. La meraviglia di Costantinopoli, dopo la caduta della sua civiltà nel 1453, è come se fosse stata traslata nella meraviglia di Venezia. C’è qualcosa di familiare tra queste due città, qualcosa che sfugge, ma si percepisce nelle atmosfere sospese. Non tanto i dettagli, quanto l’insieme, una certa idea, un essere tra Occidente e Oriente. Il Seminario di studi “Venezia seconda Bisanzio” raduna i migliori studiosi per riflettere su questa celebre formula che rievoca i legami tra le due città e le loro storie. È anche un modo di ricordare una formula cara a Vittore Branca, a lungo Segretario generale della Fondazione Giorgio Cini, che considerava quella di Venezia una civiltà unica.

 

In seguito il programma della giornata:

 

Ore 10:00

 

Peter Schreiner, Universität zu Köln

Cosa significa alterum Byzantium?

 

Caterina Carpinato, Università Ca’ Foscari Venezia

La caduta della Polis nell’Άλωσις της Τροίας di Nikolaos Lukanis (Venezia, Nicolini da Sabbio, 1526)

 

Sandra Origone, Università degli Studi di Genova

Genova e Venezia nel confronto con Bisanzio

 

Beatrice Daskas, Università Ca’ Foscari Venezia

Βασίλεια πόλις / Civitas regia.

Riflessioni intorno a un topos tra Costantinopoli e Venezia

 

Niccolò Zorzi, Università degli Studi di Padova

Lo sguardo dell’altro.

Venezia nello specchio delle fonti bizantine

 

Ore 15.00

 

Silvia Ronchey, Università degli Studi Roma Tre

Fuga dalla Prima Roma. Bessarione e l’eredità di Bisanzio

 

Eleftherios Despotakis, Johannes Guttemberg-Universität Mainz

Bisanzio e Venezia nella prospettiva di fonti archivistiche e manoscritte.

Un case-study della biblioteca del monastero di Santa Caterina al Monte Sinai

 

Gianmario Guidarelli, Università degli Studi di Padova

L’architettura veneziana del Rinascimento e Bisanzio.

Problemi e prospettive di ricerca

 

Egidio Ivetic, Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano – Fondazione Giorgio Cini

Il mare di Venezia come eredità bizantina

 

Ermanno Orlando, Università per Stranieri di Siena

«E qui sembra loro di entrare in una seconda Bisanzio»:

Venezia e la diaspora dai Balcani nel xv secolo

 

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Goldoni «avant la lettre»: evoluzione, involuzione, trasformazione dei generi teatrali (1650-1750)

L’Istituto per il Teatro e il Melodramma, in collaborazione con l’Universidade de Santiago de Compostela, promuove un convegno internazionale di studi sulla modificazione dei generi teatrali fra il 1650 e il 1750. L’iniziativa si inserisce tre le attività di ricerca dell’Archivio del Teatro Pregoldoniano (ArpreGo) che ha individuato le opere teatrali italiane fra il 1650 e il 1750, in cui siano riscontrabili caratteristiche utili a illuminare la riforma goldoniana in tutta la varietà del suo prodursi storico-artistico. Inoltre, questo progetto ha portato alla realizzazione di un importante numero di edizioni di testi teatrali di questa epoca legati, in qualche modo alla produzione goldoniana e allo sviluppo di diverse banche dati che, insieme agli accennati volumi, possono essere consultate liberamente nel sito web ufficiale del progetto (www.usc.gal/goldoni).

Il convegno costituirà un’occasione d’incontro per gli studiosi del settore che si confronteranno sul tema, con particolare riferimento a quelle manifestazioni drammaturgiche che influirono sul processo formativo di Carlo Goldoni. Fanno parte del Comitato scientifico, oltre ai principali proponenti dell’iniziativa Maria Ida Biggi (Istituto per il Teatro e il Melodramma, Fondazione Giorgio Cini; Università Ca’ Foscari, Venezia), Javier Gutiérrez Carou (Universidade Santiago de Compostela), Piermario Vescovo (Università Ca’ Foscari, Venezia), anche Beatrice Alfonzetti (Università La Sapienza, Roma), Camilla Cederna, Lucie Comparini (Université Paris-Sorbonne), Francesco Cotticelli (Università di Napoli), Emanuele De Luca, Andrea Fabiano (Université Paris-Sorbonne), Paologiovanni Maione (Conservatorio di Napoli), Marzia Pieri (Università di Siena) e Anna Scannapieco (Università di Padova).

 

Scarica il programma e la locandina del convegno.

New Concepts of Harmony in Musical Composition 1945-1975

Questo convegno, organizzato da Gianmario Borio, Pascal Decroupet e Christoph Neidhöfer, rappresenta la fase conclusiva di un progetto triennale, finanziato dalla Ernst von Siemens-Musikstiftung, che indaga una questione chiave della teoria musicale del XX secolo: i principi e le caratteristiche della dimensione armonica nella composizione post-tonale. Questo ramo del progetto approfondisce le tecniche compositive e le elaborazioni teoriche dei tre decenni successivi alla seconda guerra mondiale. Esso segue a un primo incontro del gruppo di ricerca che nel 2019 è stato il punto di partenza di un panel tenuto dai coordinatori e alcuni componenti del gruppo di ricerca presso lo Eighty-fifth Annual Meeting of the American Musicological Society (2019).

Durante il convegno i relatori presenteranno studi monografici su Luciano Berio, Pierre Boulez, John Cage, Elliott Carter, Brian Ferneyhough, Gérard Grisey, György Ligeti, Bruno Maderna, Olivier Messiaen, Luigi Nono, Henri Pousseur e Bernd Alois Zimmermann.

Partecipano: Jonathan Bernard, David W. Bernstein, Paolo Dal Molin, Pascal Decroupet, François-Xavier Féron, Oliver Korte, Catherine Losada, Christopher Brent Murray, Christoph Neidhöfer, Susanna Pasticci, Cordula Pätzold e Ingrid Pustijanac.

 


 

In occasione del Convegno il 12 luglio alle ore 19:00 si terrà un concerto all’Auditorium “Lo Squero” (ingresso gratuito) del mdi Ensemble composto da:

Sonia Formenti flauto

Paolo Casiraghi clarinetto

Lorenzo Derinni violino

Paolo Fumagalli viola

Giorgio Casati violoncello

Valentina Messa pianoforte

 

L’Ensemble suonerà i seguenti brani:

Niccolò Castiglioni Gymel (1960), per flauto e pianoforte

Elliott Carter Esprit rude/esprit doux (1985), per flauto e clarinetto

Luigi Nono “Hay que caminar” soñando (1989), per due violini

Giacomo Manzoni Frase (1988), per clarinetto e pianoforte

Bernd Alois Zimmermann Intercomunicazione (1967), per violoncello e pianoforte

Pierre Boulez Improvisé – Pour le Dr. Kalmus (1969), per flauto, clarinetto, viola, violoncello e pianoforte