Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia Archives - Pagina 38 di 55 - Fondazione Giorgio Cini

Elena Povoledo: Illusione scenica e pratica teatrale

Il Convegno intende ricordare la figura di Elena Povoledo, importante studiosa di teatro di cui il Centro Studi Teatro ha recentemente acquisito, su donazione dei nipoti, la biblioteca e l’intero archivio. Elena Povoledo, in ambito italiano, è stata una pioniera nello studio del rapporto tra le arti figurative e lo spettacolo, avendo svolto una lunga e variegata attività di ricerca sui temi della storia del teatro, della scenografia, dell’architettura teatrale e dell’iconografi a. È stata una dei docenti più amati dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma, capo redattore e curatore dell’apparato iconografico dell’intera Enciclopedia dello Spettacolo e autorevole collaboratrice della Fondazione Giorgio Cini per le mostre di argomento teatrale allestite negli anni Sessanta e Settanta. Gli interventi saranno principalmente incentrati sui temi da lei approfonditi nel corso della sua carriera, dal teatro rinascimentale a quello barocco e settecentesco.

Uno spazio sarà dedicato alla scenografia del secondo Novecento, ambito che l’ha vista intrattenere rapporti diretti con molti artisti del settore.

SCARICA IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO

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DISEGNI TEATRALI DELLA COLLEZIONE ELENA POVOLEDO

In occasione del Convegno sarà allestita, all’interno della sala espositiva della Biblioteca della Manica Lunga, una mostra che ospiterà figurini e bozzetti originali appartenenti alla Collezione Elena Povoledo. Saranno esposti, tra gli altri, materiali di Boris Bilinsky, Ludovico Burnacini, Alexandra Exter, Emanuele Luzzati, Pier Luigi Pizzi, Gianni Polidori. Si ringrazia la famiglia Povoledo, in particolar modo Elisabetta, per la collaborazione alla realizzazione della mostra.

SCARICA LA LOCANDINA DELLA MOSTRA

Venezia Settecento. Studi in memoria di Alessandro Bettagno

Presentazione del volume
Venezia Settecento. Studi in memoria di Alessandro Bettagno
a cura di Bozena Anna Kowalczyk
Silvana Editoriale,  2015

Il volume sarà presentato, il 2 dicembre, da Pierre Rosenberg Accademico di Francia e Presidente Emerito Museo del Louvre.

2 dicembre 2015, ore 17
Fondazione Giorgio Cini
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore, Sala Barbantini


Alessandro Bettagno, veronese di nascita ma residente a Venezia dal primo dopoguerra, è stato un illustre storico dell’arte, uomo di cultura dei più autorevoli in Italia, organizzatore di importanti eventi culturali. Ha fatto parte per cinque decenni dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, come assistente di Giuseppe Fiocco fin dalla sua creazione nel 1954, come direttore dal 1989 al 2002. E’ alla sua attività intelligente e instancabile che l’Istituto deve il suo ruolo di guida nella cultura veneziana degli ultimi decenni del Novecento, oltre che la sua alta considerazione internazionale.

Dal 1972 Alessandro Bettagno è stato ordinario della cattedra di storia dell’arte presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università Ca’ Foscari di Venezia; negli anni ottanta fu presidente dell’Ateneo Veneto e, dal 1998, presidente dell’Istituto Nazionale di Storia dell’Arte di Roma.

Le innovative mostre di disegni a San Giorgio, curate a partire dagli anni Cinquanta, erano un appuntamento annuale per specialisti e pubblico raffinato. Indimenticabili sono state le esposizioni che Bettagno dedicò a Anton Maria Zanetti il Vecchio, Antonio Pellegrini, Giambattista Piazzetta, Giambattista Piranesi, Bernardo Bellotto, Canaletto: gli studi condotti in quelle occasioni, distinti dal rigore scientifico e dalla limpidezza delle informazioni che gli erano peculiari, sono ancora oggi alla base di ogni considerazione sul Settecento veneziano.

Il volume, edito con la partecipazione della Fondazione Giorgio Cini e curato da Bozena Anna Kowalczyk, intende ricordare la figura di Alessandro Bettagno, con saggi di autorevoli studiosi dell’arte veneziana del Settecento, da “Amigoni a Zanetti”.

 

 

Ensemble Badakhshan – Tajikistan

CONCERTO DELL’ENSEMBLE BADAKHSHAN
Sabato 31 ottobre, ore 18.00
Isola di San Giorgio Maggiore
Ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili.

Il concerto dell’Ensemble Badakhshan, unica data italiana del gruppo, è organizzato nell’ambito del Convegno internazionale di studi Musica, arte e spiritualità in Asia centrale.


Canti e danze dal Badakhshan (Tajikistan)
Nell’area sudorientale del Tajikistan, tra le altissime vette del Pamir, si sono sviluppate tradizioni locali di musica e di danza che presentano tratti arcaici molto singolari se considerati nel contesto dell’intera area centroasiatica; comunemente si ritiene che sia proprio l’aspra geografia del Badakhshan ad aver permesso la conservazione e la trasmissione della cultura musicale tradizionale e delle sue sorprendenti specificità.

La specificità del Badakhshan non è solo musicale: considerati comunemente come “i discendenti di Alessandro Magno”, la maggior parte degli abitanti del Badakhshan sono Sciiti Ismailiti e, quindi, a differenza dei musulmani sunniti che li attorniano, riconoscono come guida spirituale (imâm) sua altezza l’Aga Khan.

Più in particolare, i componenti dell’Ensemble Badakhshan vivono nel centro di Khorog, la capitale, con una popolazione di circa 40.000 residenti, nella quale essi operano come musicisti professionisti. Il loro repertorio comprende i maddoh, canti devozionali capaci di convogliare l’energia spirituale detta baraka; i falak, canti di lamento con un ridotto accompagnamento strumentale e, infine, i canti popolari tradizionali detti, appunto, khalqi.

Per gli abitanti della regione, musica e danza sono intimamente connesse: in questo senso Sahiba Davlatshaeva è insieme una grande danzatrice, capace di dispiegare il profondo simbolismo della danza del Pamir, e una delle migliori cantanti femminili. Aqnazar Alovatov, dal canto suo, è particolarmente noto per il canto delle liriche del poeta di lingua persiana Mowlâna Jalâl-ud-Dîn Rûmî (1207-1273), più famoso come santo patrono dei dervisci mevlevî, meglio noti in Occidente come “dervisci rotanti”, i cui versi sono amati da molte culture dell’area.

Badakhshan Ensemble

Aqnazar Alovatov, voce, liuto rubâb
Sahiba Davlatshaeva, voce e danza
Shodikhon Mabatkulov, tamburo a cornice daf
Mukhtor Muborakadamov, liuto setâr
Khushbakht Niyozov, tamburo a cornice daf 

Per maggiori informazioni: musica.comparata@cini.it | t. 041 27102357

 

 

Musica, arte e spiritualità in Asia centrale

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati organizza un importante appuntamento internazionale in collaborazione con Aga Khan Music Initiative (AKMI); CNRS/CETOBAC, Parigi; Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali, Università Ca’ Foscari Venezia; School of Oriental and African Studies (SOAS, University of London).

L’area centroasiatica è stata nei millenni un crocevia di genti e culture segnato da due ceppi linguistici, quello indoeuropeo e quello turco, spesso associati a due stili di vita: quello nomade e quello sedentario.

Se oggi si tende a ridurre in senso geopolitico l’area centroasiatica, limitandola alle cinque repubbliche dell’ex Unione Sovietica (Kazakhstan, Kyrgyzstan, Uzbekistan, Tajikistan e Turkmenistan) va però sottolineato come dal punto di vista culturale l’area comprenda la regione autonoma dello Xinjiang cinese, l’Afghanistan, il Kashmir, l’Iran e l’Azerbaijan; in questa più ampia area culturale le relazioni tra arti, musica e spiritualità furono un tratto ricorrente che ai curatori è sembrato utile seguire: i testi cantati nelle tradizioni di musica classica (maqām), composti dai maggiori poeti di lingua persiana e turca chagatay, risuonano di allusioni e doppi sensi di natura spirituale; dalle riunioni di “ascolto” (samâ’) dei dervisci nascono repertori che influenzano la musica d’arte così come la danza secolare; specifici spazi architettonici vengono concepiti per simili incontri; la calligrafi a di versetti coranici (o di liriche d’arte) percorre le architetture come una musica silente; le miniature ritraggono spesso convivi con musica o strumenti musicali. Applicando l’approccio interculturale tipico dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, studiosi provenienti da tutto il mondo prenderanno in esame singoli casi di studio nei quali interagiscono arti, musica e spiritualità in area centroasiatica, e sembra notevole che questo avvenga proprio a Venezia, per secoli snodo delle vie carovaniere che partivano o arrivavano da quel mondo lontano ma assolutamente vicino. Il convegno è a cura di Anna Contadini, Giovanni De Zorzi, Rachel Harris, Alexandre Papas.

Scarica il programma del convegno.

Sabato 31 ottobre alle ore 18, il convegno si conclude con un concerto dell’Ensemble Badakhshan, proveniente dall’altopiano del Pamir, Tagjikistan. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Per ulteriori informazioni: musica.comparata@cini.it | T. 041 2710357

Seconda edizione del Premio letterario Benno Geiger per la traduzione poetica

Dando seguito al lascito testamentario di Elsa Geiger Ariè per onorare la memoria del padre, la Fondazione Giorgo Cini ha bandito la seconda edizione del Premio letterario Benno Geiger per la traduzione poetica, da assegnare a una traduzione italiana di opere poetiche da lingue occidentali medievali e moderne apparsa nell’ultimo anno. Il Premio, a cadenza annuale, è intitolato a Benno Geiger (1882-1965), scrittore, poeta, e critico d’arte austriaco, autore di pregevoli traduzioni in lingua tedesca di alcuni classici della poesia italiana, il cui ricchissimo carteggio di carattere letterario e artistico, con corrispondenti italiani ed europei del primo Novecento fa parte dei Fondi letterari conservati a San Giorgio.

La giuria preposta al premio, composta da illustri studiosi e presieduta da Francesco Zambon, si riunirà nel mese di settembre per designare il vincitore dell’edizione 2015, oltre ad assegnare le tre borse di studio collegate al Premio e fi nalizzate alle ricerche sul Fondo Geiger e sugli altri fondi letterari custoditi alla Fondazione Giorgio Cini.

I nomi dei vincitori saranno resi noti a conclusione dei lavori della giuria, mentre la cerimonia di consegna del Premio e delle borse si svolgerà il giorno 22 ottobre 2015.

Incontri in Fototeca: Verso l’iperfotografia?

Incontri in Fototeca
I Fondi Fotografici dell’Istituto di Storia dell’Arte

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore, Sala del Soffitto

24 settembre ore 16:30

Alberto Prandi
Verso l’iperfotografia?

Nel dibattito più che ventennale sulla natura delle “due fotografie”, analogica e digitale, hanno fatto irruzione i nuovi media che promettono di riconfigurare il nostro rapporto con la rappresentazione fotografica. Il tema sarà illustrato nella conferenza del professor Alberto Prandi dell’Università Ca’ Foscari di Venezia a partire da alcuni esempi provenienti dai fondi fotografici dell’Istituto di Storia dell’Arte.

Il ciclo di incontri sulle raccolte fotografiche conservate presso la Fototeca proseguirà, con appuntamento mensile, fino a dicembre.

Vedi gli altri appuntamenti.

 

 

Il Serraglio delle Meraviglie. Il mosaico romano di Lod alla Fondazione Giorgio Cini

La Fondazione Giorgio Cini, in collaborazione con la Israel Antiquities Authority e Shelby White and Leon Levy Lod Mosaic Center presenta nel centro espositivo sull’Isola di San Giorgio Maggiore Il Serraglio delle Meraviglie. Il mosaico romano di Lod alla Fondazione Giorgio Cini.

La mostra, unica tappa italiana del tour che ha portato l’opera nei più importanti musei del mondo, è stata resa possibile grazie al supporto di Patricia e Phillip Frost. Il mosaico sarà visitabile fino al 10 gennaio 2016.

Il Serraglio delle Meraviglie è un’iniziativa che offre al pubblico italiano l’esclusiva opportunità di ammirare un mosaico romano di superba qualità iconografica e conservativa, rinvenuto nel 1996 nei pressi della cittadina israeliana di Lod, luogo che secondo un’antica leggenda locale diede i natali a San Giorgio. L’eccezionalità dell’opera, che risale al terzo secolo dopo Cristo, è dovuta anche alla sua qualità conservativa. Si tratta di uno più bei e grandi pavimenti musivi mai ritrovati in Israele, un vero e proprio gioiello archeologico, estremamente ben conservato. Il pavimento è composto di riquadri in cui sono raffigurati in dettaglio mammiferi, uccelli, pesci, una varietà di piante e le navi che erano usate all’epoca della sua realizzazione. Il mosaico è formato da tessere in pietra e cubi di vetro di vari colori: dal blu all’ocra, dal rosso al giallo, dal marrone al bianco, fino al nero, passando per varie sfumature di grigio.

Subito dopo la scoperta, il mosaico venne nuovamente sepolto per proteggerlo dagli elementi che avrebbero potuto comprometterne la conservazione. Solo nel 2009 venne esposto di nuovo, per un fine settimana soltanto; oltre 30mila visitatori colsero l’opportunità di ammirarlo in quell’occasione. Nello stesso anno, furono avviati i lavori – finanziati dalla Leon Levy Foundation e da Shelby White, presidente degli Amici della Israel Antiquities Authority – del Lod Mosaic Archaeological Center, il centro museale che ospiterà permanentemente il mosaico a partire dal 2017, anno in cui è prevista l’apertura.

Nel 2010, il Mosaico di Lod è partito per un tour internazionale, che lo ha visto esposto in alcuni tra i più prestigiosi musei mondo: dal Metropolitan Museum of Art di New York al Louvre di Parigi all’Altes Museum di Berlino, dal Waddesdon Manor, castello nel cuore del Buckinghamshire nel Regno Unito, all’Hermitage di San Pietroburgo. Penultima tappa del tour, prima del definitivo ritorno in Israele, e unica, imperdibile, tappa italiana è Venezia, dove dal 9 ottobre 2015 al 10 gennaio 2016 sarà a negli spazi della Fondazione Giorgio Cini. Il tour si concluderà a Miami, negli Stati Uniti, all’interno della mostra Patricia and Phillip Frost Art Museum in the Florida International University, in programma dall’11 febbraio al 15 marzo 2016.

In occasione della mostra l’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini ha sviluppato la riflessione sul tema del mosaico di Lod ideando e realizzando, con la collaborazione scientifica di Elisabetta Concina, una mostra fotografica, e due video. Le fotografie, provenienti dalla ricchissima Fototeca della Fondazione Cini, si riferiscono ai mosaici pavimentali di alcuni tra più importanti complessi archeologici del nostro Paese: Aquileia, Roma, Palestrina e Pompei. Il primo video invece, realizzato in collaborazione con le Sovrintendenze Archeologiche di Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, propone un viaggio per immagini che documenta la straordinaria ricchezza del patrimonio archeologico italiano, con specifico riferimento all’area alto adriatica, nel tentativo di suggerire al pubblico un vero e proprio itinerario di viaggio che gli permetta di approfondire il tema della mostra. Il secondo video propone un confronto più ampio, allargando l’area di paragone del Mosaico di Lod al bacino del mediterraneo nel tentativo di identificarne i modelli di stile, le comunanze tematiche, le similitudini iconografiche ma anche le divergenze compositive e le deviazioni tecniche.

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TICKETS
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[accordion_entry title=”Visite guidate e laboratori didattici”]

Progetto didattico

a cura di Artsystem

Il magnifico pavimento musivo sarà per tutti un’occasione unica per conoscere un’opera che viene da lontano e che qui a Venezia avrà il potere di fare da ponte con la nostra importante tradizione musiva a cominciare da quella presente nel territorio lagunare per raggiungere, attraverso un viaggio di immagini, nell’area dell’Alto Adriatico. Un’occasione unica anche per riprendere confidenza con l’arte del mosaico: un’aula didattica allestita con pietre, vetro, colore, fantasia, storie, sabbie, attrezzi… ospiterà mosaicisti in erba, piccoli e grandi, che tenteranno di trattenere, non solo nel ricordo, le meraviglie di questo grande serraglio.

Scarica il programma-didattico

 A partire dal 17 ottobre e per tutta la durata della mostra, i visitatori che desiderano ammirare da vicino il Mosaico di Lod e approfondire la conoscenza dell’opera e la tecnica del mosaico, potranno richiedere, previa prenotazione, visite guidate o laboratori didattici, realizzati da Artsystem.

In una apposita area della mostra riservata all’attività didattica sarà allestito, grazie alla collaborazione con la ditta veneziana Orsoni Mosaici srl – Gruppo Trend Spa – e la restauratrice di mosaici Alessandra Costa, uno spazio dedicato al mestiere del mosaicista. Si potranno vedere gli attrezzi del mestiere, toccare con mano tessere lapidee e vitree cogliendo le caratteristiche che ne determinano poi i diversi usi decorativi.

Bambini della scuola primaria e ragazzi della scuola secondaria di primo grado potranno provarsi, secondo vari livelli di difficoltà, con quest’arte dalla storia molto antica con grande potenzialità decorativa ed espressiva. Il Serraglio delle Meraviglie come un tempo ispirerà curiosità e divertirà con i suoi animali reali e fantastici. Durante le visite guidate si approfondiranno varie tematiche come le possibili chiavi di lettura delle figure riprodotte nel tappeto musivo, la storia della città israeliana di Lod, luogo della scoperta, l’operazione delicata e difficile dello strappo, il lungo peregrinare del mosaico e il suo ritorno in Israele.

Le visite guidate e i laboratori si possono richiedere, previa prenotazione, contattando la segreteria didattica  al n. verde 800 662 477 (lunedì, mercoledì e venerdì mattina dalle 9 alle 13) o scrivendo a artsystem@artsystem.it.
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[accordion_entry title=”Conferenze sui pavimenti musivi e marmorei dall’antichità al medioevo“]

L’Istituto di Storia dell’Arte presenta al pubblico un ciclo di incontri a cura di Giordana Trovabene, che conta la presenza di archeologici e storici dell’arte specialisti dell’argomento, volto ad esplorare alcuni aspetti della produzione materiale, delle tecniche esecutive, dell’iconografia e dell’evoluzione storico-stilistica dei pavimenti musivi dall’antichità al romanico, privilegiando per ragioni di contestualità storico-geografica l’area del Mediterraneo.

GIOVEDÌ 5 NOVEMBRE 2015 | ore 17.00

Il mosaico di Lod. Considerazioni sui tessellati di età romana in ambito domestico: domus, villae suburbanae et maritimae

Giordana Trovabene
Università Ca’ Foscari di Venezia e Association Internationale Etude Mosaïque Antique

GIOVEDÌ 12 NOVEMBRE 2015 | ore 17.00

I mosaici pavimentali delle basiliche paleocristiane (secoli IV-VI)

Giordana Trovabene
Università Ca’ Foscari di Venezia e Association Internationale Etude Mosaïque Antique

GIOVEDÌ 19 NOVEMBRE 2015 | ore 17.00

I mosaici del Veneto e il progetto di catalogazione dei rivestimenti pavimentali antichi

Federica Rinaldi
Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma

Francesca Veronese
Padova, Musei Civici agli Eremitani, Museo Archeologico

GIOVEDÌ 3 DICEMBRE 2015 | ore 17.00

I “sectilia pavimenta”: da Costantinopoli a Venezia

Simonetta Minguzzi
Università degli Studi di Udine

GIOVEDÌ 10 DICEMBRE 2015 | ore 17.00

I pavimenti musivi delle sinagoghe in Israele fra il IV e il VI secolo

Elisabetta Concina
Università Ca’ Foscari di Venezia

GIOVEDÌ 17 DICEMBRE 2015 | ore 17.00

I pavimenti musivi dell’occidente romanico tra XI e XIII secolo in Italia e in Francia

Giordana Trovabene
Università Ca’ Foscari di Venezia e Association Internationale Etude Mosaïque Antique

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Corso di formazione per insegnanti

Corso di formazione e aggiornamento rivolto ad insegnanti di disciplina musicale delle scuole primarie e secondarie
21-22 ottobre, dalle 16.30 alle 19
Fondazione Giorgio Cini
Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia

Polifonie “in viva voce” a scuola: proposte didattiche
a cura di Serena Facci e Gabriella Santini, con Giuseppina Casarin

Iscrizione gratuita obbligatoria. Scadenza iscrizioni: 15 ottobre 2015.

Scarica il modulo d’iscrizione da compilare e consegnare alla segreteria via email a musica.comparata@cini.it oppure via fax al numero 041 2710221.

Prosegue l’attività di formazione degli insegnanti promossa dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati quest’anno dedicata alle polifonie e rivolta agli insegnanti di Musica di scuola primaria e secondaria di primo grado.

Il canto a più parti è una delle pratiche musicali più diffuse nel mondo. Si canta insieme per lavorare, pregare, comunicare e divertirsi. Lo si fa creando gruppi paritari o che definiscono gerarchie e relazioni sociali e ci dicono qualcosa sulle società, le storie e le culture alle quali partecipano.

Sul piano musicale, i modi di organizzazione delle parti con differenti tecniche di combinazione, nonché le scelte armoniche, timbriche e ritmiche con le quali si fanno risuonare le voci insieme sono una vera palestra della creatività e della sensibilità dei cantori delle varie zone del mondo.

A questi temi la Fondazione Cini dedica, da ormai quasi vent’anni, un importante appuntamento di studio e spettacolo: Polifonie in viva voce, rassegna che ha ospitato gruppi corali rappresentanti di moltissime tradizioni locali d’Italia (gruppi liguri, sardi, siciliani, toscani, veneti, friulani, piemontesi), e del mondo (dai Balcani, al Caucaso, fino alle polifonie Dong della Cina meridionale – nella foto in alto).

Il seminario di quest’anno partirà dunque dalla ricchissima raccolta di registrazioni audio e video conservata nell’archivio dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati.

Alcuni dei materiali saranno resi fruibili per il laboratorio condotto da Serena Facci dell’Università di Tor Vergata, Gabriella Santini docente di Musica presso l’I.C. “A. Gramsci” Roma) e Giuseppina Casarin, direttrice del coro Voci dal mondo di Mestre.

Saranno introdotti e sperimentati percorsi didattici finalizzati all’ascolto analitico, alla prassi corale e alla rielaborazione creativa.

Programma del corso

21 ottobre
ore 16.30 – 17.20
Introduzione: i repertori polifonici di tradizione orale e le loro potenzialità nella formazione musicale di base.

ore 17.30-19
Laboratorio: esecuzione corale di brani trascritti.

22 Ottobre

ore 16.30 – 17. 20
Laboratorio: strategie didattiche per guidare all’ascolto di alcuni brani polifonici del folklore italiano e del mondo.

ore 17.30 – 19
Laboratorio: rielaborazione creativa e esecuzione di brani a partire dalle tecniche di combinazione delle parti individuate nella prassi polivocale di tradizione orale.

 

Per ulteriori informazioni:

musica.comparata@cini.it – tel. 041 2710257 – Fax. 041 2710221

II Rassegna di Etnomusicologia Visuale

La Rassegna di Etnomusicologia Visuale (seconda edizione), curata da Giovanni De Zorzi e Marco Lutzu, quest’anno avrà come tema le Musiche e Culture Spirituali in Area Caraibica.

Promossa dal Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, si terrà nei giorni 30 settembre e 1 ottobre alla Fondazione Giorgio Cini, a conclusione del Convegno del Comitato Italiano dell’International Council for Traditional Music (ICTM).

Nei Caraibi l’incontro-scontro tra culture differenti ha dato vita a una straordinaria varietà di pratiche religiose, frutto del sincretismo tra il cattolicesimo dei colonizzatori europei, i culti delle popolazioni africane deportate durante la tratta degli schiavi e, in alcuni casi, le espressioni religiose delle popolazioni native. Le singolari vicende storiche che hanno caratterizzato quest’area hanno favorito la nascita e lo sviluppo di una moltitudine di “culture spirituali” nelle quali la musica, anch’essa il risultato di complessi processi di sincretismo, si configura come un elemento centrale della pratica rituale qualificandone tempi e spazi.

La rassegna propone quattro documentari realizzati da etnomusicologi e cineasti che hanno rivolto la loro attenzione a diversi aspetti del rapporto tra musiche e culture spirituali in area caraibica.

Le proiezioni sono ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.

PROGRAMMA

30 settembre ore 16.30

Santeros 
(2015)
di Marco Lutzu

Barbara et ses amis au pays du Candomblé (1997)
di Carmen Opipari e Sylvie Timbert
1 ottobre ore 16.30

Le Vaudou (1991)
di Isaac Isitan

In the Blood, in the Home, in the School, in the Street: Growing into Music in Cuba (2012)
di Geoffrey Baker

Scarica il programma dettagliato degli eventi.

Per informazioni:
musica.comparata@cini.it – Tel. 041 2710357

Comitato Italiano dell’International Council for Traditional Music (ICTM)

Convegno annuale del Comitato Italiano dell’International Council for Traditional Music (ICTM)
29-30 settembre
Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati organizza alla Fondazione Giorgio Cini il 29 e 30 settembre l’incontro annuale del comitato italiano dell’International Council for Traditional Music (ICTM), l’organizzazione più rappresentativa a livello internazionale degli studiosi di etnomusicologia.

L’ICTM si articola in Comitati Nazionali e quello italiano organizza annualmente un incontro di studi al quale partecipano ricercatori provenienti da diverse istituzioni italiane per presentare le loro ricerche e lavori in corso. Si tratta di un importante momento di scambio e di confronto tra gli etnomusicologi italiani che non a caso quest’anno si svolge a Venezia essendo l’IISMC e la Fondazione Giorgio Cini uno dei punti di riferimento per questi studi in Italia. Durante l’incontro verranno presentati i lavori svolti in questi ultimi tempi sulla catalogazione e digitalizzazione degli archivi dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati.

Parte integrante dell’incontro sarà anche una performance di launeddas (triplo clarinetto sardo) e organetto diatonico con Vanni Masala e Andrea Pisu il 29 settembre alle ore 18.30.

A conclusione del convegno il pomeriggio del 30 settembre si apre inoltre la II Rassegna di Etnomusicologia Visuale organizzata in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari Venezia. La rassegna, dal titolo Musica e culture spirituali in area caraibica,  è a cura di Giovanni De Zorzi e Marco Lutzu.

E’ possibile accedere liberamente alle conferenze, alla performance musicale e alle proiezioni dei documentari fino ad esaurimento posti disponibili.

Scarica il programma dettagliato degli eventi.

PROGRAMMA

 

29 settembre ore 9:30-11:00 

Giovanni Giuriati, Guido Raschieri, Claudio Rizzoni, Simone Tarsitani
Alcune considerazioni sul lavoro di catalogazione e digitalizzazione degli Archivi dell’IISMC
Dina Staro
Affabulatori in musica: il ballo di tradizione contadina nella pratica urbana.

29 settembre ore 11:30- 13:00

Mauro Balma
Cogne. Valle d’Aosta 2014-15 Lou Tchot di rappéleur: Canti di “quelli che ricordano”
Oliver Gerlach
Alcune notizie metodologiche per una storia della musica a più parti

29 settembre ore 14:30 – 16:00

Vladimiro Cantaluppi
Laouto e  i rapporti culturali tra Venezia e Creta
Nicola Scaldaferri, Lorenzo Pisanello
‘Sacri monti’. Progetto per un documentario.
29 settembre ore 16:30 – 18:15

Paola Barzan
Un luogo d’incontro: i repertori polesani nella ricerca di Sergio Liberovici
Grazia Tuzi
Prime riflessioni sulla ricerca sulle musiche liturgiche e paraliturgiche della Comunità dell’America Latina
Marco Lutzu
Le launneddas negli ultimi decenni: nuovi usi, contesti e repertori
29 settembre ore 18:30

Performance di Vanni Masala (organetto diatonico) e Andrea Pisu (launeddas)

30 settembre ore 9:30 – 11:00

Renato Morelli
Dalla “donna frigida” alla “notte frigida” (di Natale) Nuove scoperte sulle Lodi a travestimento spirituale, dalla Controriforma alla tradizione orale contemporanea
Renato Morelli
Voci del sacro. Due generazioni di canto a cuncordu alla settimana santa di Cuglieri (2015)
Angelo Rusconi
Parodie del canto liturgico sull’arco alpino: alcuni esempi


30 settembre ore 11:30 – 13:00
Assemblea del Comitato


30 settembre 14:30 – 16:15 

Giuseppe Giordano
Pratiche musicali gregoriane fra tradizione scritta e orale. Alcuni esempi siciliani.
Maria Rizzuto
Il canto liturgico copto in Italia: tradizione innografica e innovazione linguistica a Roma
Ignazio Macchiarella
Di chi è Bella ciao?
Discussants: Fulvia Caruso, Paolo Vinati; Serena Facci.

Per maggiori informazioni:
musica.comparata@cini.it Tel. 041 2710357