Performance parte del Convegno Comics and the Invisible.
La Fondazione Giorgio Cini, in linea con la propria storia e tradizione, ha deciso di creare il nuovo Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate. Il Centro si configura come la naturale evoluzione del preesistente Istituto “Venezia e l’Oriente” che era stato istituito nel 1958 con l’intento primario di promuovere lo studio delle civiltà dell’India e dell’Estremo-Oriente e che negli anni è stato il fulcro di un incessante dialogo fra Oriente ed Occidente, nonché un punto di riferimento per gli studiosi di tutto il mondo grazie alla sua ricchissima biblioteca, ai seminari, alle conferenze e alle pubblicazioni. Questo Centro propone un approccio comparativo allo studio di diverse culture, religioni e spiritualità. Tale comparazione è intesa come strumento per la promozione del dialogo tra civiltà, come scambio e confronto non soltanto di nozioni diverse, ma anche di differenti esperienze politiche, teoriche ed estetiche.
Tra i progetti che vorremo sviluppare e promuovere:
– Misticismo, esoterismo, spiritualità e religione popolare sono concetti sfuggenti, che, come dice Michel De Certeau, spaventano ancora l’epistemologia delle scienze sociali contemporanee. Invitiamo i ricercatori a lavorare su questi termini in maniera interdisciplinare, connettendo riflessioni filosofiche, scienze sociali e teologie. I ricercatori potranno lavorare nella biblioteca del Centro, che ospita una ricca collezione di testi di storia delle religioni, letteratura coloniale, orientalismo, ed esoterismo.
– I confini tra scienza e religione sono spesso fluidi. Alcuni storici, orientalisti e psicanalisti del XX secolo come Mircea Eliade, Henry Corbin, e Carl Gustav Jung sono stati definiti “religionist”, in altre parole hanno mescolato concezioni ed esperienze del sacro con descrizioni storico-scientifiche. All’interno dei nuovi movimenti religiosi e nella cultura New Age si è sviluppata una corrente strettamente legata alle narrative delle scienze naturali, chiamata anche “Quantum mysticism”, dove le categorie delle scienze sono rielaborate per descrivere fenomeni religiosi. Completamente diversa, anche se con qualche assonanza, è la “svolta ontologica” descritta dall’antropologia contemporanea, che apre alla possibilità di altre realtà e dimensioni. Chiediamo agli studiosi di esplorare i confini tra scienza, cultura e religione.
– La relazione con l’Altro. Ogni forma religiosa si deve confrontare con l’alterità, tematizzando il confine tra “noi” e “loro”, che sia di natura culturale, etnica, linguistica, o legata all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Chiediamo agli studiosi di tematizzare i confini religiosi. Come è percepito l’Altro? Chi è l’infedele? Come si muovono queste frontiere in base al contesto politico e sociale?
– Tra New e Old Age. Le scienze sociali hanno cercato di descrivere i cambiamenti delle pratiche religiose nelle società contemporanee coniando nuove categorie, quali “modernità religiosa”, “bricolage”, “post-secolare”, “new age”. Il rischio è quello di cadere nel presentismo, ascrivendo tutte le caratteristiche dei fenomeni religiosi alla cosiddetta svolta della modernità. Proponiamo quindi di indagare le relazioni tra vecchie e nuove tendenze nei fenomeni religiosi.
– Fenomenologia del corpo religioso: percezioni, emozioni, sensazioni e costruzione del corpo. Chiediamo agli studiosi di descrivere l’intreccio tra corpo, percezione, comprensione e cultura.
– Progetti dedicati allo studio e valorizzazione dell’Archivio Tiziano Terzani, donato dalla famiglia alla Fondazione Giorgio Cini, contenente documenti personali e fotografie.
La biblioteca del Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate è caratterizzata dalla presenza di raccolte librarie specializzate nelle culture dell’Oriente con particolare attenzione alle grandi tradizioni spirituali del mondo sia d’Oriente che d’Occidente. Tra queste spiccano quelle di Alain Daniélou, Tiziano Terzani e Giovanni Vacca. Inoltre, grazie al fondo Daniélou, il Centro Studi conserva una grande collezione di copie manoscritte di trattati di musicologia sacra delle tradizioni dell’India e di libri attinenti allo studio del pensiero tradizionale. Non di meno, la specificità della biblioteca è da cercarsi nelle riviste dedicate allo studio comparativo delle civiltà, che la Fondazione Cini si impegna ad aggiornare ogni anno. Il fondo di microfilm della biblioteca imperiale di Pechino impreziosisce ulteriormente le raccolte.
La nostra rivista Religiographies
Religiographies è una rivista open-access e peer-reviewed dedicata allo studio dei fenomeni religiosi che mira a promuovere un approccio interdisciplinare, promuovendo il dialogo tra storici, sociologi, antropologi, studiosi letterari, filosofi e psicologi. Inoltre, si dedica quei temi che sono spesso trascurati dalle scienze sociali e umane – come il misticismo, l’esoterismo, la spiritualità – che, secondo le parole di Michel de Certeau, “perseguitano l’epistemologia scientifica”.
Borsisti presenti e passati
Emanuele Confortin (periodo borsa: settembre 2022)
Gregory Vandamme (periodo borsa: maggio – giugno 2022)
Shobhana Xavier (periodo borsa: novembre-dicembre 2021)
My current book project is an ethnographic study of Sufi shrines in Sri Lanka set against the context of growing Buddhist extremist nationalism and anti-Sufism. During my time at the Cini Foundation, I worked in the library, particularly the India Room, reading and sifting through books and writings by European Orientalists and travelers who visited Sri Lanka (Ceylon) to understand how they did (or did not) discuss Sufi spaces and shrines, while also taking note of their framing of Islam broadly on the island. This material that I was able to engage at the Cini Foundation will be valuable for my historical contextualization of Sufi shrines and hagiographies in the context of colonial Ceylon (or British Sri Lanka) in my upcoming book on the contestations and accommodations that unfold around Sufi shrines in contemporary Sri Lanka.
Mariano Errichiello (periodo borsa: maggio – luglio 2021)
The project carried out at the Centre for Comparative Studies of Civilisations and Spiritualities articulates around two main focus areas. The first one is the sociological analysis of the modern Zoroastrians of India. The adoption of the interpretive model of religious economies has been assessed and refined. The process of religious individualisation during and after colonialism has been recognised as an axis of research that can facilitate the study of the Zoroastrian community over time. The second focus area entails the consultation of primary and secondary sources held in the library of the Centre. The main findings include several reports of Orientalist scholars on the religions in India, including Zoroastrianism, and the first translations into European languages of textual sources belonging to antinomian religious movements that emerged after the Arab conquest of Persia and spread across the Persianate world.
Francesco Baroni (period: October – December 2020)
Julius Evola (1898-1974) was the most prominent Italian representative of perennialism, a school of thought based on two core ideas: the spiritual decadence of the modern West, and the existence of a “primordial Tradition”, a long forgotten repository of spiritual wisdom of non-human origin, whose traces subsist in the esoteric dimensions of Eastern and Western religions. Beside inspiring scholars such as Mircea Eliade, Evola’s work, in Italy as elsewhere, helped to establish a countercultural and anti-modern discursive framework with philosophical as well as political ramifications, particularly in the area of radical right. Still today, however, the scholarship on this author and his cultural legacy is scarce. Our research examines the relationship between Evola and the Austrian scholar Hans Thomas Hakl (born 1947). After translating Evola’s main books into German, Hakl has established himself as one of the most reliable specialists of the Evolian thought, contributing to its international resonance in the years of globalization, as well as to its recognition as an academic object of study. Our research took place mainly in Graz, Austria, where Hakl’s library and private archives are located. Access to these facilities proved invaluable, enabling the identification and study of unpublished documents.
Bernd-Christian Otto (period: October – December 2020)
Who is Hans Thomas Hakl, the man behind the Octagon library? Based on 10 hours of semi-structured qualitative interviews conducted in March 2021, the project “Hans Thomas Hakl: Three lives in one” presents for the first time an extensive biographical account of the entrepreneur, scholar, publisher, book collector, and spiritual seeker Hans Thomas Hakl. As much of Hakl’s work was driven by a“respect for the honest – I might even say honourable – losers in the clash of world views” (Hakl 2008) and thus a strong interest in marginalized and disputed topics, authors, and ideas – many of which manifested in the Octagon library – Hakl himself became somewhat of a disputed figure. The project hence aims at portraying a most nuanced and multifaceted picture of the founder of the Octagon library, which seeks to transcend one-sided political or ideological perspectives.
Linda Zampol D’Ortia (periodo borsa: agosto – novembre 2019)
Questo progetto si propone di identificare il ruolo delle emozioni nel progetto evangelizzatore della Compagni di Gesù in Asia in epoca moderna. A questo scopo, considera i copioni emotivi presenti nella produzione letteraria di quattro missionari gesuiti italiani, pionieri delle rispettive missioni e promotori di una politica di evangelizzazione basata sul dialogo interculturale (la cosiddetta accomodatio).
I quattro missionari presi in considerazione sono: Alessandro Valignano (1539–1606), visitatore della Provincia Indiana della Compagnia, autore di vari trattati sui popoli indiano e giapponese e sostenitore dell’accomodatio; Rodolfo Acquaviva (1550–1583), rappresentante della prima missione presso l’impero Mughal in India; Matteo Ricci (1552–1610), uno dei fondatori della missione in Cina, che studiò la cultura cinese per quasi trent’anni; e Ippolito Desideri (1684–1733), uno dei primi europei a visitare il Tibet e a scrivere a proposito del buddhismo tibetano.
Lorenzo M. Capisani (periodo borsa: luglio – ottobre 2018)